Il cerchio degli emarginati

Il cerchio degli emarginati PRIME VISIONI SULLO SCHERMO Il cerchio degli emarginati Un giovane emigrato a Venezia - "Natale in casa d'appuntamento" Nel cerchio di Gianni Minello con Giorgio Moscia e Luanne Canziani. Italiano a colori. Cinema Puntodue d'essai. (p.p.) La vicenda ripete l'essenziale tematica del neorealismo. Stavolta siamo a Venezia, nel quartiere più povero: la Giudecca. Il giovane immigrato Giorgio consuma una grama esistenza simile a quella di tanti altri ragazzi di borgata: invano il mare che lambisce calli e campi, vorrebbe dare all'ambiente un tocco di poesia. Per il nostro protagonista non c'è fortuna. Sottrae dalla vetreria dove lavora un galluccio e viene licenziato. Scorrazza sulla macchina d'un amico nell'entroterra e lo arrestano perché l'auto risulta rubata. Finisce in riformatorio, dove leggi ingiuste e maestri arretrati completano la sua diseducazione. Non manca la violenza fisica. All'uscita si sente un altro, ma in peggio. Cerca invino di riavvicinarsi alla sua ragazza di un tempo. Poi, a causa della fedina penale sporca, deve accettare un lavoro a salario ridotto e rassegnarsi a perderlo non appena il padrone lo licenzia perché privo della protezione sindacale e d'un minimo di coscienza di classe. A questo punto Giorgio non troverà la forza di respingere le profferte d'un omosessuale. Dopo una notte di vergogna, si trova con un biglietto di banca in mano. Avverte d'essere chiuso come in un cerchio e grida la sua disperazione. Il film, coraggiosamente prodotto e lanciato da una cooperativa, si raccomanda per l'impostazione priva di sentimentalismi e di recriminazioni. Minello, un buon documentarista qui alla sua opera prima, non padroneggia tuttavia gli sviluppi della storia e si perde nella ricerca d'un indirizzo unitario di recitazione. Nel cerchio si rivolge agli emarginati con un discorso a tratti scontato a tratti oscuro. * * Natale in casa d'appuntamento, di Armando Nannuzzi, con Francoise Fabian, Ernest Borgnine, Corinne Clery, Silvia Dionisio, Carmen Scarpitta. Italiano, drammatico, colori. Cinema Gioiello. (a. bl.) Nonostante l'ambiguità di un titolo misticoerotico, che d'altronde è quello del romanzo di Ugo Moretti che ha offerto la trama, si tratta di un film che dall'ambiente della prostituzione delle call-girls non prende il pretesto per scantonare nella pornografia ma l'occasione per narrare il dramma di ima « ruffiana » di alto bordo che, sul punto di rifarsi una vita con l'uomo che ama, e che lo spettatore non conoscerà mai, vede le sue speranze infrante dalla morte di lui in un incidente d'auto. Armando Nannuzzi, rinomato direttore della fotografia (ha lavorato tra l'altro con Visconti) che non per la prima volta si cimenta, come altri illustri colleghi, nella regìa, racconta abbastanza scorrevolmente ima storia « fatale » che dimostra, i anzitutto, che il vizio non paga, e poi che se non si esce in tempo dal giro si rischia di rimanerne imprigionati: come accade a una giovane recluta che non trova quella forza e quel coraggio di A causa della riduzione delle pagine, la rubrica «Le novità discografiche» è stata rinviata per mancanza di spazio. abbandonare il mestiere che invece ha trovato colei che l'ha preceduta in esso. Il soggetto non è ignobile, ed è svolto con qualche efficace notazione psicologica ma con alcune insistenze melodrammatiche di troppo, tranne nel sobrio finale, e per mezzo di personaggi quasi tutti o piuttosto banali, in situazioni davvero non inedite, o al contrario parecchio inattendibili. Discreti i principali interpreti, tra i quali Ernest Borgnine ripete un po' straccamente il suo tipo del cordialone di buon cuore. (r.s.) Anche quest'anno l'Unione Culturale presenta un ciclo di manifestazioni dedicato alla musica, Incontri musicali: dal barocco al romanticismo. La forma sonata. Dieci « incontri », da giovedì 25 novembre al 17 febbraio 1977, dedicati ad uno dei capitoli di maggior rilievo nella storia del pensiero musicale: da Vivaldi, Bach e Scarlatti, attraverso l'età galante di Boccherini, Sammartini e Stamitz, fino alle cime di Haydn, Mozart, Beethoven e di qui ancora al romanticismo di Schubert. I programmi dei concerti, affidati ai

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