Droga in Francia uccide sempre più di Paolo Patruno
Droga in Francia uccide sempre più Le vittime dell'eroina Droga in Francia uccide sempre più (Nostro servizio particolare) Parigi, 3 dicembre. L'ultimo a morire, per una dose troppo forte d'eroina nel sangue, è stato Arnaud, un ragazzo di 17 anni. E' l'ultimo nome di un elenco provvisorio che si allunga sempre più e che desta l'allarme fra le autorità francesi. La droga in Francia ha ucciso 52 persone per la maggior parte giovani, nei primi dieci mesi di quest'anno, e l'escalation è inquietante: 37 morti l'anno, 27 nel 1974, 13 nel '73, appena 6 nel '72. La progressione sembra inarrestabile, la catena della «french connection» non è stata affatto spezzata dalle operazioni coordinate fra le polizie del mondo occidentale. Il commissario Francois Le Mouel, capo dell'ufficio di repressione del traffico degli stupefacenti, ha annunciato che tremila drogati sono stati fermati nei primi otto mesi del '76, con un balzo del 17 per cento in un anno. Ma la polizia non è preoccupata solo di questo aumento numerico: è la qualità della droga che desta ancor l'allarme maggiore. «Le statistiche mostrano che la disponibilità d'eroina è aumentata sensibilmente — ammette il commissario Le Mouel — e la maggior parte di questi rifornimenti proviene dal SudEst asiatico». Proprio in questi giorni è uscito in Francia un film-documentario girato da una troupe francese nel «triangolo d'oro», ai confini della Birmania, del Laos e della Thailandia. E E' di là che proviene in gran parte l'eroina bruna, « brown sugar » che sta acquistando clienti sempre più numerosi fra i giovani francesi. Secondo una stima della polizia, sono almeno ventimila gli eroinomani in Francia, un numero che può essere considerato come ridotto rispetto ai 300 mila degli Stati Uniti e anche ai 40 mila in Germania, ma che preoccupa egualmente perchè in continuo inarrestabile aumento, grazie al parallelo aumento del traffico di droga. Questo è dimostrato da altri due indici: i trafficanti arrestati lo scorso anno sono stati 412, con un aumento del 38 per cento rispetto al '74; il numero dei clienti e dei fornitori interpellati dalla polizia è salito da 3083 per il '75 a 3315 per i primi dieci mesi di quest'anno. Ma non bastano le cifre delle statistiche di polizia ad illuminare tutti gli aspetti di quella che sta diventando una piaga sociale in Francia. I sanitari degli ospedali dove più spesso vengono ricoverati i drogati considerano il fenomeno ancor più grave e diffuso: gli intossicati da droghe «dure» sarebbero circa 30 mila in Francia, ma centinaia di migliaia (e quasi sempre giovani) sono quelli che usano la droga «dolce» che viene ritenuta meno pericolosa. Il direttore delle ricerche all'istituto nazionale della sanità, prof. Nahas, contesta la tesi della minore pericolosità dell'hashish della canapa: «L'utilizzazione metodica di una droga "dolce"o "leggera", come si dice, presenta egualmente dei gravi rischi. Le sostanze derivate dalla canapa continuano, al contrario dell'alcool, ad accumularsi nel sangue e sono più cancerogene del tabacco». Dai medici vengono le osservazioni più importanti: chi si droga? Da quale ambiente proviene? Come finisce quest'avventura spesso tragica? Risponde il prof. Claude Olie¬ venstein, che dirige la sezione per il trattamento dei drogati all'ospedale Marmottan di Parigi: «Gli intossicati sono sempre più giovani, con una crescente proporzione di ragazze: una su tre. E in maggioranza provengono dagli ambienti più poveri, da famiglie disunite. Sono degli emarginati, in cerca di una casa e di un lavoro, ma non hanno nessuna qualifica professionale. Possiamo curarli, a volte, ma rienserirli nella società è più difficile. Respinti, ricascano nel vizio, riprendono il solito giro, dalle droghe "leggere" passano a quelle pesanti. Soltanto nel mio ospedale registriamo ogni mese 130 nuovi casi di intossicati da eroina . Paolo Patruno
Persone citate: Claude Olie, Francois, Nahas
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