Oreste Balbo, un giovanotto di 92 anni anche domani farà la scorta all'arbitro

Oreste Balbo, un giovanotto di 92 anni anche domani farà la scorta all'arbitro Una rara figura di sportivo dietro le quinte del derby torinese Oreste Balbo, un giovanotto di 92 anni anche domani farà la scorta all'arbitro •Won ho mai fumato, non ho mai bevuto liquori. Soltanto un buon bicchiere di vino a tavola. Leggo fino alle due di notte e alle sette di mattina sono già in piedi-. Così mi dice Oreste Balbo, Stella d'oro al merito sportivo. Gli è stata conferita dal Coni, tre anni fa. E' incaricato di fornire da oltre trent'anni 'assistenza» agli arbitri che vengono a Torino per I match dei bianconeri e dei granata. •!! sabato sera — spiega — vado a cena con II direttore di gara ed i guardalinee. Si scambiano quattro chiacchiere tra amici-. Peisonaggio conosciutlssimo nell'ambiente del calcio, Balbo ha novantadue anni. E' nato a Torino il 29 novembre dell'»ottantaquattro». Alle spalle una vita di lavoro, di passione sportiva. Da sempre, ogni domenica, entra In campo al Comunale con le squadre e, con la sua vecchia Leica, «ferma» il terzetto arbitrale, i capitani che si stringono la mano. Fotografie che vengono poi spedite agli interessati, un hobby. -Dopo il primo tempo — aggiunge Balbo — scendo nello stanzino dell'arbitro e gli preparo il tè. Alla fine della gara mi metto davanti alla porta e faccio buona guardia...-. Mi riceve nel suo alloggio di stampo antico, gozzaniano. «Piccole cose» sparse un po' ovunque, tanti ricordi, cartoline, fotografie Ingiallite con arbitri con mutandonl che scendono sotto il ginocchio. Ci vive da oltre quarantanni con la moglie Margherita (91 anni), ha tre figli: Francesco, sessantotto anni, già in pensione, Laura e Oreste. Sposato dal 1907 ha sempre coltivato il ciclismo, ■ grande amore ». e II football dal tempo in cui gli inglesi lo "Importarono» agli albori del secolo. Ha vivacità ed entusiamo d'un giovane, una lucidità mentale che impressiona. Va a lavorare a quattordici anni come apprendista i per diventare tornitore meccanico. Ricorda: -Mi davano sei soldi alla giornata. Poco ci mancava che si pagasse per imparare il mestiere-. Tornano alla mente i tempi del senatore Giovanni Agnelli, il periodo in cui si girava con la motocicletta -Bolero». Poi è in una fabbrica di macchine da stampa, poi capo stabilimento a Tortona. Si producono per l'esercito mine galleggianti, proiettili, materiale bellico. Si trasferisce In seguito a Parigi. -Mi ammalo, mi danno per morto, ma mi riprendo tra lo stupore del medico: Torna a Torino conosce Vincenzo Lancia; « La gente ricca — rammenta lisciandosi I battetti bianchi — si faceva vedere in giro con la Lam- da-. Dovrebbe andare in Brasile, ci ripensa e rimane in città. L'escalation professionale continua, Balbo è apprezzato disegnatore meccanico. Nel '29 si mette in proprio; fino al '68 mantiene in via San Bernardino una fabbrica sempre di parti meccaniche. Una vita intensa che va dal marenghi d'oro, dalla lira alla settimana di paga, all'attuale crisi economica, in tutti questi anni 'attività sportiva si sposa con la professione di Balbo. Conosce bene Binda e Glrardengo, è Intimo amico di Serse e Fausto Coppi. Quando è a Tortona fa sì che i liberi del Derthona passino federalmente in -terza divisione». I bianconeri arrivano sino alla serie A. Balbo, mentre si Interessa anche di teatro, va nel '17 a sostenere 'esame per arbitro. Figura nel'associazione regionale, nel consiglio arbitrale. Come "giacchetta nera» rimane su un piano minore. •Ho arbitrato — dice con una punta d'orgoglio — un'amichevole tra Torino e Atalanta, un GenoaPro Vercelli, ma la mia attività è stata soprattutto a livello regionae. In seguito svolsi a lungo l'incarico di commissario di campo-. He visto così centinaia di partite, tutti i derby. Noi dialogo fioriscono i nomi di Janni, Aliberti, Baloncieri, Cesarini, Orsi, Llbonattl, Gino Rossetti, Vecchina, I due Varglien, lo scudetto revocato nel '27 al Torino per II pasticcio di Allemandi. •Gino aveva commesso una marachella in un derby — aggiunge Balbo — che poi gli costò molto cara dopo le confidenze agli amici e II fiuto del giornalisti-. Sui derby Balbo potrebbe scrivere un romanzo. Possiede un archivio fotografico possente, un'aneddotica verbale che non ha fine. •Ricordo quando si giocava sul campo della Juventus, in corso Marsiglia. Mettere di ironte bianconeri e granata era come sguinzagliare un cane dietro un gatto. Volavano botte, era una battaglia dura. Adesso, in confronto, è un incontro tra gentlemen. SI faceva il funerale per le vie della città alla squadra sconfitta, la sfida "stracittadina" era carica di significati-, E adesso? -Ora è difficile azzardare un pronostico. Potrebbe finire con un pareggio, ma io dico due a zero per la Juve; con reti del formidabile Bettega e dì Boninsegna. E' il Torino che deve avere più paura, è un gradino più in basso di noi-. — Chi arbitrerà il derby? Sorride, gli occhi si fanno più vivi. •Anche se lo sapessi non lo direi. Vorrei che venisse Michelotti oppure Agnolin, il migliore tra i giovani. Come un tempo furono grandi Dattilo e Lo Bello-. E intanto mi fa vedere la targa che gli amici arbitri gli hanno donato in qualità di socio fondatore della sezione Aia -Canfari». Un riconoscimento per oltre cinquantanni di fede sportiva. Domenica, come sempre, Balbo sarà in campo. Forse il più vecchio, il più generoso tifoso d'un derby. Ferruccio Cavallero Rosetta, Combl, Caligaris: un omaggio del grande trio bianconero a Oreste Belbo, Stella d'oro al merito sportivo Oreste Balbo

Luoghi citati: Brasile, Parigi, Torino, Tortona