La uccise, poi gli mancò la forza di ammazzarsi: sconterà 8 anni

La uccise, poi gli mancò la forza di ammazzarsi: sconterà 8 anni Epilogo in corte d'assise della tragedia di Collegno La uccise, poi gli mancò la forza di ammazzarsi: sconterà 8 anni L'ex agente di polizia ha accolto in silenzio la sentenza per l'omicidio della fidanzata Caso Ceretto: ci sarà una svolta nelle indagini dopo gli ultimi arresti di Falzea e dell'amica Vito Tangari, l'ex poliziotto che uccise la fidanzata ma poi non ebbe il coraggio di sopprimersi come le aveva promesso, è stato condannato ieri a 8 anni di reclusione dalla Corte di Assise (Pres. Barbaro, p. m. Sciaraffa, cane. Ferlito). Sulla tesi di omicidio del consenziente (di cui il Tangari era imputato) è prevalsa quella sostenuta dai difensori (avvocati Verazzo e Masselli) e cioè di « aluto al suicidio » della ragazza. Ma più del discorsi giuridici, deve aver scosso l'animo dei giudici la storia intima dei due sfortunati personaggi, una vicenda che reclama pietà prima che giustizia. A far luce sulla vita sentimentale dei due giovani non c'è che la confessione dell'ex agente, ma così totale da allontanare qualsiasi sospetto di ipocrisia o di furtiva autodifesa. Confessione del delitto compiuto e delle ragioni che a poco a poco hanno portato entrambi a cercare la felicità fuori dalla giovinezza, a tradire la vita per scrollarsi di dosso le recìproche delusioni: « Sognavamo un mondo migliore ed invece le cose si sono rivelate in modo del tutto diverso da come le avevamo sognate ». Il « mondo » non era bello né per lei né per lui. Si erano conosciuti nel '72 in una balera di periferia. Serenella ha 16 anni, un tentato suicidio alle spalle, delusioni cominciate presto in una casa dove padre e madre conducono un'esistenza balorda. Vito, un ragazzo venuto dal Sud con tanti sogni, ci sta al gioco d'amore nato « da una scommessa con gli amici che avevano scorto Serenella guardarmi a lungo mentre ballavo ». La scommessa, il gioco diventano una cosa seria: s'incontrano due anime « gemelle » In tutto, compresa la disperata solitudine che però non trova sollievo nel reciproco affetto. Lei trova altri amici, ma la sua irrequietudine non è che la ricerca di una certezza a cui aggrapparsi. Delusa, ogni volta torna da Vito che ormai non può più fare a meno di lei. Una soluzione ci sarebbe, il matrimonio: una mèta che ai due appare troppo lontana. Lui ha soltanto 23 anni, 11 regolamento dice che non può sposarsi prima di 26. Lasciare la divisa? « Ci ho pensato. Ho cercato un lavoro, non l'ho trovato ». Ore grigie, sempre più cupe, protese verso quell'idea assurda: « Non potevo aiutarla in nessun modo e nello stesso tempo mi rendevo conto che senza di lei non me la sentivo di vivere. Serenella diceva: "Puoi anche ammazzarmi ed io sono contenta di morire per dimostrarti guanto ti amo" ». Così arrivano alla notte del 28 maggio '75. Dopo un giro in auto si fermano sotto un cavalcavia nei pressi di Collegno .« Non riuscivamo a vivere sereni ma in quel momento lo eravamo. Ridevamo, non c'era bisogno di avere coraggio. Il fatto si è svolto come un gioco: Serenella si è annodata una benda sugli occhi per non vedere la pistola. Mi ha detto che ci saremmo rivisti nell'ai di là. Ho sparato ». Lo sparo e il corpo abbandonato della ragazza sul sedile dell'auto, il sangue che le esce dalla tempia restituiscono all'uomo una dimensione diversa: « Ho avuto paura ». Adesso? « So¬ «mimmi li , inni mi no contento di espiare, di pagare ». La paura per lui è diventata un rimorso che non avrà mai pace. + L'arresto del latitante Fortunato Falzea in un cascinale di Nizza Monferrato ha segnato una svolta nelle indagini per la soluzione del caso Ceretto, l'omlcldlosequestro di cui rimase vittima l'Industriale di Cuorgné. II p.m. Pochettino e il giudice Sorbello Interrogheranno nei prossimi giorni il Falzea, ritenuto elemento importante. Avrebbe partecipato alle fasi sallenti del se¬ i mi iiimiiimiimiiiiiiimiiimiiiiimm questro, secondo le affermazioni sia di Cosimo Caggegi, sia di Cosimo Metastasio. Le loro parole trovano conferma nelle accuse del figlio e della moglie di Caggegi. Tra i sette arrestati di domenica, tutte persone che hanno aiutato il Falzea nella sua latitanza, c'è Giuseppa De Paola. E' accusata di violenza privata contro la moglie del Caggegi. Amica del Falzea, la De Paola sarebbe stata da questi incaricata di « consigliare » la moglie del proprietario della cascina di Orbassano, dove fu ritrovato il corpo del Ceretto, a dare risposte evasive agli Inquirenti. L'istruttoria era ormai alle ultime battute ma l'Interrogatorio i del Falzea e della sua amica pò- trebbe riservare delle sorpisse.

Luoghi citati: Collegno, Nizza Monferrato, Orbassano