Piacenza è in lutto per le due ragazze uccise dal "pirata" davanti al dancing di Franco Giliberto
Piacenza è in lutto per le due ragazze uccise dal "pirata" davanti al dancing Morire a 15 e 17 anni, in un pomeriggio di festa Piacenza è in lutto per le due ragazze uccise dal "pirata" davanti al dancing Le vittime, studentesse, erano appena uscite dal ballo e stavano rientrando a casa - Non sono gravi le altre tre giovani - La Stradale ha già scoperto una traccia dell'investitore (Dal nostro inviato speciale) Piacenza. 22 novembre. Morire a quindici e diciassette anni, in un pomeriggio di festa. Passare dall'allegria al gemito sul ciglio di una strada, fra grida terrorizzate di ragazzi e il Tombo d'un motore in accelerazione, quello d'un pulmino che fugge dopo aver travolto. Abituata a legger di disgrazie stradali quotidianamente, la gente sembra rassegnata a queste malinconiche notizie. Ma ci sono ancora, a volte, emozione e commozione collettive per certe sciagure dai risvolti irreali, che hanno per vittime delle persone pulite ed esuberanti, da poco affacciate al mondo degli adulti, pronte a viver la vita con gioia. Domenica pomeriggio Piacenza è stata turbata da un lutto così: due ragazze uscite con gli amici da un dancing, in attesa di una corriera che le riportasse a casa entro le 19, come volevano i genitori, sono state falciate e uccise da un furgone. Altre tre giovani travolte sono rimaste ferite. L'investitore ha continuato la sua corsa, è ricercato. Assurdo e irreale sembra — al di là della fuga del « pirata » — il suo comportamento d'un attimo prima. Parecchi testimoni dicono d'aver visto il pulmino correre veloce « normalmente a un metro dal bordo della strada »; poi avvicinarsi al ciglio quand'è arrivato all'altezza del gruppo di giovani, abbagliandoli con i fari (erano le 18, nella frazione di Sarmato, sulla strada fra Piacenza e Castelsangiovanni). Quasi volesse impaurire il gruppo, per una bravata, come di tanto in tanto fanno automobilisti sconsiderati con manovre che costringono i pedoni ad arretrare d'un balzo. « Capita soprattutto se il pedone è una bella ragazza — dicono al comando della Polizia Stradale di Piacenza — l'automobilista le punta il muso addosso quasi a provocarla e all'ultimo momento raddrizza lo sterzo, dopo averla sfiorata e dopo essersi " divertito " alla sua reazione verbale. Una forma di pappagallismo anche questa, su quattro ruote ». A Sarmato domenica po¬ meriggio cadeva un po' di pioggia. Forse il conducente del furgone non è riuscito a riportare in fretta il veicolo sulla carreggiata, ha colpito il gruppo scaraventando a terra cinque ragazze. Cinzia Bologna, 15 anni, è morta in un attimo. Studiava in una scuola per segretarie d'azienda; era andata a ballare nel dancing « Pierrot » di Sarmato con un gruppo di amici e amiche. Aveva il consenso dei genitori e la raccomandazione di non perdere la corriera delle 18,15 per il ritorno a casa. Maria Luisa Dignini, 17 anni, riversa accanto a Cinzia, si lamentava con un filo di voce. Nell'am- bulanza che le ha portate all'ospedale di Piacenza, gli infermieri hanno sperato che se la cavasse. Ma al pronto soccorso è morta durante le primissime cure, ancor prima che si decidesse come intervenire per limitare i danni di un grave trauma cranico. Studiava anche Maria Luisa: dopo le tre medie aveva seguito un corso di dattilografìa, ora stava prendendo un diploma da estetista, per lavorare come parrucchiera. Le ferite sono Maria Adelaide Zanelli, 15 anni, sua sorella Tiziani di 17 anni, e Patrizia Setti, 16 anni. Per fortuna non hanno subito lesioni preoccupanti, se la caveranno in pochi giorni. In casa Dignini, la tragedia ha annichilito il padre (operaio all'arsenale di Piacenza) e la madre di Maria Luisa. « Era la nostra unica figlia — dicono singhiozzando —, una bambina dolcissima, che non ci dava la minima preoccupazione ». Cinzia Bologna era figlia di un appuntato della Guardia di Finanza. L'uomo sembra senza lacrime, sussurra: «Amelio due figlie, Cinzia era il mio gioiello. Per questo il cielo ha voluto portarmela via, per darmi il colpo più terribile che potesse capitarmi ». Men tre il cronista raccoglie questo atroce, umanissimo sfogo, nel cortile di casa Dignini a San Nicolò (pochi chilometri da Piacenza) la madre di Cinzia esce all'aperto urlando, si lancia contro il carro funebre con la bara della ragazza, arrivato pochi minuti prima. Non c'è nessuno che riesca a trattenerla, la donna tempesta di pugni il legno della cassa, il suo lamento fa venire i brividi. « E' stata una tragedia che ha scosso l'intera città — dice il maresciallo della Polizia Stradale — da domenica sera abbiamo quindici uomini impegnati a cercare l'investitore. Guidava un furgone Ford Transit. Abbiamo i numeri di targa incompleti ma con un lavoro da certosini stiamo ricostruendo la sua identità. Sarà questione di ore, ormai, giungere al proprietario ». Mostra i frammenti di carrozzeria, vernice azzurra; e un orecchino da ragazza, di piccole perle muranesi, raccolto dove son morte Cinzia e Maria Luisa. Franco Giliberto Piacenza. Maria Luisa Dignini, Cinzia Bologna, Tiziana Zanelli (Foto La Stampa)
Persone citate: Amelio, Cinzia Bologna, Maria Adelaide Zanelli, Maria Luisa Dignini, Patrizia Setti, Pierrot, Tiziana Zanelli, Tiziani
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