Lemmon: splendido ritratto del fallimento di un comico

Lemmon: splendido ritratto del fallimento di un comico PRIME VISIONI SULLO SCHERMO Lemmon: splendido ritratto del fallimento di un comico Avventure nell'Africa nera in "Safari Express" di Tessari con Ursula Andress Il grande Jack, di Donald Wrye, con Jack Lemmon, Sada Thompson, Ray Bolger. Americano, drammatico, colori. Cinema Arlecchino. Chi sa se II grande Jack avrà da noi più fortuna degli Sfasati, orribile titolo italiano di un film inglese dei primi Anni Sessanta che portava sullo schermo The Enter tainer (1957) di John Osborne con la stessa regìa, Tony Richardson, e la stessa interpretazione, Laurence Olivier, dell'edizione teatrale? Anche questo film americano deriva da quel dramma, il secondo che l'allora «young angry » man » Osborne scrisse dopo il clamoroso esordio con Ricorda con rabbia, ma lo sceneggiatore Elliot Baker gli ha dato un piglio più cinematografico spostando per di più l'azione da un centro balneare dell'Inghilterra, Brighton forse, a una città della California. E non siamo più ai tempi dell'ingloriosa guerra di Suez, che faceva da polemicissimo sfondo al testo di Osborne, ma durante la seconda guerra mondiale. Però la storia è ancora quella di un modesto comico del decadente music-hall — un « entertainer », appunto — che tenta di divertire i tradizionali quattro gatti con freddure antidiluviane, canzonette melense e goffi numeri rivistaioli con contorno di soubrettine e girls di seconda mano. E naturalmente non vi riesce, come non riesce mai a quadrare il bilancio familiare e un'ingarbugliata vita sentimentale. Invano tenterà di rimettersi in piedi richiamando accanto a lui sul palcoscenico il vecchio padre, un tempo famoso: lo spettacolo avrà successo, ma l'anziano attore morirà subito dopo tra le quinte lasciando le cose desolatamente come prima. Forse il film di Richardson, nonostante la teatralità del l'impianto e del dialogo, riusciva più di questo a dare l'idea del disfacimento non tanto del music-hall' quanto di una società che ad esso somigliava moltissimo e che la crisi di Suez giustamente castigò. Ma il ritratto di un guitto che si ritaglia Jack Lemmon vale, se non gli è superiore almeno cinematograficamente, quello, più tetro e più sofisticato, che disegnava Olivier: e il film, diretto non senza finezza da un nome quasi nuovo, Donald Wrye, è una splendida «personale» di Lemmon attore, bravissimo nel mostrare e non mostrare, sotto una maschera di imbarazzata allegria, tutta la stan- chezza e la disperazione di un fallito, che per di più sa di esserlo. Con lui regge il confronto soltanto l'ultrasettantenne Ray Bolger che rifa se stesso (fu veramente una stella dei tempi d'oro del musical) e la cui bravura, come quella di Lemmon, sarebbe risaltata assai meglio se gli autori dell'edizione italiana non avessero avuto l'infelice idea di doppiare gli sketches e le canzoni. a. bl. * ★ Safari Express di Duccio Tessari, con Giuliano Gemma, Ursula Andress, Jack Palance. Italiano a colori. Cinema Ideal. (a. v.) Uno dei grossi successi commerciali della stagione scorsa fu Africa Express. Con la speranza di ripeterne i lauti incassi, ecco una specie di continuazione, dove la vicenda appare spostata dalla primitiva Rhodesia al limitrofo Botswana. Qui ritroviamo i tre principali interpreti: in ordine di merito e simpatia la scimmie tta Biba, il suo padrone Giuliano Gemma, guida per turisti impegnati in safari fotografici equatoriali; Ursula Andress, che in film per ragazzi come questo fa scarso uso del proprio sex-appeal; e infine Jack Palance, incallito fellone che aizza l'altrettanto iniquo fratello d'un capo-tribù a fare in modo di impossessarsi di terreni ricchi d'uranio. Coinvolti nella impresa, Gemma, Ursula e la ineffabile Biba sgomineranno il bianco cattivo e i negri malvagi. Il regista non è più Michele Lupo ma Duccio Tessari. Il cambio di mano non s'avverte; il fumetto è infantile (e moderatamente spassoso) come il precedente. Un certo prestigio visivo è conferito, mercé le riprese dall'elicottero, alle scene in cui lo schermo gigante è riempito dalle stupende cascate Vittoria, dove morirà il «cattivo».

Luoghi citati: Africa, Africa Express, Botswana, California, Inghilterra, Rhodesia, Suez