Le banche rifiutano le tratte e mancano le materie prime
Le banche rifiutano le tratte e mancano le materie prime Venchi-Unica: la situazione si aggrava Le banche rifiutano le tratte e mancano le materie prime I sindacati: "Continuano le manovre speculative che hanno affossato l'azienda " - Nei prossimi giorni si decide il destino della società Rimane sempre confusa la situazione della Venchi Unica anche con la gestione del procuratore generale Boiardi. Le banche non accettano di scontare le tratte già scadute e contribuiscono cosi a sollevare nuovi ostacoli alla normalizzazione della vita aziendale. Sullo stabilimento di piazza Massaua si creano girandole di voci contraddittorie su trattative, mentre oggi 11 pubblico ministero Savio dovrà esaminare la possibilità di nomina di un amministratore giudiziale. E per finire le quotazioni di Borsa che salgono e scendono a grossi balzi, notizie di prestiti e precisazioni del ministro dell'Industria. In questo polverone i sindacati hanno cercato ieri una schiarita. Le federazioni provinciali Cgil Clsl UH, per tutta la giornata hanno tenuto a ogni turno di lavoro, assemblee informative. «Dopo lo \ sblocco che era derivato dall'applicazione dell'accordo ministeriale — hanno ripetuto — rimane un pericoloso ritardo delle banche a mettere a disposizione i mezzi finanziari. Questi sono necessari sia per pagare i salari (in ritardo di due mesi), sia per l'acquisto delle materie prime necessarie al proseguimento dell'attività produttiva». Un nuovo problema si è dunque creato. Ma non è il solo. I sindacalisti hanno informato i dipendenti anche sull'udienza di questa mattina in tribunale. «E' necessario — hanno detto — accelerare i tempi per arrivare all'amministrazione controllata e sconfiggere le manovre speculative in corso che puntano ad affossare un'attività produttiva valida». In altre parole si teme il fallimento e le drammatiche conseguenze che provocherebbe. «Chi si assumesse tale responsabilità — hanno ribadito 1 sindacati — sarebbe anche responsabile della tensione sociale che ne deriverebbe. Su questi motivi auspichiamo che l'autorità giudiziaria vorrà decidere». Si è infine parlato dell'auspicato e tanto atteso nuovo Incontro con 11 ministero dell'Industria: «Lo sollecitiamo con urgenza per arrivare rapidamente a un'iniziativa positiva sull'assetto proprietario che blocchi ogni tentativo di vendita delle azioni a fantomatiche finanziarie d'oltreoceano, cosa questa che non farebbe che continuare la lunga odissea speculativa giocata sulla pelle della Venchi Unica». In effetti da molto tempo si parla di finanziarie americane, di trattative, senza avere un nome certo. Qualcuno sospetta che siano fantasie. Altri assicurano invece che la cosa è seria e potrebbe concretarsi in una vendita prima dell'assemblea degli azionisti prevista per il 20 del mese. Nel frattempo aumenta la tensione alla Venchi e oggi i lavoratori terranno una nuova manifestazione che si concluderà in prefettura. Anche il Consiglio regionale è Intervenuto nella vicenda. «In questi giorni — è scritto in un comunicato — abbiamo consentito una parziale corresponsione dei salari arretrati e una prima ripresa dell'attività produttiva e commerciale. Mentre si sottolinea la positività di quest'operazione si rileva che, rimanendo inalterato il problema del definitivo assttto proprietario devono essere subito esaminate in sede governativa le ipotesi per una soluzione». Una voce in più, preoccupata e attenta, si è aggiunta, anche questa per chiedere interventi decisivi. In molti c'è una sensazione: 1 giorni che mancano all'assemblea saranno determinanti per la vita futura della Venchi Unica, in senso positivo o negativo. Venchi Unica, la manifestazione del 19 novembre: blocco di Porta Nuova
Persone citate: Boiardi
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