Tocca oggi al Coni decidere per il Cile di Giulio Accatino

Tocca oggi al Coni decidere per il Cile Tocca oggi al Coni decidere per il Cile Roma, 1 dicembre. La giunta esecutiva del Coni, convocata per la preparazione della riunione del Comitato nazionale in programma domani, è stata riunita per l'intera giornata. Si è parlato di tutto, specialmente della trasferta degli azzurri in Cile per la finalissima della Coppa Davis. Si attendeva una decisione del governo, che invece ha rinviato al Coni l'ultima parola. I delegati della giunta non parlano, ma domani il Comitato esecutivo dovrà esprimere una opinione. Al Coni si dice che 'trattandosi di una decisione politica, spetta al governo-. E si aggiunge: «// problema sportivo non si pone. Il Coni deve attenersi alle norme internazionali, e dette norme chiamano l'Italia alla finalissima in Cile ». Inoltre: 'Le federazioni affiliate sono pienamente autonome, purché rispettino I regolamenti internazionali'. Sono parole chiare, che indicano un orientamento preciso. La questione, non c'è dubbio, tornerà al governo, che domani sarà presente alla riunione con il sottose gretario alla presidenza del consiglio. L'onorevole Evangelisti è membro di diritto quale presidente della Federboxe. Esporrà natu ralmente il punto di vista del presidente del consiglio onorevole Andreotti. In attesa che il governo (che dovrebbe pronunciarsi all'Inizio della settimana) oppure il Coni prendano la decisione definitiva continuano gli Interventi di uomini politici e rappresentanti dei partiti. SI raccolgono voci a favore e voci contrarie. Il segretario del psi, Bettino Craxi, ha detto di aver fatto un passo ufficiale presso il governo «per chiedere che la rappresentativa italiana di Coppa Davis rinunci alla trasferta a Santiago del Cile'. Anche Mauro Fer¬ ri della direzione socialdemocratica ha espresso l'opinione che il governo non deve accettare la decisione del Coni. Per il «no» è anche il prof. Eugenio Puletti responsabile del settore stampa della direzione del psdi. L'on. Concetto Lo Bello si è dichiarato favorevole al viaggio in Cile. Dopo aver definito il regime di Pinochet una delle « espressioni più aberranti del potere e della negazione delle libertà Individuali », ha aggiunto: « Ma pretendere di impedire alla nostra squadra di tennis di cogliere il frutto di un impegno che dura da tanti anni, è inconcepibile e assurdo ». Da Mosca Intanto giunge un dispaccio di agenzia con II quale la Federazione tennis dell'Urss chiede alla Federazione internazionale che siano riammesse alla disputa della Coppa Davis Urss, Ungheria, Cecoslovacchia e Filippine, escluse per non aver disputato gli incontri con Sud Africa, Rhodesla e Cile. I giornali (e le agenzie cilene) hanno sfruttato per la loro propaganda alcune dichiarazioni rilasciate da Paolo Bertolucci al suo arrivo in Cile. Era stato scritto che Bertolucci avrebbe dichiarato che il « Cile è un Paese normale, e che nulla giustifica che la finale della Coppa non si possa disputare a Santiago ». Bertolucci, sempre secondo i giornalisti cileni, avrebbe anche aggiunto di aver « trovato in Cile normalità e libertà ». Da Santiago Bertolucci precisa che le sue dichiarazioni • sono state travisate » ed ha aggiunto: « lo mi sono limitato a dire che avevo trovato tranquillità e normalità nelle vie di Santiago ». Questa è la prova che il viaggio dei tennisti italiani in Cile verrebbe strumentalizzato dagli agenti del regime di Pinochet. Giulio Accatino