"L'accordo Fiat-Libia è positivo ma conferma una profonda crisi,,

"L'accordo Fiat-Libia è positivo ma conferma una profonda crisi,, Animato dibattito in Consiglio comunale "L'accordo Fiat-Libia è positivo ma conferma una profonda crisi,, Così ha detto il sindaco aprendo la discussione - Tutti gl'intervenuti chiedono di conoscere la destinazione dei 360 miliardi - Il pri: "Manca una seria programmazione" L'accordo Fiat-Libia, che porterà all'azienda automobilistica capitali per 360 miliardi di lire (415 milioni di dollari) è stato analizzato ieri dal Consiglio comunale. Il dibattito è stato aperto da una comunicazione del sindaco. « Mercoledì della scorsa settimana — ha detto — la presidenza della Fiat mi ha annunciato, poche ore prima della notizia ufficiale, l'avvenuta intesa con una banca libica, riguardante l'operazione sulla quale in Questi giorni si è discusso molto, non solo nel nostro Paese ». L'accordo, secondo buona parte dei commentatori economici e politici è da valutare positivamente. Anche i rappresentanti della città dove la Fiat ha il maggior numero di dipendenti, pur tra qualche perplessità, hanno espresso un giudizio positivo su una trattativa « conveniente » soprattutto sotto il profilo finanziario. «L'operazione — ha aggiunto il sindaco — significa un apporto di capitale fresco, di capitale di investimento e guindi di rischio nella maggiore industria italiana. Significa l'ingresso nel nostro Paese di valuta pregiata per un importo pari ad oltre un Quinto del deficit della bilancia dei pagamenti. Significa inoltre l'ipotesi, che personalmente mi auguro sia approfondita, di un diverso rapporto con i Paesi produttori di petrolio e del bacino mediterraneo ». Dalle « luci » il sindaco è passato alle possibile « ombre » dell'accordo. Ha precisato: « Certo non possiamo nasconderci i gravi interrogativi che permangono e che riguardano in particolar modo il destino della Fiat e, più in generale, la politica industriale italiana. Interrogativi ai quali non è facile dare risposta. Questo accordo, positivo nei fatti, conferma la crisi profonda che stiamo vivendo. Non possiamo dimenticare che la Fiat si è sempre vantata delle proprie capacità di autofinanziamento ed oggi si vede costretta a ricorrere a capitali esteri ». Novelli ha concluso: « Non posso che formulare l'auspicio che emerga una volontà politica e di programmazione nuova. In questo campo, le Regioni, gli Enti locali avranno un grande ruolo da svolgere. Possiamo affermare, come ha dimostrato il recentissimo convegno romano dell'Ancì, che vi è la totale disponibilità unitaria di tutti gli amministratori locali per imporre una svolta nel nostro Paese e superare la grave crisi che lo tormenta ». Nel successivo dibattito sono intervenuti: Gatti (de), Bastianini (pli), Cardettl (psi), Galasso (msl-dn), Bava (uld), La Malfa (pri) e Gianotti (pei). La valutazione di Gatti è stata complessivamente positiva. Ha detto: « L'afflusso in Italia di 415 milioni di dollari — è bene ricordarlo — è Quasi pari al prestito che da mesi li governo sta contrattando con il Fondo monetario internazionale. Bisogna inoltre notare come si stia avviando quel riciclaggio di petrodollari che, dal '73, rappresenta uno degli insolubili problemi che turbano il sistema monetario ed economico su scala mondiale. Un fenomeno positivo certo, anche se non è detto che tutti i 415 milioni di dollari di cut si parla tanto entrino effettivamente in Italia». Gatti è quindi passato alle critiche. « Certo il partner non è fra t più simpatici e tranquillizzanti, ma temere improvvisi mutamenti di rotta in politica estera o scalate libiche al pacchetto azionario, appartiene assai di più alla fantapolitica che al ragionamento economico». Bastianini (pli): «Abbiamo sempre detto che gli enti locali non devono essere semplici notai. Ecco quindi l'occasione per dimostrarlo ». E, dopo una valutazione finanziaria positiva, ha definito l'operazione « non entusiasmante » sotto il profilo politico. Cardettl: parere positivo per l'ingresso dei petrodollari in Italia, perplessità per la mancata consultazione preventiva delle forze politiche. Anche « se non si può parlaredi colonizzazione della Fiat da parte della Libia ». Secondo il msi Galasso « certe preoccupazioni sono esagerate. L'operazione non può che essere valutata in termini positivi ». Bava (uld) si è domandato: « Perché oggi un'operazione che un anno fa è costata fa De Benedetti) 22 miliardi, ai libici viene fatta pagare 360? Che cosa c'è dietro? ». Giorgio La Malfa (pri) ha definito « abbastanza positiva » la operazione finanziaria ed ha aggiunto: « Le preoccupazioni ci sono invece sul cammino dell'economìa italiana. Che cosa ci ha portati all'accordo Fiat-Libia? Il fatto che il pri denuncia sin dal 1963: la mancanza di una seria programmazione ». Ha chiuso il dibattito 11 pei Gianotti, il quale ha ribadito la posizione comunista già espressa in altre sedi. Ha detto: « Il pei non è contrario all'ingresso di capitali stranieri in Italia. E' però utile che se ne discuta in questa sede: Torino è la città più interessata al problema. Ora bisognerà vedere dove saranno investiti quei soldi. Questo potrebbe essere uno fra i compiti degli enti locali ».

Luoghi citati: Italia, Libia, Torino