Gli scontri per la prima alla Scala Scoppia la polemica tra i giovani di Marzio Fabbri

Gli scontri per la prima alla Scala Scoppia la polemica tra i giovani Duecentocinquanta fermati, 37 arrestati, numerosi feriti Gli scontri per la prima alla Scala Scoppia la polemica tra i giovani I "Circoli giovanili" hanno condannato i "Circoli proletari" accusandoli di aver trasformato la protesta in una guerriglia - Che cosa dice la gente - Le due versioni sui violenti incidenti (Nostro servizio particolare) Milano, 8 dicembre. Il bilancio degli scontri, in occasione della «prima» alla Scala, che ieri sera, a più riprese, hanno sconvolto buona parte della città, è stato completato solo questa mattina: 250 fermati, 37 arrestati sotto imputazioni diverse. I feriti: 8 fra agenti e carabinieri, 11 dimostranti. Una ragazza, Giovanna Tosi, 21 anni, è stata gravemente ustionata da una bottiglia incendiaria ed è ricoverata con prognosi riservata sotto piantonamento; altri suoi 8 compagni si sono procurati ustioni, probabilmente maneggiando bottiglie molotov. Pure in stato di arresto è Emilio Barzano, 24 anni, guaribile in tre mesi per fratture alle gambe che si è procurate cadendo da un lucernario nel tentativo di sfuggire, passando per i tetti, all'inseguimento della polizia. Si contano a decine i contusi o i feriti da colpi di manganello, ma nessuno di loro ha fatto ricorso agli ospedali per evitare di essere identificato. I danni materiali: auto sfasciate, negozi devastati, impianti semaforici distrutti. E' scoppiata una polemica, frattanto, sugli scontri che hanno coinvolto reparti di polizia e un corteo, fino a quel momento pacifico, che si apprestava a sciogliersi nei pressi dell'Università statale dopo una manifestazione di protesta «non violenta» contro la «prima» dell'Otello alla Scala. Tutto era stato organizzato dai «circoli giovanili» con la partecipazione di «Avanguardia operaia» e del «Movimento lavoratori» per il socialismo. La manifestazione si era svolta nella calma ed erano anche stati allontanati alcuni ragazzi di «Autonomia operaia», reduci dagli scontri, per timore di «provocazioni». Di quanto è avvenuto nei pressi della Statale non è facile fare una ricostruzione completa. La polizia afferma che una «Volante» ferma davanti apghdacrlbqh—asPcp al Policlinico è stata colpita j prima da pietre poi da botti-1 glie incendiarie. Gli agenti j hanno sparato in aria colpi d'arma da fuoco per ri uscire | a sganciarsi. L'episodio, se-1 condo i dirigenti della questu- ra milanese, è stato margina-1le e costituisce «l'impondera-1bile» di giornate calde come Iquella di ieri. «Per fortuna — |hanno aggiunto in questura — siamo riusciti a bloccare le autoradio della "Volante" che stavano recandosi sul posto. Poteva succeder una carneficina». Pochi minuti dopo la polizia ha preso contatto con gli organizzatori della manife- stazione e la calma è tornata. |Secondo i giovani presenti, I«una "pantera" della questura ha quasi investito la coda del corteo» suscitando la reazio- ne di «autodifesa» dei manife-1stanti. !Oggi il Coordinamento dei Icircoli giovanili ha preso una dura posizione nei confronti idei giovani che hanno suscita- !to incidenti. «Condanniamo chi, anche in questa occasione, ha voluto portare una parte del movimento giovanile allo scontro di piazza cadendo nelle trappole tese dalla polizia. Pensiamo che tali forze non abbiano nulla che spartire con il movimento giovanile, intento ad espandere i propri obiettivi e la credibilità tra le più vaste masse». «Azioni quali assalti a librerie, distruzione di istituti dell'Università, scontri organizzati nelle piazze non sono metodi usati dal movimento giovanile», è stato detto stamane. Questo atteggiamento viene spiegato con il fatto che le ]ore di battaglia di ieri hanno alienato al movimento le simpatie popolari conquistate con le battaglie dell'autoriduzione degli spettacoli. Ben diversa la valutazione data degl'incidenti dai circoli proletari, gli animatori della bagarre di ieri. «E' stata una vittoria politica — dicono — volevamo solo rendere impossibile la circolazione in auto, per fare andare a piedi quelli che volevano raggiungere la Scala e ci siamo riusciti». «Non era nostra intenzione scontrarci con la polizia - hanno sostenuto — e quando siamo stati costretti a farlo abbiamo subito una dura sconfitta». Gli animatori del gruppo, malgrado tutto quello che è avvenuto, sostengono di essere soddisfatti: «Abbiamo fatto sentire che ci siamo, anche se lo abbiamo pagato caro». Marzio Fabbri Milano. Una spettatrice entra in teatro per la serata inaugurale (Tel. Associated Press)

Persone citate: Emilio Barzano, Giovanna Tosi, Scala

Luoghi citati: Milano