Prezzi: brutte previsioni (e si consuma di meno)

Prezzi: brutte previsioni (e si consuma di meno) Nota congiunturale Conf commercio Prezzi: brutte previsioni (e si consuma di meno) Roma, 1 dicembre. Natale in tono minore per consumatori e commercianti: è questa l'indicazione che scaturisce dalla nota congiunturale della Confcommercio relativa al terzo trimestre 1976 e alle previsioni fino al 31 dicembre prossimo. I prezzi all'origine sono in forte rialzo per alcuni prodotti essenziali come l'olio di oliva (2530%), formaggi (40-50%), ortofrutticoli (30-40%); la domanda registra un sensibile calo con i consumatori sempre più orientati ad evitare il superfluo e a contenere le spese; i costi aziendali sono aumentati di circa il 20% in nove mesi. Gli operatori del settore distributivo sono pessimisti sulle possibilità di evoluzione positiva a breve termine della situazione economica attuale. Anche se il governo non prendesse altri provvedimenti diretti a deprimere i consumi, si escludono modifiche in occasione delle feste di fine anno alla « crisi di stasi » dell'attività mercantile. In particolare, nel campo alimentare, la previsione di ulteriori rincari è generalizzata in seguito all'andamento delle quotazioni all'origine e al peso, sempre maggiore, che acquistano i prodotti importati sulla struttura della spesa. Solo per la carne bovina i prezzi dovrebbero mantenersi stabili nel prossimo trimestre, g. f.

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