Trap e Radice a viso aperto

Trap e Radice a viso aperto Trap e Radice a viso aperto Arriva il derby deve dire anche teso». Bianconeri no non solo al più atteso, si • il meglio nifi granata socomando della classifica, ma In vetta ad una graduatoria di meriti di gioco che non è certo un frutto del momento, ma il risultato di un lungo lavoro delle società. Ed i tifosi — ovviamente II discorso non è fatto, e neppure li interesserà, per chi pensa di andare allo stadio con una catena di bicicletta in tasca — sono maturati con le squadre. I discorsi da caffè da tempo hanno preso a tener conto del valore dell'avversario, a riconoscerne le qualità e le possibilità. Stati d'animo, atmosfera, che nulla hanno a che fare con il clima sul campo: Juventus-Torino resta sempre una grossa battaglia agonistica, ma interpretata in modo diverso che nel passato. E' sempre la disparità di forze a provocare astio, risentimento, paura. Adesso granata e bianconeri sanno di battersi ad armi pari, e se oggi la Juve è decisa a rompere finalmente la serie negativa, il Torino vuole vincere per non venire staccato in classifica, la lotta andrà avanti sui binari indicati dai due tecnici, ovvero sarà condotta con massima grinta e massimo rispetto dell'avversarlo. Trapattoni e Radice, tecnici della nuova via del calcio, ex compagni di squadra, amici sinceri, combattono anche loro a viso aperto una battaglia che aggiunge qualcosa al match che stiamo per andare ad assistere. Il pronostico più logico, ed anche meglio accettato alla vigilia dagli stessi opposti sostenitori è indirizzato verso un pareggio con gol, ma pensiamo che la voglia di vincere delle due squadre arriverà prima o poi a sbilanciare Il risultato da una parte o dall'altra. I giocatori si stimano, ma conoscono anche lucidamente pregi e difetti dell'avversario. Molti sono avvicinati da lunghe permanenze nel clan di Enzo Bearzot e di Bernardini, le rivalità che covano sotto la cenere sono interpretate in modo corretto, ma è logico che in una gara come questa tutti avvertano un particolare puntiglio. Si dice che la Juventus ha due uomini da derby in più, Benetti e Boninsegna, ed è vero. Non che i predecessori fossero più «molli- in campo, ma è indubbio che il centrocampista ed il centravanti hanno qualcosa di più di Capello ed Anastasi in fatto di combattività, di determinazione. Il Torino oppone un complesso che ha una grossa molla nelle molte sfortune capitate In questo inizio di stagione (anche adesso, mentre Peccl è ancora fuori, Pulici, Graziani e Sala non sono al cento per cento delle condizioni tisiche): per i granata ogni battaglia in questa fase d'avvio del campionato è una risposta a chi li pensava in difficoltà senza i loro uomini-guida. Ed oppone un Pulici che rischia di spaccarsi la schiena in allenamento per cercare Il gol, che dovrebbe trovare nel clima del derby quella spinta che sinora non ha avvertito in oieno. E' anche una sfida fra la regolarità della Juventus e le fiammate di gioco del Torino. Si è parlato molto delle punte, delle difese, si è forse trascurato, dato per scontato, in questa settimana di vigilia, il peso che avrà il confronto tra i centrocampisti. Benetti, Tardelli e Furino da una parte, Zaccarelli, Patrizio Sala e Salvadori dall'altra: se non fosse per lardellino, si potrebbe anche parlare di uno scontro fra giocatori esperti ed altri più giovani. Dei sei, solo Salvadori non ha mal avuto la possibilità di indossare la maglia azzurra, non certo per demeriti propri. La storia del calcio «nazionale» è piena di stonature, ma è chiaro che un commissario tecnico non può far giocare tutti i giocatori «che meriterebbero-. Ne sa qualcosa Beppe Furino, il quale in vari momenti della carriera ha subito amare delusioni. Fra Benetti e Patrizio Sala c'è una specie di • staffetta- futura già programmata, a patto che il granata si confermi sui livelli della passata stagione (sinora ha davvero convinto solo contro il Napoli, domenica scorsa). Zaccarelli è il jolly di Bearzot: il commissario tecnico lo stima dai tempi della Under 23. Tardelli ha compiuto una escalation prodigiosa nei valori del calcio italiano, semmai ha solo bisogno di un freno, non certo di stimoli. I due allenatori hanno dedicato le maggiori attenzioni alle marcature difensive. Radice avendo a disposizione un Danova in più rispetto alla scorsa stagione, e non avendo Pecci a centrocampo, varia gli accoppiamenti consueti. Salvadori, solitamente Impegnato su Causio, fa un passo avanti e Franco tocca proprio a Danova, con Santin (vecchio cliente di Anastasi) su Boninsegna, e Mozzini a contrastare Bettega sul palloni alti, ripetendo un duello che li ha già accomunati in più occasioni. Trapattoni nei plani di partenza manda Gentile su Claudio Sala, Morini addosso a Graziani e Cuccureddu su Pulici, ma ha le possibilità di trovare soluzioni diverse: Cuccureddu-Sala e Gentile-Pullci, come Gentlle-Graziani e Pulici-Morlni. E' indubbio che buona parte dell'esito del confronto è legato ai duelli diretti. Perderne uno nettamente, e di conseguenza vincerlo, vorrebbe dire trovarsi magari In mano la chiave della partita. Bruno Perucca

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