Biermann: "Voglio tornare,, di Edgarda Ferri

Biermann: "Voglio tornare,, Biermann: "Voglio tornare,, Wolf Biermann era nello studio di Cunther Grass, a Colonia, quando seppe che non sarebbe più potuto tornare a casa sua, a Berlino Est. Filosofo, poeta, scrittore, cantautore, fino al mese scorso non poteva lasciare la Germania Orientale, in quanto comunista dissidente, instancabile nella critica al regime del suo Paese. Solo 15 giorni fa aveva ottenuto il permesso di fare una tournée all'Ovest. Moglie e figlio non l'avevano accompagnato. Sua moglie era già stata separata da lui, nel 1964. Non erano ancora sposati, lei studiava medicina, suo padre era un noto architetto di Berlino Est. La misero dinanzi ad una scella: o perdere il posto all'Università, o lasciare l'intellettuale ribelle. Tine lo lasciò. Sono tornati insieme da poco, il loro bambino ha sei mesi adesso. « Non ho chiesto che Tine e mio figlio mi raggiungano — dice Biermann — sono io che voglio tornare a casa ». E' difficile che torni. Biermann, da anni, dava fastidio alla Ddr. Le sue canzoni e poesie erano diventate popolarissime fra i giovani grazie ad una continua diffusione via radio dalla Germania Occidentale. Fatto curioso e ambiguo. Nessuna persecuzione apparente lo toccava. I diritti di autore gli arrivavano regolarmente in valuta straniera, e il governo con le tasse, gliene tratteneva la metà. Si condannava invece sino a tre anni di carcere chi era in possesso delle sue canzoni registrate o delle sue poesie. « Sono comunista e il mio posto è in un paese comunista. Non posso non esserlo, per na- scita e educazione ». Suo padre, scaricatore di porto ad Amburgo, fu ucciso dai nazisti perché comunista e ebreo. A diciotto anni il ragazzo lasciò la madre, decise di andare all'Est. « Dove il partito mi ha accolto fra le sue braccia ». Occhi furbi ed inquieti, parola prontissima, gran coraggio. Ironizzava, 15 anni dopo, su quelle « braccia » apertegli dal partito. S'era accorto che il socialismo tedesco non era autentico, ma soltanto una copiatura di quello sovietico. Che sotto la buccia comunista, i compagni di Berlino « erano ancora nazisti », che la burocrazia era stalinista, e i comunisti avevano la pretesa di avere il monopolio delle idee marxiste. Che la classe dirigente si era accaparrata i privilegi, che erano tutti corrotti. « E questo consente alla società capitalista di affermare che il comunismo porta alla dittatura. Mentre io, come moltissimi altri, ci battiamo per un socialismo dal volto sano, come lo era quello di Dub- cek e come quello spagnolo, francese e italiano di oggi ». Irriverente, ribelle, pieno di humour come pochi tedeschi. « La prima volta che andai a Mosca il "signore della ditta" mi aveva portato in un'interminabile visita alle sedie di Lenin ». Il "signore della ditta' era il funzionario a! quale era stato affidato, le sedie erano, secondo lui, tutti i noiosi postisantuario dove sono condotti coloro che vanno in Urss. Biermann scappò invece a conoscere la gente, v E scoprii che portavano addosso il mio stesso scontento ». Andò in una cantina a cantare canzoni che aveva scritto e la gente gli domandò: « Come puoi conoscere tu, che non sai neppure la nostra lingua, i nostri problemi e le nostre idee? ». Ha espresso le sue opinioni per un paio di mesi, non di più. Era arrivato al limite della provocazione a metà ottobre, quando in una chiesa di Berlino Est cantò del giovane prete che si era dato fuoco per protestare contro il regime comunista. Subito dopo, inatteso, il permesso di fare una tournée all'estero. Di 11 a quattro giorni, la revoca della cittadinanza della Repubblica democratica tedesca. Le ultime notizie sono: la casa di Biermann è stata visitata dalla polizia, i suoi libri sono stati schedati, i mobili catalogati. Tine e il bambino non vivono più lì. Ora si temono rappresaglie per chi è rimasto. