Pelosi era solo quando uccise Pasolini Condanna confermata a 9 anni e 7 mesi

Pelosi era solo quando uccise Pasolini Condanna confermata a 9 anni e 7 mesi Modificata solo come formula la sentenza d'appello Pelosi era solo quando uccise Pasolini Condanna confermata a 9 anni e 7 mesi In primo grado i giudici avevano espresso il dubbio che avesse agito in concorso con ignoti (Dalla redazione romana) Roma, 4 dicembre. Pino Pelosi è colpevole di aver ucciso Pier Paolo Pasolini e per questo dovrà scontare 9 anni, 7 mesi e 10 giorni di prigione. Ma non assassinò il poeta-regista insieme ad altri, rimasti ignoti. Era solo e agi volontariamente. Dopo oltre 7 ore di camera di consiglio i giudici della coree d'appello presso il tribunale dei minorenni hanno emesso la sentenza che conferma esattamente la condanna di primo grado. L'unica novità è la modifica del reato da omicidio in concorso con ignoti a omicidio volontario. Prima di uscire dall'aula il presidente Zucchi Lanza Fonseca, i giudici togati Del Basso e Fratoni, lo psicologo Vacchini e la sociologa Maria Sofia Lanza, si erano rivolti al giovane, oggi diciottenne, chiedendogli se avesse qualcosa da aggiungere. Pelosi, teso in volto, si era alzato: « Ho sempre detto la verità e non ho altro da aggiungere », aveva risposto. Poi, per l'imputato e i suoi genitori, la lunga attesa. La corte di appello non è sta¬ ta clemente e ha accolto la tesi del p.g., Guido Guasco, respingendo invece le richieste del difensore di Pino «la rana», avvocato Rocco Mangia. Tutta l'udienza di oggi si era incentrata sull'arringa difensiva. Mangia aveva criticato la condanna in primo grado e aveva poi detto che tutti gli indizi erano a vantaggio del suo difeso: mancava una vera causale nel delitto. Ricostruendo la notte tra il primo e il 2 novembre 1975, l'avvocato di Pelosi aveva spiegato che Pasolini e il suo assistito erano soli all'Idroscalo di Ostia. Fu lo scrittore ad adescare il ragazzo e a colpirlo. Pelosi reagì e, vistolo a terra, fuggì spaventato senza accorgersi di passare con la macchina sopra il corpo dello scrittore ferito, ma non mortalmente. Mangia ha attaccato duramente la motivazione della sentenza del tribunale dei minorenni che ha « arbitrariamente creato o creduto — sono parole dell'avvocato — alla fantasiosa tesi delle ignote persone presenti sul luogo del delitto per vendicarsi di Pier Paolo Pasolini ». Mangia è stato violento contro « alcuni organi di stampa » che, ha detto, hanno inquinato la verità con « calunniose invenzioni ». Diretto è stato l'attacco alla giornalista Oriana Fallaci che, su un settimanale, pochi giorni dopo l'assassinio di Pasolini aveva scritto di perso¬ | ; ne che avevano sentito voci e rumori sul luogo del delitto e aveva fatto cenno a | testimoni oculari della tra; gedia. La conclusione del difensore è stata la richiesta di condannare sì il Pelosi ma solo per il reato di omicidio colposo. « Per le ferite ricevute dal giovane — ha concluso — chiedo la legittima difesa e l'attenuante della provocazione ». Ma l'oratoria di Rocco Mangia non ha avuto effetto. La corte di appello ha confermato dopo una lunga riunione in camera di consiglio — quindi ci devono essere stati contrasti o perlomeno pareri discordi — la sentenza di primo grado, riconoscendo il solo fatto che fosse solo e non insieme a complici ignoti. Per la parola definitiva si attende ora quanto dirà la Corte di Cassazione.

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