Critiche degli industriali Camera di commercio e Api
Critiche degli industriali Camera di commercio e Api La consultazione sul piano dei trasporti Critiche degli industriali Camera di commercio e Api Salza: "Utilizzare le ferrovie esterne alla città" - L'ing. Benadì: "Il problema non è tanto drammatico da costringere a scelte affrettate" La consultazione sul primi due volumi, già discussi in Consiglio comunale, del progetto per 1 trasporti pubblici urbani è in pieno svolgimento. Le riunioni si susseguono. Comitati di quartiere, sindacati, forze sociali 11 hanno esaminati esprimendo le loro valutazioni all'assessore Rolando. Fra gli elementi di giudizio, come hanno fatto notare a più riprese (talvolta con vivacità) le minoranze (de, pli e msi), manca il terzo volume, in cui dovrebbero essere indicati gli Interventi a breve e media scadenza. La giunta ha però voluto dare alla « ricognizione » in atto un significato politico per sentire il polso delle varie categorie sociali sulle ipotesi generali del progetto. Su questa base Ieri si è svolto, nella sala giunta di Palazzo civico, l'Incontro fra amministratori (11 presidente della seconda commissione Biffi Gentili, gli assessori Alessio, Rolando e Radicloni, Montanaro, Gatti e Artusi per la de, il pel Chlezzi, Bava per l'uld) e rappresentanti dell'Unione industriale (11 presidente Ing. Benadl), della Camera di Commercio (11 presidente geom. Salza), del collegio costruttori, dell'Aci e della Piccola e media industria. Stamane il discorso continuerà con i 25 sindaci dei Comuni della prima cintura. Ma ieri che cosa è successo? Qual è stato l'atteggiamento degli Interlocutori dell'amministrazione? Da quanto abbiamo potuto apprendere non proprio positivo. Il presidente della Camera di Commercio, Salza, ad esemplo, ricordando che la viabilità di Torino ci è invidiata da tutta Italia, ha detto che per migliorare il sistema dei trasporti pubblici sarebbe giustificato spendere cifre ni > i i i iiiiiiiiiniiiiii dell'ordine di 40-50 miliardi, non addirittura di 250. « Perché — ha domandato — non prevedere allora un intervento globale sulle linee ferroviarie esterne esistenti, come la Torìno-Clrìè-Lanzo che, se potenziate, potrebbero anche risultare un polo di attrazione per insediamenti industriali? ». Posizione critica anche da parte dell'Unione industriale. L'ing. Benadì ha osservato: « Il problema del trasporto nell'area metropolitana è grave. Ma non è tanto drammatico da costringere la pubblica amministrazione e scelte affrettate, verso soluzioni che, anche se sperimentate già in altrecittà, non sono adatte alla realtà torinese ». In sintesi si è trattato di un parere contrario ad un piano « rigido e quindi vincolante ». Il presidente dell'Associazione piccole e medie industrie, ing. Aldo Marengo, non potendo partecipare alla riunione ha inviato una lettera ohe è stata illustrata da un suo rappresentante. In sostanza, dopo aver osservato che « un piano di così vasto respiro e di conseguenze tanto importanti, non può essere esaminato in poco tempo ». Marengo ha aggiunto: « Il contenuto dei volumi che mi sono stati inviati descrive piuttosto obiettivi che si vorrebbero raggiungere, senza fornire un supporto tecnico verificabile ». Che cosa ha risposto la giunta? Secondo l'assessore agli Affari generali Alessio (l'unico che abbiamo rintracciato a tarda sera), 11 progetto presentato deve essere valutato « come un piano processo », che « potrà venir modificato durante la sperimentazione e la consultazione ». Ha proseguito: « Ubbidisce però ad alcuni presupposti: non esistono linee preponderanti rispetto ad altre, ma dovrà esserci una diffusione su tutta la città con l'eventuale privilegio delle zone meno servite, ad esempio le periferie ». Molti durante lo scambio di opinioni hanno chiesto notizie dell'ormai famoso « terzo volume », quello degli interventi più Immediati. Perché non è ancora pronto? La realtà è semplice: comunisti e socialisti non hanno finora raggiunto l'accordo sulle « tranche » di Investimenti per le opere lnfrastrutturali, ad esemplo le gallerie. Il psi le vorrebbe definite per il quinquennio; i comunisti entro dieci anni.
Persone citate: Aldo Marengo, Artusi, Biffi Gentili, Gatti, Montanaro, Salza
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