Il viaggio di Andreotti in Usa di Vittorio Zucconi

Il viaggio di Andreotti in Usa Il viaggio di Andreotti in Usa (Segue dalla 1* pagina) senza restaurare il clima politico in cui i provvedimenti di governo possano funzionare è uno spreco di tempo e di danaro. Dunque, avendo stabilito, anche indirettamente, le coordinate politiche, Andreotti può ora dedicarsi alla discussione finanziaria con il Fondo monetario internazionale, il Tesoro americano, le banche private americane, presso le quali molti dei nostri debiti verranno a scadenza l'anno prossimo. L'incontro con gli esponenti del Fondo monetario sarà naturalmente di estrema importanza e non solo per la richiesta immediata di 530 milioni di dollari estensibili fino a un miliardo. La cifra in sé, pur notevole, non è la parte pi ùsignificativa della trattativa: ciò che importa è ottenere con essa una riaffermazione implicita ed esplicita di fiducia e dunque una garanzia che spinga gli altri creditori internazionali dell'Italia a rinnovarci antichi debiti ed aprire eventuali nuove linee di credito. Andreotti ha detto a Ford che l'Italia ha già soddisfatto, con le recenti misure di governo, gran parte delle condizioni generali chieste dal Fondo e manca ora l'accordo fra Confindustria e sindacati per una «rifuzione dei costi di lavoro» e un incremento della produttività. Per inciso, si può aggiungere che nel dialogo fra il presidente Ford e il nostro capo del governo si è parlato anche del riciclaggio dei petrodollari e dunque dell'accordo fra la Libia e la Fiat, e la reazione della Casa Bianca è stata, secondo i portavoce, positiva sia per l'accordo in sé sia per la dimostrazione di fiducia dell'Italia e per un passo corretto nella direzione dell'impiego degli enormi capitali a disposizione dei Paesi produttori. Vittorio Zucconi

Persone citate: Andreotti

Luoghi citati: Italia, Libia, Usa