Giscard, implicita mediazione tra il fisco e i commercianti di Paolo Patruno
Giscard, implicita mediazione tra il fisco e i commercianti Mentre cresce la tensione in Francia Giscard, implicita mediazione tra il fisco e i commercianti (Nostro servizio particolare) Parigi, 1 dicembre. Il presidente Giscard d'Estaing oggi ha ritenuto opportuno intervenire personalmente sul problema dei controlli fiscali, che ha provocato la «rivolta» del sindacato dei commercianti e artigiani con la creazione di «milizie d'au- | todifesa» contro gli abusi di 1 =' ™t**t**.^ a* ™i» cui si dicono vittime da parte dei controllori delle imposte. Intervistato per radio al termine del Consiglio dei ministri, Giscard ha dichiarato di essere favorevole alla creazione di «un corpo di controllo dei controllori fiscali»; il Capo dello Stato ha poi aggiunto che ritiene auspicabile la creazione di «meccanismi di ricorso semplici e a livello locale, per aiutare i contribuen¬ ti che si sentono isolati» di | fronte all'amministrazione. Con ia sua dichiarazione, il Presidente della Repubblica non sposa certo l'atteggiamento oltranzista del sindacato dei commercianti e delle sue «milizie private», ma riconosce implicitamente che non tutto fila sempre liscio nelle procedure di verifica fiscale. La tensione suscitata dalla decisione della Cid-Unati intanto non accenna a scemare, malgrado la decisa presa di posizione del ministero delle Finanze, che ieri ha sporto denuncia contro il leader sindacale dei commercianti e artigiani, Gerard Nicoud. Apprendendo la notizia dell'apertura del procedimento giudiziario a suo carico, Nicoud ha rincarato gli attacchi all'amministrazione e ha accusato i controllori fiscali di «racket» verso i commercianti. «Queste brigate speciali erano state create nel '45, quando dovevano combattere il "mercato nero" — ha sostenuto il leader della Cid-Unati — ma oggi godono di prerogative esagerate, come il porto d'armi e il mandato di perquisizione. E adesso appare una nuova generazione di controllori fiscali, giovani che sono dei piccoli ordinatori dalle sembianze umane, che al posto del cuore hanno leggi e decreti. Questa gente approfitta sadicamente della porzione d'autorità di cui gode a spese dei contribuenti». La reazione dei rappresentanti sindacali del personale delle imposte, di fronte a questa massiccia campagna di diffamazione, è egualmente violenta. L'Intersindacale ha sporto denuncia a sua volta contro Nicoud per la costituzione di queste «milizie d'autodifesa che, secondo i promotori, s'opporranno con tutti i mezzi ai controlli fiscali». Ma il sindacato di Force Ouvrière è andato oltre e minaccia di non osservare più il segreto fiscale «ogni volta che un funzionario delle imposte sarà oggetto di minacce e d'intimidazioni da parte della Cid-Unati». E per dimostrare che fa sul serio, denunciando l'aggressione di un controllore delle imposte da parte di alcuni sconosciuti a Parigi, ha rivelato, facendone il nome, le disavventure fiscali di un esponente del sindacato dei commercianti della Val d'Oise, colpevole di non aver versato al fisco le quote di «Tva» d'Iva francese) pagate dai consumatori. E subito ha ricevuto una querela da parte della Cid-Unati. Tra il fisco francese e i commercianti la guerra è ormai senza esclusione di colpi e si fa anche, da una parte e dall'altra, una macabra valutazione delle «perdite». Per la Cid-Unati, sedici contribuenti si sarebbero uccisi per la disperazione, nell'ultimo anno, dopo aver subito dei controlli fiscali. L'amministrazione replica invece che i commercianti suicidi sono stati in realtà otto, e di questi solo tre avevano subito la visita dei funzionari delle imposte. Paolo Patruno
Persone citate: Gerard Nicoud, Giscard D'estaing
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