Pronta la legge sull'aborto No di radicali e femministe di Giuseppe Fedi

Pronta la legge sull'aborto No di radicali e femministe Il Comitato ristretto elabora un testo unico Pronta la legge sull'abortoNo di radicali e femministe Unificate, dopo laboriose discussioni, le 9 proposte presentate dai vari gruppi parlamentari - Martedì all'esame delle commissioni Sanità e Giustizia della Camera Roma, 25 novembre. Il testo unificato della legge sull'aborto sarà probabilmente sottoposto all'esame delle commissioni Sanità e Giustizia della Camera martedì prossimo. Nella notte, o domattina, il Comitato ristretto che lavora sulla base delle nove proposte presentate dai gruppi parlamentari dovrebbe concludere la stesura del testo. Sono stati finora approvati 12 articoli; restano da discutere gli articoli 13, 14 e 15, che riguardano gl'interventi sociali e le sanzioni penali. Ieri il Comitato ristretto per l'aborto, presieduto dall'onorevole Del Pennino, ha varato in seduta notturna altri cinque articoli — dall'8 al 12" — della proposta di legge. L'articolo 0 stabilisce che le spese di accertamento, intervento, cura ed eventuale degenza conseguenti an'aborto sono a carico del fondo ospedaliero, mentre le prestazioni sanitarie e farmaceutiche sono a carico degli enti mutualistici. L'articolo 9 fa obbligo all'ospedale o alla casa di cura dove è stato praticato l'intervento abortivo a dare notizia dell'intervento al medico provinciale senza menzionare l'identità della donna. L'articolo 10 commina le pene previste dall'articolo 326 del codice penale per chiunque divulghi l'identità delle donne che hanno richiesto o subito l'interruzione della gravidanza. L'articolo 11 fissa a 16 anni l'età dalla quale la donna può esercitare il diritto all'interruzione della gravidanza. Per la donna di età inferiore è richiesto il consenso del marito, del tutore o di chi esercita la potestà. In caso di rifiuto del consenso, decide il medico «valutate le motivazioni addotte dalla donna». L'articolo 12 infine stabilisce che per l'aborto di donna interdetta, se il tutore non si pronuncia o esprime parere negativo, decide il giudice tutelare. Il limite di 16 anni è stato contestato dalla rappresentante socialista Maria Magnani Noya, la quale aveva chiesto che l'età minima per compiere l'intervento senza l'autorizzazione di uno di coloro che esercitano sulla donna la potestà o la tutela fosse abbassato a 14 anni. Ieri pomeriggio, durante la discussione sull'articolo 6, l'onorevole Emma Bonino, radicale, ha lasciato per protesta la riunione «per non fornire una copertura al compromesso ormai in atto ai danni delle donne» e ha annunciato le sue dimissioni dal Comitato ristretto. In serata una delegazione del partito radicale, del Movimento di liberazione della donna e del Cisa, guidata dalla segretaria nazionale del pr, Adelaide Aglietta, si è incontrata con l'onorevole Magnani Noya chiedendole di abbandonare il Comitato per «non accettare l'impostazione restrittiva ed antifemminista che è stata data alla legge». Oggi il Comitato ristretto ha messo a punto altri 4 articoli (dal 13 al 16), tutti di scarso rilievo, perché dettano norme di carattere burocratico-procedurale. Questi i punti più qualificanti della proposta di legge: art. 1 « Lo Stato garantisce il diritto alla procreazione cosciente e responsabile, riconosce il valore sociale della maternità e tutela il rispetto della vita umana dal suo inizio. L'interruzione volontaria della gravidanza non è mezzo per il controllo delle nascite ed è consentita nelle circostanze e nei modi previsti dagli articoli seguenti ». L'art. 2 stabilisce in quali casi è possibile interrompere la gravidanza nei primi 90 giorni; l'art. 3 qual è la procedura da seguire, il quarto articolo fissa in quali circostanze è consentito abortire dopo i 90 giorni; il quinto riguarda l'accenamento dei processi patologici che possono determinare pericoli per la salute fisica o psichica della donna. Giuseppe Fedi

Persone citate: Adelaide Aglietta, Del Pennino, Emma Bonino, Magnani Noya, Maria Magnani Noya

Luoghi citati: Roma