Di ora in ora bilancio più drammatico
Di ora in ora bilancio più drammatico Di ora in ora bilancio più drammatico Turchia, sono forse 4000 le vittime del terremoto Ankara, 25 novembre. Il terremoto che ha devastato le regioni di Van e di Agri nell'Anatolia orientale è stato seguito da altre otto scosse. La terra ha tremato ancora mentre la popolazione si apprestava a trascorrere all'aperto la seconda notte, in condizioni proibitive per la pioggia, la neve e il gelo. Secondo l'osservatorio di Kandilli, presso Istanbul, sono state registrate dieci scosse nel giro di sedici ore. Due erano del quinto grado della scala Richter. Non c'è notizia di ulteriori danni, ma i nuovi sismi hanno ostacolato il lavoro delle squadre. Il vicegovernatore della provincia di Van, Burhan Yilmaz, ha detto che nella sua giurisdizione sono morte 1700 persone. Adnan Darendeliler, governatore della provincia di Agri — una zona accidentata sulla quale svetta impotente il biblico monte Ararat — ha dichiarato che nel suo distretto i morti sono 150. Secondo Yilmaz le località più colpite dal terremoto sono Muradiye e Caldiran. Un abitante di Muradiye, giunto in aereo ad Ankara con la moglie ferita dal terremoto, ha detto che la località è in rovine: «Sono morti tutti». Il profugo partecipava ad una riunione in una scuola quando è avvenuto il disastro. E' corso verso casa sua, non c'era più: «Era un muc chio di macerie. E tutta la citta era avvolta da una nube di ■polvere». Un cronista turco ha detto che di tutta Muradiye restano in piedi solo tre edifici. Mentre proseguono febbrili i lavori di sgombero delle zone colpite dal sismo, si aggiorna ora per ora il bilancio delle vittime: fonti attendibili dicono che i morti potrebbero essere quattromila. Nella regione colpita mancano elettricità e acqua potabile. Le comunicazioni sono difficili, i soccorritori hanno problemi di rifornimento del carburante. Da Ankara l'am¬ basciata italiana ha annunciato che tra le vittime non ci sono italiani. Il terremoto ha causato vittime e danni anche nella provincia iraniana dell'Azerbaigian, attigua all'Anatolia turca. Lo dice la stampa di Teheran, affermando che quattordici villaggi iraniani presso il confine sono stati rasi al suoli. La radio ufficiale ha detto che a Maku almeno cinque sono i morti e molte le case distrutte o danneggiate. Secondo un giornale di Teheran, la gente dei villaggi dice che le vittime nelle zone di confine sono più di venti. Lo scià dell'Iran ha frattanto disposto l'invio urgente di soccorsi ai sinistrati turchi. Il «Sole e Leone Rosso», l'equivalente iraniano della Croce Rossa, ha annunciato che due aerei porteranno tende, coperte, e viveri nella zona del disastro entro ventiquattro ore. (Ansa-Afp) URSS GEORGIA T • il. ' U R r U l « mVT m.AnS»t3^. - ! % CTQSA <X
Persone citate: Adnan Darendeliler, Burhan Yilmaz, Leone Rosso, Richter, Yilmaz
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