La verità dietro le foto di Augusto Minucci
La verità dietro le foto NELLE GALLERIE TORINESI La verità dietro le foto Una mostra di Bolla alia "Documenta" e Devalle alla "Martano" II saluzzese Piero Bolla, pur vivendo intensamente il clima delle nuove esperienze (ricordiamo i suol lavori di derivazione pop di parecchi anni fa) non ha mai rinunciato al colore, ma ha anzi cercato di approfondirlo per riscattarlo dai facili luoghi comuni ed affidargli nuovi messaggi. Anche nelle opere che presenta ora alla «Documenta- (via Santa Maria 2) che pure offrono varie possibilità di lettura, si nota questa sua propensione. Sono brani di fotografie strappati da riviste e giornali e completati, molto sommariamente, ma con perfetta illusione cromatica, in modo da ottenere una immagine in parte autentica e in parte falsa. Questi fotogrammi, che in parecchi lavori appaiono affiancati come In un giornale di bordo del nostro vivere quotidiano, illustrano le angosce, I volti, gli avvenimenti che giornalmente ci costringono a consumare. Ma Bolla, con questa operazione, non Intende soltanto costruire una verità che può essere interpretata In vari modi, ma piuttosto contestare, ci sembra, con il falso che s'innesta perfettamente nella realtà fotografica, la verità stessa dei messaggi che la civiltà dell'immagine continua a propinarci. ★ ★ Anche il torinese Beppe Devalle, che espone alla galleria Martano (via Cesare Battisti 3), usa la fotografia, ma non tanto per InJagare sulla natura del soggetto, quanto per evidenziare le segrete emozioni che stanno fra il soggetto stesso e il reale che sta dentro di noi. Per giungere cioè, attraverso geometriche stilizzazioni di aristocratica purezza, a comporre una visione diversa, quella che, attraverso il magma delle percezioni, si distilla nel profondo dell'anima. Può apparire complesso leggere queste immagini che partono da un volto o da un paesaggio per costruire attraverso proiezioni ortogonali, sofisticati calcoli e linee purissime, l'identità nascosta dell'immagine stessa, la sua segreta perfezione e II freddo silenzio che la circonda. Ma basta pensare ai complessi moti dello spirito che, a volte, proviamo di fronte a un soggetto, al suggerimenti che ci trasfonde, per capirne il valore profondo. «Quando guardo un albero, magari mal ridotto, dice Devalle, ha dentro quel tipo di perfezione che io riscontro In tutta la natura, e io tento di imitare certe leggi di complesso equilibrio che riscontro In continuazione'. SI tratta certo di un'operazione intellettuale, ma soprattutto poetica che Devalle riesce a rendere con limpida (ma quanto studiata e sofferta) semplicità. ★ * Malgrado l'arte (per le note ragioni economiche) stia attraversando un periodo difficile, l'800 continua a filare con il vento In poppa. Lo testimonia l'interesse del pubblico che sempre affolla queste mostre, ultima delle quali allestita alla galleria Berman (via Arcivescovado 9) dove sono esposte una trentina di opere firmate da Reycend, Lupo, Calderlni, Delleani, De Petris, Guarlottl e due Fontanesi di cui un bellissimo Tramonto. Sull'orma degli artisti che operarono a cavallo del secolo, è anche Pietro Boyer, un pittore si lenzloso che tutti gli anni va a Ispirarsi nei luoghi cari agli Impressionisti francesi, anche se la sua pittura — come dimostrano I dipinti esposti alla galleria Regoni (via Saluzzo 91) — rimane saldamente legata ai maestri piemontesi. Sono paesaggi tracciati con mano sicura e alcuni dei quali, come il «Ponte de Ratz», dove il mare si frange contro le aspre rocce, rivelano come questo artista non si limiti a copiare freddamente la natura, ma la interpreti per renderne la segreta poesia. Infine segnaliamo alla • Signe » (Corso Casale. 44) la mostra di Mario Surbone che presenta le sue limpide strutture, fogli tagliati e flessi che creano minimi giochi di ombre e luci, quasi la genesi di un progetto che si potrebbe sviluppare all'infinito. E la Mostra di Maurizio Massarenti, un allievo di Seborga, che ha esposto, nella galleria di via Doris. 21, una serie di dipinti dove, su trepide stesure di colore, appaiono ideogrammi o simboli che sembrano vagheggiare favole e misteri di sapore orientale. Augusto Minucci
Luoghi citati: Seborga
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