Pensioni troppo facili o lavoratori anziani

Pensioni troppo facili o lavoratori anziani SICUREZZA SOCIALE Pensioni troppo facili o lavoratori anziani Il nostro articolo sull'inflazione pensionistica [La Stampa del 24 novembre) è stato accolto e commentato con molto interesse. Soprattutto dai lavoratori più anziani che, dimenticati da sindacalisti e legislatori, sono i più scontenti. Pensionati a suo tempo con le vecchie norme, cioè in base all'importo dei contributi versati e rivalutati solo in parte, essi percepiscono attualmente molto meno di quanto ricevano — con la stessa anzianità assicurativa e paga equivalente — I colleghi andati in pensione con le più favorevoli norme successivamente entrate in vigore, cioè in base alla retribuzione degli ultimi anni. E cosi essi si ritrovano confusi con i destinatari dei trattamenti minimi, benché nella maggior parte dei casi questi ultimi abbiano dei cicli lavorativi molto più brevi. Ma il problema non interessa soltanto i vecchi pensionati. Esperti, sociologi e medici ci hanno espresso al riguardo delle considerazioni che In sostanza collimano con le nostre. « Nell'ambito della mia attività — ci scrive un professore che esercita in un ospedale della Regione — sto constatando un aumento progressivo e Inarrestabile delle richieste di cartelle cllniche per uso pensione d'Invalidità. Tali richieste, più che legittime dal punto di vista giuridico, mi sembrano In molti, troppi casi alquanto sospette per il fine che si prefiggono e questo in considerazione principalmente di due elementi, cioè l'età del richiedenti e la diagnosi (molto frequentemente si tratta di affezioni chirurgiche assai lievi e che non possono aver lasciato segnale di una certa entità dopo l'Intervento]. Una delle ultime che mi è capitata sotto gli occhi è: cisti sebacee al cuoio capelluto; l'età anni 3411 Pur ammettendo che talora le cartelle cliniche richieste possano costituire elemento di un dossier medico più Importante, resta Il latto che molte, troppe volte, a mio avviso, l'Inps concede la pensione e II medico curante che avesse avanzato molte riserve circa l'esito dell'operazione pensionamento si sente beffato con un "Ha visto dottore che ce l'ho fatta?" ». In una trasmissione tv di qualche tempo fa sono rimasto allibito nel sentire un alto funzionario... il quale, a proposito delle pensioni facili, dichiarava che l'Inps era si al corrente dell'elargizione manibus plenls di pensioni, ma che II fenomeno veniva accettato In quanto, specialmente nel Sud, tali pensioni costituivano un aluto per tirare avanti alla meno peggio. Sta bene, però l'invalidità che c'entra? Dopo questa sparata credetti che qualche organo responsabile reagisse. Niente di tutto ciò... Questa faciloneria pensionistica di proporzioni enormi (sono in ballo centinaia di miliardi all'anno) fa impallidire a mio avviso tutti gli scandali dell'ultimo quinquennio e quel che più conta non può che riuscire dannosa alla comunità e in particolare al pensionati veri che si vedono demagogicamente defraudati del diritto di avere compensi decenti dopo anni di sacrifici e di lavoro. C'è anche chi dopo aver rilevato che la pensione sociale è stata concessa perfino a mogli di alti ufficiali in pensione — naturalmente beneficiari di adeguato trattamento pensionistico diretto — si chiede perché l'Inps non provvede ad inviare un modulo a tutti i beneficiari di tale pensione per rivedere la loro situazione e, se dichiarano II falso, non li denuncia e II manda in prigione, oltre a farsi rimborsare le somme indebitamente percepite. E per quanto riguarda le pensioni d'invalidità sono tutti del parere che esse debbano essere periodicamente revisionate. Slamo d'accordo con i lettori, anche perché non si tratta soltanto di rendere giustizia a questo o quel gruppo di pensionati, ma di risanare il sistema che Invalidi per modo di dire, contadini che non coltivano niente, e beneficiari di pensione sociale tutt'altro che bisognosi, insidiano pericolosamente. Il Consiglio d'amministrazione dell'istituto — costituito in prevalenza da rappresentanti dei lavoratori e dei datori di lavoro — non può ignorare questo stato di cose che finirà per danneggiare proprio i pensionati autentici. La previdenza non può dissolversi nella beneficenza. Al bisognosi deve provvedere la collettività e non l'Inps che, preso d'assalto da tutte le parti, rischia di non poter più assolvere ai suol compiti istituzionali. Osvaldo Paita

Persone citate: Osvaldo Paita