La Federmoto torna centro delle accuse di Giorgio Viglino
La Federmoto torna centro delle accuse Per il circuito del Mugello La Federmoto torna centro delle accuse (Dal nostro inviato speciale) Milano, 30 novembre. Ritrovo a Milano con gli organizzatori del circuito toscano del Mugello alle prese con problemi di responsabilità passata e soprattutto decisi ad esplorare il futuro difficile dell'impianto. L'Incontro è Impostato sull'esame di un documento filmato ancora inedito relativo alla morte di Otello Buscherlni che non ha aggiunto molto alla verità di quel giorno, ma in compenso ha offerto l'occasione per affrontare il problema dei circuiti italiani. Al Mugello furono imputate tante colpe In quel giorno di maggio, quando persero la vita Paolo Tordi e Otello Buscherlni, colpe reali ma suddivise tra molti se si considera che tra i firmatari del verbale d'approvazione ci sono i nomi di Villa, Pagani, Agostini, Bonera e dello stesso Buscherini. Quel che riesce difficile da capire è però perché questa omologazione che risale ali inizio dell'anno sia già stata frutto di modifiche dell'impianto, nato male e cresciuto peggio in una selva di pareri contrastanti, costate di volta in volta milioni a decine o a centinaia. « // problema — dice il dott. Coccoli, direttore dell'Aci di Firenze — è che noi ci rivolgiamo a una federazione motociclistica e ad una Csai come agli unici organi competenti, e poi ci troviamo di fronte a una ridda di pareri diversi forniti da privati ». Quello che Coccoli non dice ma lascia intravedere è che da parte della Federazione motociclistica — calca la mano sulle moto, perché bene o male la Csai è emanazione dell'Aci stesso — non c'è la minima organizzazione e si viaggia sull'empirismo più assoluto e ci si preoccupa soltanto dei problemi emergenti per gettare un po' di fumo negli occhi a chi osserva più attento dopo il clamore di un incidente. « Ci sono problemi di bilancio — prosegue —, noi possiamo stanziare cifre per lavori che ci siano stati ordinati da un ente riconosciuto, non dai singoli piloti ». Poi più avanti, a denti un po' stretti, ha ammesso: « Questi lavori bisogna farli, le reti sono troppo resistenti perché dopo non c'è spazio dove andare a spegnere la caduta. Noi non vogliamo più correre senza le modifiche, però vogliamo siano modifiche definitive ». Il dott. Breschi e il direttore dell'autodromo Cattini completavano il tavolo del relatori e da loro sono venute parole dure e accuse precise. Partendo dal presupposto che fra tanti torti ipotizzabili come autocritica anche altri non fossero immuni, Breschi ha sottolineato come vengano adottati due pesi e due misure per i diversi autodromi. La Fede-azione, accusata con diplomazia dagli organizzatori, ma messa in piazza dai piloti (Cereghini e Bertogllo in rappresentanza dell'associazione) era. come spesso accade, latitante. Presidente e segretario, avvisati della riunione in programma, hanno ritenuto non fosse il caso di perdere il loro tempo. Alla caccia di voti per il rinnovo federale, il presidente Colucci e i suoi compagni di cordata stanno spingendo per ottenere la re-omologazione di Monza, cercano di non inimicarsi troppo anche le altre zone, in modo da garantirsi una rielezione e un futuro roseo e quieto. Eppure adesso c'è un antagonista dichiarato, Tremaglia. bergamasco, responsabile della regolarità fino a tempo addietro. Tremaglia ha dichiarato guerra alle ipocrisie, ai clientelismi, agli errori voluti, alla corruzione che esistono nella Fmi. Giorgio Viglino
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