Statali: si torna a trattare Forse evitati altri scioperi di Giancarlo Fossi

Statali: si torna a trattare Forse evitati altri scioperi Governo-sindacati: spiragli, molti problemi Statali: si torna a trattare Forse evitati altri scioperi Lama: "Aperture per il pubblico impiego, per il resto colloquio deludente"; Starnutati: riunione "costruttiva" - Le cifre indicate dal governo per necessità urgenti dello Stato sono di molto superiori a quelle calcolate dai sindacati (12 mila miliardi) Roma, 4 dicembre. «Estremamente costruttivo)) è stato definito dal ministro del Tesoro Stammati un incontro-fiume (nove ore, ininterrotte) svoltosi oggi a Palazzo Chigi fra il governo e i sindacati. «Abbastanza analitico, ma non ancora risolutivo)), lo ha giudicato il segretario generale aggiunto della Cisl Macario, «perché le risposte che il governo ci ha dato sono ancora insufficienti e inadeguate, soprattutto sui temi dell'occupazione e degli investimenti)). Comunque, ha osservato il segretario confederale della Uil, Ravenna, «è la prima volta che si comincia a delineare una cornice globale dentro la quale inserire i problemi, senza contare una indubbia schiarita per la vertenza degli statali)). Lama: «C'è un'apertura per gli statali, per il resto l'incontro è deludente)). Benvenuto: «Elusivo e preoccupante)). Ancora, il ministro del Te- soro: «E' stato possibile verificare realmente gli effetti della politica economica. I sindacati hanno chiesto chiarimenti su ulteriori prelievi fiscali e sulla loro finalizzazione)). Vi saranno, allora, nuovi prelievi? Stammati: «Dipenderà da come questi prelievi saranno destinati, cioè dove dovranno essere investiti questi eventuali introiti)). Attraverso queste battute rapidissime, intercettate stasera nel cortile di Palazzo Chigi illuminato a giorno dai riflettori dei telegiornali, emerge il risultato interlocutorio, ma non negativo, della lunga riunione, che ha avuto come protagonisti: da un lato, il presidente del Consiglio Andreotti, i ministri finanziari Stammati, Morlino, Pandolfì, Gullotti (Lavori pubblici), Anselmi (Lavoro) e il sottosegretario per il pubolico impiego, Bressani; dall'altro, una folta delegazione della Federazione Cgil-Cisl-Uil, guidata dai segretari generali Lama, Storti e Benvenuto. « Riprenderemo a discutere fra qualche giorno — rileva il ministro del Tesoro — e speriamo che ci si possa comprendere ancora ». Un nuovo incontro è stato fissato per il 15 dicembre. Il governo ha dato risposte precise sui due problemi posti dal sindacato in termini ultimativi: lo sbocco delle trattative per i contratti dei pubblici dipendenti e la determinazione di un quadro di riferimento certo per il prelievo e la destinazione delle risorse, soprattutto per gli investimenti e l'occupazione. Per il pubblico impiego, il governo ha assunto l'impegno a cominciare fin dalla prossima settimana, probabilmente da lunedì, i negoziati contrattuali relativi alle varie categorie, da portare avanti su tavoli separati, ma in parallelo, attraverso un attento coordinamento da parte della Federazione Cgil-CislUil. Saranno affrontati rapidamente gli aspetti economici, sui quali il ministro del Tesoro ha manifestato «qualche disponibilità», con l'obiettivo di giungere alla conclusione per Natale. La segreteria della Federazione valuterà «questi spiragli» lunedì con i rappresentanti del pubblico impiego e deciderà se soprassiedere o meno al previsto piano di scioperi. Molto dettagliata l'esposizione del governo sul prelievo fiscale e l'utilizzazione dei mezzi finanziari nei diversi settori economici e sociali. Ma è stato il ministro Stammati a dare alla delegazione sindacale un « quadro di riferimento preciso ». Gli esperti della « triplice » avevano calcalato una spesa di 12.000 miliardi nel 1877 per fronteggiare le esigenze più pressanti. Il governo — ha detto Stammati — ha in¬ dividuato cifre ben superiori. Eccole: Pensioni: rispetto all'ipotesi sindacale di una spesa di 2000 miliardi per il 1977, il governo precisa che la spesa è già programmata nel bilancio dello Stato. Sanità: di fronte ad un onere di 1500 miliardi indicati dal sindacato, il governo ipotizza solo per gli enti mutualistici una spesa di 1860 miliardi per il triennio 1974-76 e di 1224 miliardi per il 1977 (complessivamente 2984 miliardi); per gli ospedali è stato accertato un « buco » di 1650 miliardi per il biennio 1975-76 e di 700 mi- liardi per il 1977, cioè nel complesso 2350 miliardi. In tu'-.to, fra mutue e ospedali, 5334 miliardi. Finanza locale: il sindacato sottolinea un fabbisogno aggiuntivo di 1800 miliardi. Il governo non accetta questa « quantificazione » e si limita a ricordare che il deficit globale dei comuni è di 31.000 miliardi, e si accresce al ritmo di 6000 miliardi annui. Piano agro-alimentare, occupazione giovanile, edilizia: dei 6.839 miliardi già prelevati (e non 5.000), il governo prevede una spesa complessiva di 1.800 miliardi. Riconversione industriale: 500 miliardi, sui 600 previsti nel 1977, saranno spesi per le partecipazioni statali e 100 per il settore privato. Ma cento miliardi per il settore privato sono stati giudicati pochi dai sindacati. Partecipazioni statali: il governo prevede una spesa di altri 500 miliardi per i fondi di dotazione, mentre il sindacato è convinto che ne occorrano 2.000. Fiscalizzazione degli oneri sociali: il governo ha confermato la sua disponibilità ad affrontare il problema in tempi brevi. Nell'incontro la delegazione sindacale ha escluso qualsiasi disponibilità in tema di scala mobile. Giancarlo Fossi

Luoghi citati: Ravenna, Roma