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II pesce Agnolin I ATTUALITÀ DI UN UOMO II pesce Agnolin Lo sapete tutti come desideriamo vedere un arbitro: esattamente nel ruolo del pesce che sa muoversi senza causare la benché minima vibrazione tra filamenti di alghe, tra pietre e spuntoni rocciosi. Il •fischietto- ideale non dovrebbe neppure avere un nome, una qualifica. Il grande arbitro, infatti, non lo si nota. Sa interpretare la partita obbedendo a questa partita, non cedendo alla voglia di correggerla, di imprimerle il suo marchio. Il giovane Agnolin è considerato una 'certezza' della categoria. Ha addirittura un albero genealogico come arbitro, è sportivo a tempo pieno, insegna nuoto e ginnastica ai ragazzi di Bassano del Grappa. E delle ossa altrui (cioè dei calciatori] deve Intendersene. Sua moglie infatti è chirurgo ortopedico. Per queste ed altre ragioni noi ci auguriamo che Agnolin, con la sua bella falcata (siate podisti, impone Renzo Righetti selezionatore, e vedrete meglio, giudicherete senza esitazioni) sappia tener le redini del derby torinese come John Wayne governava la diligenza tra le pallottole delle «Ombre rosse». Con leggerezza, con soavità, senso del tempo e del limite. Il miglior esemplo di arbitraggio In Europa lo ha offerto, In più di un'occasione, l'ungherese Palotal. Implacabile e mite, ci è apparso un autentico 007 in grado di Individuare il fallo con la precisione di un orologio astronautico. In un sussurro, diciamo 'buon pomeriggio' anche ad Agnolin. Le 'giacchette' esiblztoniste, truculente, o che spezzano il ritmo del gioco per timore che la gara gli sfugga dì mano, non ci piacciono. Il giovanotto di Bassano ha le carte nella manica per contribuire al derby. Speriamo che non le dimentichi negli abiti borghesi, come talvolta succede a figure minori del clan, già sufficientemente tartassate su queste colonne. Se dopo novanta minuti di gioco ci accorgeremo di Agnolin, ciò significherà un buon diploma. Che II 'fischietto' potrà festeggiare nel suo celebre podere di Bassano. Un derby vai bene un brin- disi. g. arp.