Chiedo un offensore civico

Chiedo un offensore civico Approviamo senza condizioni la nomina del difensore civico. La Regione Liguria, per esempio, ha scelto un magistrato in pensione di grande tempra morale e l'ha incaricato di difendere tutti quei cittadini che si trovino in conflitto con l'amministrazione pubblica (per ora, solo quella regionale). E' un'ottima iniziativa: la figura del difensore civico dovrebbe diventare popolare come si dice sia nei Paesi nordici, dove è stata, del resto, inventata con acutezza democratica. Ma basterà al costume italiano? Per conto nostro, visto come vanno le cose, bisognerà decidersi a nominare, con prudente oculatezza, anche l'offensore civico. Quali i suoi compiti? Quelli di offendere in tutti i modi previsti dalla lingua italiana i cittadini che se lo meritano. Si sceglie una persona onesta, ma avvezza anche al turpiloquio e alla invettiva, e la si nomina offensore civico, con la garanzia ovviamente della non punibilità in ogni caso, pur dentro le offese più ingiuriose. All'offensore civico potranno rivolgersi direttamente i cittadini disonesti che sentono almeno il bisogno di un riscatto verbale, di prendere finalmente su di sé l'indignazione collettiva. Ma l'offensore civico potrà anche prendere l'iniziativa d'ufficio e recarsi nelle case delle persone civilmente sospette e dirgliene quattro, serenamente. Un particolare offensore civico funzionerà a Roma per gli uomini politici. 1 ministri avranno l'obbligo di passare da lui tutte le mattine e di dirgli i loro propositi e le loro omissioni. Vediamo alcuni casi, dalla periferia al centro. A Genova un cittadino intabarrato suona di buon'ora il campanello dell'offensore civico, dopo essersi guardato intorno con titubanza. Si apre la porta, il visitatore s'infila in un salotto, dove l'offensore siede già, disposto all'udienza privata. Cittadino intabarrato: « Lei è l'offensore civico? Senta, debbo confidarle una cosa... ». Offensore civico: « Dica, dica ». Offensore: « Intanto si senta questo: farabutto, mascalzone, truffatore da bordello, sciocco, stupido e imbecille ». Il padrone di casa fa l'atto di adontarsi ma l'offensore civico gli mostra la tessera e se ne va un poco sollevato. A Roma l'offensore civico ha un piccolo ufficio a Montecitorio: una poltroncina per sé, una per l'onorevole. Entra Andreotti e si siede con aria imbarazzata. Andreotti: « Ho chiesto agli italiani molti sacrifici, ma in cambio ho promesso una caccia spietata agli evasori fiscali ». Offensore (trattenendosi): « Leggerone, montilo ». Andreotti (sospirando): « Ah, meno male, mi aspettavo di peggio». L'offensore civico gli fa cenno di avvicinarsi e gli bisbiglia alcune parole all'orecchio. Andreotti diventa rosso scarlatto e sbotta: « Questo però mi pare un po' troppo ». L'offensore gli fa vedere la tessera e Andreotti se ne va, particolarmente irritato, ma anche pensieroso. Entrano il ministro della Giustizia e quello dei Lavori Pubblici. Parlano insieme con una certa fretta. Ministri: « Noi abbiamo sollecitato l'equo canone delle case. Quello che farà aumentare tutti gli affitti, da Roma al più piccolo paese ». Offensore: «Ma l'equo canone non doveva essere un calmiere? ». Ministri: « Beh, le case rustiche senza finestre e senza gabinetto godranno di una diminuzione di affitto dello zero virgola quattro per cento. E' una conquista sociale ». Offensore (caricandosi): « Posso dirvi una parola in un orecchio, a ciascuno? ». Il primo ministro si avvicina, ascolta, impallidisce e mormora: « Basta, per carità. A questo punto me le merito? ». Il secondo ministro ascolta, avvampa, dà in escandescenze: « Noi vogliamo solo la giustizia sociale ». Poi si lancia, cercando la rissa. L'offensore fa vedere la tessera e quelli se ne vanno, turbati, a capo chino. Sì, crediamo che questo offensore civico ci piacerà. Chiedo un offensore civico Cittadino intabarrato: « Sono un grande evasore fiscale, un esportatore di capitali al cui confronto quelli individuati dalla legge sono dilettanti. Che ha da dirmi? ». Offensore civico: « Porco, traditore, parassita, affamatore dei lavoratori, furbastro incosciente, pendaglio da forca, manutengolo spregevole ». Cittadino intabarrato: « Grazie, almeno questo mi ci voleva. Spero che le sue parole mi facciano bene ». A Parma l'offensore civico esce di buon mattino, percorre alcune strette vie del centro e si ferma davanti a un palazzotto signorile. Suona, si sente un cane abbaiare, viene un domestico. Offensore: « Sono l'offensore civico, c'è il padrone? ». Domestico (prendendo tempo): «Non credo sia in casa ». L'offensore mostra la tessera di magistrato e viene fatto entrare. In salotto il padrone di casa lo attende, meditabondo. Offensore: « So che lei è uno di quelli che ha imboscato il formaggio parmigiano perché crescesse di prezzo, togliendo ai consumatori anche la piccola soddisfazione di una pastasciutta bene informaggiata ». Padrone di casa: « Veramente io ho fatto ricorso, sono solo sospetti... ».

Persone citate: Andreotti, Domestico

Luoghi citati: Genova, Liguria, Parma, Roma