Vendicò il sequestro della moglie facendo giustiziare nove rapitori?

Vendicò il sequestro della moglie facendo giustiziare nove rapitori? L'orrenda strage di Palermo è durata 34 giorni Vendicò il sequestro della moglie facendo giustiziare nove rapitori? L'impresario Quartuccio è in carcere accusato di sei omicidi compiuti da killers - Ma c'è un altro cadavere e due persone sono "scomparse" - La donna era stata forse liberata dai "picciotti" del marito (Dal nostro corrispondente) Palermo, 3 dicembre. Ancora una volta Palermo s'impone a forza con un'altra vicenda di sangue, morte e terrore: quella di Giuseppe Quartuccio, arrestato ieri per ben sei omicidi in concorso con ignoti. Avrebbe pagato una banda dì sicari, dopo averli scelti con cura fra i «picciotti» di Monreale, facendo quindi eliminare uno alla volta quasi tutti gli uomini che il 20 luglio gli sequestrarono la moglie Graziella Mandala nella loro villa a San Martino delle Scale, un'altura fitta di pinete a 14 chilometri da Palermo. Chiuso in una cella d'isolamento nel carcere Ucciardone, mentre da venerdì la moglie, incriminata per reticenza e falsa testimonianza, è in quello femminile delle Benedettine, Giuseppe Quartuccio adesso dovrà essere nuovamente ascoltato dal p.m. Vit- torio Aliquò che ieri, dopo aver firmato l'ordine di cattura contro di lui, lo ha fatto arrestare dai carabinieri del nucleo di polizia giudiziaria attribuendogli la paternità dell'orrenda catena di omicidi avvenuti fra Monreale e Palermo per 34 giorni a partire dalla sera del 28 luglio. Sessantasei anni, costruttore edile, si è ritirato dagli affari più che altro per poter assistere la moglie, più giovane di lui di 23 anni, che è cardiopatica. L'aveva sposata quattro anni fa dopo esser rimasto vedovo. Giuseppe Quartuccio ascoltato brevemente dal magistrato ieri era caduto dalle nuvole. «Non è vero niente», aveva gridato a un certo punto. E più tardi, davanti ai cronisti in attesa di notizie in un corridoio della caserma dei carabinieri, già ammanettato era sbottato in un lagrimevole «Avete visto come ci è finita?». Da vittima ad accusato, e per di più addirittura di sei delitti, il passo per Quartuccio non dev'essere stato certamente piacevole. Ma per capire meglio i nodi di quest'ennesima aggrovigliata vicenda occorre riandare non tanto al 20 luglio, notte del sequestro di Graziella Mandala, ma piuttosto al 28 luglio. Infatti, rapita da un «commando» di cinque uomini nella villa di San Martino delle Scale, dopo che al marito per telefono una voce sconosciuta aveva chiesto un riscatto di un miliardo e 300 milioni, inspiegabilmente la notte del 28 Graziella Mandala fu trovata priva di sensi e sotto choc in una Fiat 124 rubata, in piazza Don Bosco, nel centro di Palermo. Malconcia, ma libera, la signora potè riabbracciare il marito (non hanno figli). E stupitissimi gli investigatori appresero che Quartuccio non aveva pagato una lira ai banditi. Perché, allora, la prigioniera era stata liberata e abbandonata nell'automobile? La soluzione era parsa sempre più difficile, se si dava per «improbabile» l'ipotesi che l'avessero liberata il marito o magari qualcuno dei suoi fratelli che a Monreale sono «rispettati» tanto che uno dei Mandala è da tempo in odor di mafia. Ora la spiegazione di tutto. Segregata in un villino di via Collotti a Mondello, la più affollata zona balneare della città e dove in luglio abitano almeno sessantamila palermi-1 tani, Graziella Mandala Quartuccio la sera del 28 vi sarebbe stata liberata proprio dal «commando» prezzolato dal marito. Sarebbero stati in cinque a irrompere nel villino je a stordire Francesco Renda, I41 anni, un pregiudicato da!piccolo cabotaggio, il carce- ! 1 riere. Portata in salvo in città la signora, i cinque avrebbero | poi torturato a morte Renda obbligandolo a rivelare i nomi dei complici che in parte sono stati eliminati uno dopo l'altro. Quasi contemporaneamente al Renda, intanto, era stato assassinato il gioielliere Elio Ganci, un ex confinato che diceva di aver cambiato vita. Poi il 10 agosto furono uccisi Nicolò Malfattore e Vincenzo Schifaud, due ventenni, e all'alba del 2 settembre nel mercato ortofrutticolo di Palermo tre killers freddarono a rivoltellate i fratelli del Ganci, Filippo e Salvatore, di 50 e 56 anni, dopo averli sorpresi nel loro stand. Ma forse la lista degli assassinati dopo il fallito sequestro è più lunga. Infatti dai primi di agosto mancano notizie di Salvatore Spatuzza, 26 anni, e iVto Mangione, ventottenne. Si sospetta pure che nella escalation per il rapimento sia stato assassinato anche il mafioso Stefano Giaconia di 42 anni, tra il 1960 e il 1963 ombra di Angelo La Barbera j (il capomafia soppresso a col I teliate nel carcere di Peru! già). Il corpo del Giaconia fu ! rinvenuto il 26 settembre se- misepolto in campagna, in un | luogo isolato a una ventina di chilometri dalla città. I carabinieri credono che Giaconia appartenne al «clan» del sequestro Mandala, ma finora questa s'è rivelata nient'altro che una supposizione. Sei uccisi, sette se si calcola pure Giaconia, due scomparsi. Antonio Ravidà ■ mtmuì ^ sì & .** ^ ii& * W' * ^ «fcSl ^ * * * ^W**1^' » yKMS ^ -Si ^ ^ «S- * - Palermo. Giuseppe Quartuccio con la moglie Graziella