Due «duri» per vincere di Bruno Bernardi
Due «duri» per vincere Boninsegna e Danova gli unici "esordienti,, nel clima stracittadino Due «duri» per vincere « Il derby non è un incontro come gli altri, è unico ». La definizione, sincera, è di Roberto Boninsegna, che oggi si cimenta per la prima volta nella « stracittadlna » torinese. L'altro debuttante è Gigi Danova, ex juventino riapprodato a Torino, dopo sei anni, sulla sponda granata. Per Danova, viceversa, Il derby « sembra una partita normale ». La diversa ottica con cui i due esordienti vedono la grande sfida trova riscontro, forse, nella loro personalità: prorompente, ricca di grinta quella di Boninsegna; meno appariscente, ma niente affatto priva di determinazione, quella di Danova. Il naso da pugile, la muscolatura robusta, conferiscono a Boninsegna l'aspetto del « duro », una sorta di Charles Bronson dei rettangoli verdi. A Milano dicevano che aveva ormai Imboccato Il viale del tramonto, adesso lo rimpiangono: a Torino è tornato a fiutare profumo di scudetto e dice che questo stimolo gli fa dimenticare che gli anni passano (ne ha compiuti trentatré II 13 novembre scorso). Quando la Juventus lo acquistò I tifosi dissero che poteva essere l'uomo ideale per I derbles, Identificando In lui la feroce determinazione che, solitamente, hanno I granata. « La grinta ed il coraggio — dice Boninsegna — fanno parte del mio bagaglio calcistico e sono componenti Indispensabili per recitare la parte del centravanti, il ruolo più Impegnativo. La Juventus aveva bisogno di un uomo come me ». — La Juventus ha perso tre derbìes consecutivi: ha i mezzi per interrompere la serie nera? « Nei sette anni che ho trascorso a Milano ha sempre vinto la squadra che, alla viglila, era data per sfavorita — sot/ollnea Boninsegna —: qui non c'è una favorita, ma due squadre che si rispettano reciprocamente. Un pareggio, pertanto, potrebbe accontentare tutti: In tal caso si rimanderebbe al resto del campionato ed al derby di ritorno il verdetto per II primato assoluto. Per noi una sconfitta, dopo sette vittorie consecutive, sarebbe certamente uno smacco, ma non si farebbero drammi, perché niente verrebbe compromesso ai fini dello scudetto. Non penso, tuttavia, che si verificherà una slmile eventualità ». — In quale « atmosfera » ha trascorso la settimana? « C'è poca differenza fra Milano e Torino — osserva Boninsegna —. Quand'ero all'Inter uscivo di casa ed Incontravo II portinaio o qualche tifoso occasionale che mi ricordavano II derby, poi andavo ad Appiano Gentile ad allenarmi e non avvertivo il clima particolare che precede la partita. A Torino la situazione si è rovesciata: abito In collina, a mezza costa, e sono un po' isolato, mentre c'è l'Impatto quotidiano con il pubblico durante gli allenamenti ». — Cosa pagherebbe per segnare un gol al Torino? « Sono pagato per fare i gol. E ci proverò anche nel derby ». — // suo ' angelo custode » dovrebbe essere Santin: che ne pensa? « Nello ed lo siamo diventati amici in questi ultimi anni, durante le vacanze al mare e partecipando entrambi al torneo di tennis per calciatori di Viareg- in campo, data l'inidella gara, non io gio, ma portanza saremo ». A Danova non dispiacerebbe controllare Boninsegna, avendolo già Incontrato qualche volta, con profitto, quando militava nel Cesena. « Ha segnato solo un gol contro di me e su calcio di punizione », ricorda Danova con un pizzico d'orgoglio. Invece, quasi certamente, gli verrà affidato Causio, che ha affrontato soltanto in allenamento al tempi in cui era juventino. Nella Juventus di Picchi e poi di Vycpalek non ha mai giocato in serie A, ma con la • Primavera » e nel torneo « De Martino » Danova ha disputato un palo di derbles. ■ C'era rivalità — spiega —, si giocava per vincere, ma non ho mal vinto: uno l'ho pareggiato e l'altro l'ho perso. Adesso sono dall'altra parte, in una dimensione diversa. Il vero impatto con il derby lo avrò sbucando dal sottopassaggio: non posso sapere quali saranno le mie sensazioni, ma non sono un tipo che si emoziona facilmente. Posso soltanto dire che ho trascorso una settimana abbastanza tranquilla, anche perché la sera non esco quasi mai, sto In famiglia. Al campo, naturalmente, ci sono i tifosi che ci fanno sentire di più il derby. Negli spogliatoi ne parliamo, diciamo che dobbiamo "stracciare" la Juventus, per caricarci. Sappiamo, però, che l'importante è non perdere e che l'impresa è realizzabile. Per quanto mi riguarda, non ho motivi di rivalsa con la Juventus: vorrei solo dimostrare che hanno sbagliato a cedermi ». Bruno Bernardi Boninsegna-Caporale, oggi in un altro clima Danova-Bettega, ricordi di Cesena-Juventus
Luoghi citati: Appiano Gentile, Cesena, Milano, Torino
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