Stenmark bis in gigante Morerod sulle francesi

Stenmark bis in gigante Morerod sulle francesi Dopo Livigno il via alle World Series Stenmark bis in gigante Morerod sulle francesi Nello speciale femminile d'Aprica, Claudia Giordani è giunta quinta Lise-Marie Morerod, dolce regina dello slalom, apre con una vittoria le World Series di Aprica, Claudia Giordani risponde bene con un quinto posto finale, ma noi una volta tanto e non per dispregio dello sci femminile torniamo in • flash-back » a lunedì scorso, ore 14, Livigno, pendici del monte Sponda. Scende Igemar Stenmark, spettacolo per la vista: è leggero, elegante, potente, sicuro, velocissimo, praticamente senza rivali. Lo svedese vince anche il gigante e stavolta, dietro, non c'è la solita lunga fila azzurra. Resiste Pierino Gros, il più in forma degli italiani, che è di nuovo secondo, ma Gustavo Thoenì, terzo dopo la prima manche, sbaglia un sacco sul ripido e chiude al quinto posto preceduto da Heinl Hemml e Mlroslav Sochor, evidentemente più a loro agio sulla neve meno ghiacciata del primo pomeriggio. GII altri azzurri protagonisti domenica In slalom; e cioè Bieler, De Chiesa ed Amplatz, perdono colpi: Bieler Inforca nella prima manche, De Chiesa pasticcia nella seconda ed r diciannovesimo, Amplatz mantiene più regolarità e chiude al quindicesimo posto. Nel primi dieci rimane però Bruno Noeckler, che nella seconda discesa impiega lo stesso tempo di Gustavo e nella classifica finale sta direttamente alle spalle del compagno di squadra. Ingemar Stenmark. dunque, malgrado si sia dichiarato ancora carente di forma, vince di forza le prime due gare della stagione. Il successo in speciale era in un certo senso logico e prevedibile, ma II bis in gigante crea già allarme nel clan Italiano. Cotelli è preoccupato, Gros ammirato, Thoenì pensieroso. Il guaio è che l'Italia ha a disposizione la squadra più forte del mondo eppure a vincere è sempre lui, Ingemar Stenmark. Pierino, dopo la gara, ha fatto una dichiarazione importante: « Quest'anno — ha detto — la vittoria sarà sul filo del centesimo di secondo ». Una stagione che si preannuncia appassionante e combattuta forse più che non l'edizione precedente. Stenmark e azzurri a parte, le gare di Livigno hanno sviluppato altri temi, alcuni importanti, altri curiosi. Per lo slalom d'apertura c'erano tutti o quasi, compresi un palo di discesisti di chiarissima lama: Franz Klammer. re della libera, si è difeso mica male, battendo In speciale sia Plank che Stricker e piazzandosi ventiquattresimo In gigante, appena alle spalle di Ernst Good, tanto per Intenderci. Klammer pensa alle combinate e I risultati lo lasciano abbastanza soddisfatto. C'è comun- que chi dice che Franz, per questioni pubblicitarie, abbia trascurato un po' gli allenamenti per quanto riguarda la discesa: a Livigno il suo arrivo è avvenuto fra il disinteresse quasi generale, la gente applaudiva Gros, Thoeni e Stenmark, e tuttavia Franz aspetta Val d'Isère. Anche lui, e non senza ragione, è fra i protagonisti della Coppa che va ad iniziare. Poi I francesi, che l'allenatore ha definito non una squadra bensì un « gruppo di lavoro ». Alain Navillod, nono in speciale e ottavo In gigante, ha rinfrescato entusiasmi antichi. Niente di grosso, ovvio, tuttavia erano anni che i transalpini non conquistavano, fra gli uomini, risultati di tale prestigio. All'appuntamento di Livigno sono invece mancati gli americani. Jones e I gemelli Mahre non sono arrivati, e non sì conosce II perché: si sa solo che si sono allenati con Stenmark comportandosi assai bene, la verifica dei loro progressi può avvenire solo più avanti. Ora, prima del via di Coppa, sono di scena le World Series. Mario Cotelll e Allons Thoma hanno scelto I sei azzurri per le competizioni in programma ad Aprica, Bormio e Saint-Moritz: si tratta di Gros, Thoeni, Radici, Bieler, Noeckler e Amplatz. Una decisione difficile, che di certo è destinata a lasciare uno strascico di discussioni. Il metro di giudìzio è quantomeno ambìguo, forse Improntato alla regola del compromesso. Giusta la scelta di Amplatz, ma forse, al posto di Noeckler, poteva essere designato De Chiesa, in costante progresso, oppure Bruno Contortola, vincitore l'anno scorso della Coppa Europa. Chiuso il 'flash-back-, ritorniamo alle donne. Lise-Marie Morerod. come detto, poi tre francesi, Perrlne Pelen, numero 45 sul pettorale, Patricia Emonet e Danielle Debernard. Claudia Giordani, terza dopo la prima manche, ha perso posizioni nella seconda giungendo quinta, mentre Wilma Gatta, quindicesima nella discesa d'apertura, si è comportata assai bene nella seconda piazzandosi nona. Carlo Coscia Classifica finale: 1) Lise-Marie Morerod (Sv.) 1'32"41; 2) Perrine Pelen (Fr.) a 55/100; 3) Patricia Emonet (Fr.) a 2"04; 4) Danielle Debernard (Fr.) a 2"10; 5) Claudia Giordani (It.) a 2"24; 6) Fabienne Serrat (Fr.) a 2"26; 7) Annie Wenzel (Lie.) a 3"25: 8) Dagmar Kuzmanova (Cec.) a 3"71; 9) Wilma Gatta (It.) a 3"98; 10) ì Monica Berwen (Au.) a 4"71. Aprica. Lise-Marie Morerod fra Pelen (a destra) e Emonet