Il Milan dal trionfo al dramma

Il Milan dal trionfo al dramma In un finale thrilling l'Atletico Bilbao ha eliminato i rossoneri dal torneo Il Milan dal trionfo al dramma Ai rossoneri serviva il 3 a 0: lo hanno raggiunto all'85" su un rigore dubbio, ma a tre minuti dalla fine i baschi hanno segnato pure su penalty fasullo, dopo errore di Bigon - Difesa paesana degli ospiti, grandi parate di Iribar (Dal nostro inviato speciale) Milano, 8 dicembre. Milan dalla rabbia al trionfo, al dramma. Dopo l'uno a quattro di Bilbao, al rossoneri serviva il 3 a 0 per andare avanti in Coppa Uefa, ed oggi a San Siro dopo un primo tempo farraginoso, da dimenticare, l'ingresso del volitivo Galloni ha dato una frustata al rossoneri, che già avevano un Rivera efficace, mobile, puntiglioso. Proprio Cationi, Il centravanti che chissà perché Marchloro 'non vede: ha sbloccato lo zero a zero con un bel colpo di testa dopo nove minuti, quindi al quarto d'ora In mischia Biasiolo ha messo la palla del due a zero alle spalle dell'anziano ma sempre grande Iribar. La partita a quel punto è diventata un assalto continuo del Milan, ma proorlo nel momento In cui avevano il punteggio che serviva a portata di mano I rossoneri hanno rovinato tutto con l'affanno, facendo il gioco della difesa basca che attorno al barbuto e poderoso stopper Guisosola ha accentuato Il suo gioco di pura rottura, con rilanci alla meglio e palloni sulle gradinate. Tentava ancora Rlvera di dare ordine al suoi, Cationi si batteva con animo, ma il tempo passava con la gara bloccata sul due a zero, mentre In tribuna I numerosi tifosi baschi davano animo ai loro con cori di Incitamento. A cinque minuti dalla fine, la prima scena madre. Entrava in area sulla destra Rivera su tocco corto di Sabadini e cercava di forzare il blocco di Onaederra ed Escalza: il capitano rossonero perdeva la palla, se la allungava troppo, poi finiva per incespicare nel gambone teso di un avversario. Implacabile l'arbitro tedesco Eschweller Indicava il dischetto. Tripudio sugli spalti, segno della croce di Cationi inca¬ ricato del tiro che valeva il turno di Coppa, botta secca sulla destra di Iribar che intuiva la direzione della palla, sì lanciava benissimo, ma pur allungandosi tutto non arrivava che a sfiorare il bolide. Appena II tempo di annotare lo stupendo comportamento del giocatori baschi — non un cenno dì protesta nei confronti dell'arbitro: avremmo voluto vedere una nostra squadra In una situazione del genere — ed // gioco riprendeva. Tentativo di reazione del Bilbao, azione Interrotta di forza da Bet, palla per Rlvera messo giù duramente da tergo sul trequarti di campo. Reazione del capitano rossonero, intervento dell'arbitro, strette di mano, punizione per il Milan. Ed ecco la seconda scena madre, più clamorosa della prima, a tre minuti dal termine. Faceva tutto, purtroppo, Bigon per altro Ira I migliori del Milan. Decidendo di assicurare ai suoi il controllo della palla, con la partita quasi alla line, la mezz'ala calciava la punizione all'indletro, ed anche maldestramente, da appena oltre la metà campo verso il portiere. Ne usciva un tiracelo rasoterra, non abbastanza lungo, che per poco non era controllato dal centravanti Carlos il quale non si attendeva un regalo dei genere, che Albertosi uscito sino al limite dell'area appoggiava sui piedi del sorpreslsslmo Sabadini. Questi, affrontato da Rojo, cercava di dribblarlo goffamente. Palla all'ala sinistra spagnola che puntava su Albertosi, ed era affrontata dal rientrante Bigon due metri dentro l'area di rigore. L'intervento era deciso ma sul pallone, Rojo accentuava le conseguenze del tackle con un bel tuffo In avanti, l'arbitro Eschweller non faceva torto a nessuno ed Indicava II dischetto per un penalty dubbio quanto il precedente. Stavolta era Madariaga a