Papa Giovanni tra realtà e leggenda

Papa Giovanni tra realtà e leggenda Testimonianza di mons. Capovilla sulla figura di Angelo Roncalli Papa Giovanni tra realtà e leggenda — Questa intervista a monsignor Loris Capovilla è nata da richieste di lettori preoccupati delle strane storie (o manovre?) che circolano attorno a Papa Giovanni. Lei sa, monsignore, che i nostri lettori sono molto sensibili a quel Papa, come dimostrano le migliaia di offerte a « Specchio dei tempi ». Capovilla commenta: « La testimonianza " laica " di Torino e del Piemonte rimane emblematica e vorrebbe uno studio approfondito, ad esempio una tesi di laurea, per ricercare i vari filoni che hanno nutrito questa corale attestazione. Terra di santi e di insigni benefattori dell'umanità, il Piemonte si è appro1 priato anche Papa Giovanni, lo ha privilegiato nella sua simpatia e gli continua, da tredici anni, un omaggio che si concreta in stupendi gesti di solidarietà con i sofferenti, denotando un rapporto non solo devozionale, ma altresì affettuoso ». — Secondo un cardinale, Roncalli non ubbidì all'austerità voluta da Pio XII nel '52 e non accorciò la « coda » del¬ la veste cardinalizia: ciò perché riteneva necessario rispettare la tradizione. E' vero? « Ogni qual tratto si leggono, qua e là, spunti di cronaca roncalliana, staccati dal contesto di tutta una vita. Non posso sapere cosa il prelato abbia realmente detto. E' comunque documentato che anche in questa prescrizione della austerity richiesta da Pio XII ai neoporporati nel 1952, l'allora cardinale Roncalli osservò alla lettera il dettato del motu proprio " Valde solliciti ". La cosiddetta cappa magna cardinalizia trovasi custodita a Sotto il Monte, misura metri 2 e 44 centimetri, ben al di sotto, dunque, della misura consentita ». — Non mancano sforzi per presentare Papa Giovanni in chiave conservatrice... « Un conservatore? Certamente sì, ma in cammino. E' conservatore non chi sta alla custodia dei musei, ma chi, obbediente al comando di Cristo, avanza verso il futuro. Va da sé che il cristiano deve camminare al lume delle stelle, come Abramo, portando con sé il deposito della divina rivelazione, con tutto il dinamismo che è proprio del fermento evangelico. Chi sta fermo non è un conservatore, ma un pensionato. Gli attenti lettori del " Segno ", che fu Papa Giovanni, possono affermare e dimostrare che egli fu un camminatore ». — Altra accusa, comune a Paolo VI, al card. Pellegrino e ad altri: « Papa Giovanni era iscritto a una società segreta ». «L'introduzione di un ecclesiastico in una società segreta conduce ipso facto alla scomunica e alla sospensione a divinis. Così recitano i canoni 2335-2336 del Codice di diritto canonico. Sostenere, pertanto, una simile tesi equivale ad insultare la memoria di Papa Giovanni ». — Com'era Papa Giovanni nella vita quotidiana? « Quante volte me lo domando io stesso, desideroso di cogliere in unità i molti pensieri che mi suscita il ricordo della mia convivenza con lui. La sua giornata era come un fiume maestoso che dalle cime immacolate del Tabor scorreva tranquillo verso l'immensità dell'Eterno: un flusso incessante di cordialità, un continuato esercizio di amore, una ininterrotta preghiera, un sereno operare; uno sguardo di gratitudine sul passato, una sosta senza affanno sul presente, un appuntamento fiducioso con l'avvenire ». — Non le sembra inspiegabile che il Comune di Roma, in tredici anni, non abbia dedicato una piazza, una via a Papa Giovanni? E ciò malgrado esista una vecchia delibera? « Non ancora, a quanto io sappia. Ci fu, nei giorni della morte, una delibera del Consiglio comunale, poi silenzio. L'uomo che nei tempi moderni ha intrecciato coi fratelli separati un positivo dialogo di amicizia; l'uomo che ha richiamato su Roma l'attenzione anche dei non cristiani e dei non credenti; l'uomo che ha spento tante avversioni e inveterati pregiudizi, non ancora è celebrato nella città episcopale che fu sua, nonostante siano trascor¬ si tredici anni e mezzo dalla morte. Però la gente, che non scrive la storia, ma fa la storia, ne custodisce in cuore la memoria pia e soave. Ciò è molto più della intitolazione di una strada, o della erezione di un monumento ». (Il sindaco Argan, ci risulta, ha disposto l'immediata intitolazione a Papa Giovanni della Piazza S. Giovanni, come decise la Giunta comunale tredici anni fa). — Non crede che sia in atto una serie di tentativi per ridurre la figura di Papa Giovanni? «La sera del 28 ottobre 1958, subito dopo l'elezione, i cerimonieri fecero indossare al nuovo Papa la bianca veste talare, ma sbagliarono taglia e lo "fasciarono come un bambino ", così egli stesso affermò. Il piccolo episodio è emblematico. A Giovanni XXIII è toccato in sorte di venire costretto, talora a seconda dei vari punti di vista, o nella cornice di qualunquistica bonomia, oppure di sconsiderato progressismo, o anche di conservatorismo ». Lamberto Fumo

Luoghi citati: Comune Di Roma, Piemonte, Roma, Torino