Messaggio di Carter "Rafforzare la Maio,, di Renato Proni

Messaggio di Carter "Rafforzare la Maio,, Portato da Kissinger a Bruxelles Messaggio di Carter "Rafforzare la Maio,, Il segretario di Stato Usa ha letto il documento del presidente-eletto Ha difeso la tesi della distensione Est-Ovest e dell'equilibrio militare (Dal nostro corrispondente) Bruxelles, 9 dicembre. Oggi <il Consiglio ministeriale della Nato, il presidente eletto Jimmy Carter ha fatto il suo debutto internazionale con un messaggio, mentre il Segretario di Stato Henry Kissinger ha «recitato» la sua ultima parte. Confrontando il discorso di addio di Kissinger e il messaggio di Carter, risulta che quest'ultimo ha posto esclusivamente l'accento sul ruolo difensivo della Nato e sulla cooperazione atlantica, tralasciando ogni accenno alla distensione, la cui filosofia, invece, è stata elaborata dal Segretario di Stato uscente. Non vogliamo conferire un particolare significato a questo confronto, se non quello che Carter ha presentato a Bruxelles un biglietto da visita molto chiaro del suo atlantismo. Ecco il messaggio di Carter che Kissinger ha letto alla fine del suo discorso: « La nostra alleanza Nato si trova al centro della partnership tra il Nordamerica e l'Europa. La Nato è lo strumento essenziale per irrobustire la nostra sicurezza collettiva. L'impegno americano di mantenere l'Alleanza atlantica sarà rinnovato e rafforzato dalla mia amministrazione. Durante gli scorsi mesi, ho discusso un certo numero di "sfide" che stanno di fronte alla Nato: il mantenimento di una strategia comune contro minacce comuni, la disponibilità di efficienti e potenti forze militari, il sistema di strette consultazioni mentre negoziamo con altri sia su problemi europei che globali. Non ho dubbi che queste sfide saranno raccolte. Prendo l'opportunità di questo messaggio per riaffermare tale fiducia. Sono convinto che la missione della Nato e l'Alleanza Nordatlantica non siano meno importanti oggi di quanto lo fossero quando la Nato fu fondata. Guardo a una collaborazione stretta con tutti i governi rappresentati a questa riunione». I temi principali del discorso di Kissinger sono stati tre: l'espansione della potenza militare sovietica, l'adeguatezza del sistema difensivo occidentale, la necessità di sviluppare un'azione politica internazionale a favore della distensione, senza lasciarsi cullare da pericolose illusioni. Kissinger ha detto che non è possibile una politica internazionale positiva senza un sistema difensivo efficiente e viceversa, tenendo conto del progresso dell"Urss nei settori militare, tecnologico e industriale. LTTrss, ha proseguito, non ha forse obiettivi di conquista, ma non è possibile prevedere gli usi eventuali dell'accumulazione della sua potenza militare. L'occasione fa l'uomo ladro, ha cercato i i dire Kissinger, e lo si è visto in Angola ove l'intervento concertato a Mosca è stato decisivo. Kissinger, tuttavia, ha ribadito che la Nato è molto forte, tanto che se «un marziano scendesse sulla terra, egli sceglierebbe come suoi alleati militari i Paesi della Nato». Più volte Kissinger è tornato sul tema della sicurezza e sulla necessità di mantenere l'equilibrio militare come condizione per svolgere una politica estera, affermando inoltre che la «distensione non può essere un surrogato della sicurezza». Allo stesso terrpo, ha detto, non si deve sopravvalutare la potenza militare dellTJrss al punto di lasciarsene paralizzare. L'esito di un conflitto, ha dichiarato, non dipende soltanto dalla forza numerica di un esercito. Kissinger ha quindi sottolineato l'importanza degli equilibri regionali delle forze per evitare pericolose escalations nucleari. Egli ha respinto come «inaccettabile» la proposta fatta dal Patto di Varsavia alla recente riunione di Bucarest di rinunciare all'uso delle armi nucleari per primi, poiché gli armamenti atomici sono parte dell'equilibrio strategico e sono un fattore di prevenzione della guerra. Passando al tema della distensione, Kissinger ha dichiarato che tutti i Paesi atlantici devono dimostrare con convinzione di perseguire finalità pacifiche «anche perché così esigono le condizioni domestiche qualora gli sforzi di pace dovessero fallire». Questa politica, ha aggiunto, non disarma affatto psicologicamente l'Occidente. Kissinger ha poi ironizzato sull'Unione Sovietica affermando che esporta soltanto «un'ideologia piccolo-borghese e nazionalista», ma non aiuti al Terzo Mondo, e che riceve il 90 per cento della sua assistenza dalle nazioni dell'Occidente. Il Segretario di Stato ha anche affermato che esistono possibilità di progresso nel Medio Oriente e ha lodato gli sforzi della diplomazia britannica sulla Rhodesia, ove l'Unione Sovietica, invece, sta incoraggiando le forze radicali per turbare il tentativo di Renato Proni (Continua a pagina 2 in prima colonna)