Marchioro non lo vuole Rocco arriva lo stesso

Marchioro non lo vuole Rocco arriva lo stesso Acque agitate al Milan prima del derby Marchioro non lo vuole Rocco arriva lo stesso "Ribadisco, dice l'allenatore rossonero, che non lo voglio né in campo né negli spogliatoi" - Duina infatti ha chiamato il "paron" da Trieste, ma lo terrà accanto a sé [Nostro servizio particolare) Milano, 26 novembre. Nel calcio qualsiasi novità si scontra con la realtà delle cifre e soprattutto della vittoria. E questo Milan è una zona minata, quasi un colabrodo: sedici gol al passivo In un mese, francamente troppi. Circolano voci preoccupanti: Marchioro potrebbe rischiare di perdere il posto, Rocco è In arrivo col direttissimo da Trieste, Duina è seccato. Allenatore giovane e coraggioso, Marchioro è giunto a Milano convinto di poter imporre le sue idee, che non sono affatto sballate né tanto rivoluzionarle, dato che la zona prima di lui l'aveva già sperimentata Giagnonl. Marchioro semmai è stato audace (o incosciente, detto con simpatia...) a riprovare in un Milan corroso da lotte intestine. Altrettanto duro l'Impatto con la metropoli che è molto diversa dalla provincia. La provincia è un bossolo caldo di affetti e di passioni, la metropoli è dissacrante e leva la pelle. Marchioro è stato accolto con ironia proprio per il suo passato da « negromante « scientifico di provincia: la preparazione Ipnotica, quel training autogeno sperimentato tra Sangiovese e tifosi del Passator Cortese. E' stato inutile ritoccare quel passato proprio per evitare facili ironie: Milano ama le dissacrazioni, anche Marchioro è passato sotto le forche caudine superate soltanto da personaggi come Herrera e Rocco. Altri tempi, altri divi... Nemico del compromesso, Marchioro ha voluto rompere anche I legami col passato, travolgendo affetti, simpatie e ricordi. « floc¬ co? Non lo voglio », disse minacciando di strappare il contratto prima ancora di Iniziare. Adesso che il Milan non gira e II derby incalza i soliti nostalgici tirano fuori il nome di Rocco e Marchioro se lo sente sventolare persino dal suo presidente che confidenzialmente sussurra: • Ah, I consigli di Rocco! ». E se arrivasse veramente Rocco? • Ribadisco che Rocco non lo voglio a contatto con la squadra e negli spogliatoi. Se questo dovesse verificarsi, vedrete la mia reazione ». Così dice Marchioro. Congelatosi per immunizzarsi dalle passioni e dai bollori rabbiosi, Marchioro con santa ingenuità allontana le voci di un destino legato al risultato del derby. « Preferisco Inoltre astenermi — dice — dalle repliche relative alla " zona ". Posso dire soltanto che sono sereno e tranquillo e che andrò avanti per la mia strada. Per II Milan è un momentacclo che passerà, basta avere fiducia. L'organico è di prima qualità e non di second'ordine. Purtroppo sino ad ora non ha reso secondo meriti o possibilità, ma queste cose vanno e vengono In un momento, in una partita. Purtroppo le Innovazioni da noi hanno bisogno di essere suffragate dal risultato. Se vinci è tutto giusto, se perdi tutto è sbagliato ». Marchioro oggi ha chiamato a rapporto I suoi. Il Milan è andato in confessionale per verifiche di ordine tattico, tecnico e psicologico. ' Non credo che la "zona" sia invisa al miei giocatori né che sia inadatta. Comunque ho chiesto al giocatori una franca spiegazione. So che loro mi sono attaccati ed ho voluto anche dire che devono restare sereni come me. Non vorrei che per esternarmi la loro fiducia si lasciassero travolgere dalla foga nel derby. Tengo anche a precisare che I giocatori sono coscienti degli Insuccessi ma sono tranquilli e non polemici ». Per il derby ci sono problemi di varia natura. Bigon è acciaccato, ad esempio, e neanche Turone è in condizioni migliori. 'Turone ce la farà, Il problema è Bigon », dice Marchioro. E' un problema anche la tattica? Forse. Contro l'Inter Marchioro ricorrerà ad un compromesso. Dopo aver teorizzato e difeso fino all'estremo la zona, si concederà un piccolo ritocco per non rischiare. Non crede di giocarsi il posto, ma è meglio andarci piano. « Non Intendo rinnegare le mie idee, sia chiaro però che questa volta farò un compromesso contingente ». Quale? Presto detto: il Milan giocherà a zona e a uomo, anche nel settore di centrocampo dove un marcatore fisso si preoccuperà di Mazzola mentre gli altri saranno liberi di interpretare la partita secondo i canoni moderni. Mentre Fraizzoli tace (anche Chlappella ha i problemi di Marchioro: il 177° derby di S. Siro è all'insegna del rischlatutto per le panchine), Duina asseconda il suo temperamento polemico e scoppiettante uscendo alla ribalta. Rocco, Marchioro, cambiamento. Il commendatore interrompe una riunione d'affari e precisa con quel suo fare simpatico da padrone del vapore: « Marchioro non si tocca. Può anche perdere il derby senza rischiare il posto. Lui ci aveva chiesto un assistente psicologico e forse noi dovevamo darglielo, perché il Milan, secondo il mio parere, è una squadra buona che gioca sino ad un certo punto, poi per un meccanismo strano si inceppa. Ecco, bisognerebbe trovare quel perché, quel meccanismo ». Parla anche di Rocco, il commendatore: « Non è mai andato via, è nostro consigliere. In panchina? No, lo vedrei meglio al mio posto, in presidenza, con me consigliere che si diverte a sentire le critiche che gli piomberebbero addosso. Criticherebbero anche Rocco. Comunque il "paron" domenica sarà tra noi. Ma In tribuna. Stia tranquillo Marchioro ». Domenico Morace

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