dimostrare nervi saldissimi: la sua staffilata dal dischetto faceva secco Albertosi. Con un tale doppio colpo di scena, è finita l'avventura del Milan in Coppa Uefa. Mancavano ancora due minuti alla fine della gara, più altri tre di recupero concessi dall'arbitro: I rossoneri si sono gettati sotto con la forza della disperazione, ma ai baschi non è parso vero di sbattere gli ultimi palloni pericolosi sulle gradinate, proseguendo sul cliché dei precedenti minuti. Niente da fare. Univa 3 a 1 per I rossoneri, una vittoria amarisslma. Cosi il modesto, volenteroso, tenace Atletico di Bilbao va avanti in coppa, porterà in altri stadi I suoi tifosi con il basco, che in questo momento non è più soltanto un copricapo caratteristico. E' il segno di una battaglia politica dura, antica come il linguaggio delle canzoni dei supporters. Il Milan si consola, come risulta dalle interviste negli spogliatoi, con le proteste nei confronti del direttore di gara, inveendo contro il calcio tedesco che ha mandato a San Siro questo Eschweller. Non finiremo mai di perdere certi vizi. Se gli fosse capitato un Delcourt lo avrebbero latto alla graticola, sul fuoco di uno dei tanti venditori di caldarroste che aspettavano I filosi all'uscita per gli ultimi cartocci. Eschweller ci è parso un arbitro modesto, e per questo non certo in grado di prendere le parti della squadra ospite. Ha Unito per diventare suo malgrado il protagonista di maggior rilievo della gara Il Milan ha perso la sua battaglia con l'Atletico Bilbao ben prima che, rocambolescamente, negli ultimi minuti odierni. Giorgio Gandolfi ha già sottolineato a suo tempo le 'allegrie- rossonere della gara di andata, gli sprechi in attacco e gli errori difensivi, ed oggi a San Siro per tutto il primo tempo la squadra di Marchioro ha rinnovato la pena: azioni lente, scontate, giocatori dal piede più che mediocre salvo poche ec! cezìoni, una povertà di temi che i ha facilitato il paesano gioco di¬ fensivo degli avversari. La cronaca dei primi quarantacinque minuti è povera di spunti interessanti. Tutto un batti e ribatti in area del Bilbao, qualche spunto nitido di Rlvera che faceva anche da vigile urbano per indicare ai compagni su quali strade la manovra aveva possibilità di snodarsi con successo, e alcuni Interventi da favola di Iribar. In particolare due: al 29' su bella rovesciata di Bigon ed ancora più al 40' con deviazione in angolo a fil di montante su aggancio secco di Vincenzi Ila sola cosa buona che abbia fatto l'attacanteì. Ecco, tre soli campioni veri a San Siro: Rlvera, Iribar, ed II tenore Placido Domingo che dopo il trionfo della sera prima alla Scala era j in tribuna stampa, sciarpone sulla | bocca per difendere le preziose | corde vocali dalle insidie del freddo, a tifare sommessamente per I la squadra basca. Poi la ripresa, l'ingresso voli-1 tivo di Cai Ioni. I due gol. l'illu- 1 sione del passaggio del turno e l'amarezza finale. Il calcio italiano ha perso così un'altra pedina sulla scacchiera delle Coppe, restano in lizza Juventus e Napoli. Che il Bilbao non meritasse più di tanto è verissimo, ma I rossoneri non hanno latto molto di meglio. Mancavano Capello e Turone, non avrebbero cambiato !a situazione. Il centrocampo ha cercato di spingere, Anquilletti In difesa ha fatto valere la sua esperienza fra un periodo e l'altro di completa disoccupazione. Sono clamorosamente naufragati Morini, lo stesso Maldera che è l'ombra del vero Maldera, Vincenzi, Biasiolo, Silva, Boldrlni entrato a metà ripresa, mentre Bet ha alternato interventi sicuri ad incertezze. La miglior spalla di Rivera, nervoso al punto da tirare una pallonata contro la panchina basca (ammonizione sacrosanta), è stato Bigon, sino alla sciagurata e sfortunata invenzione in extremis. Bruno Perucca

Luoghi citati: Bilbao, Milano, Napoli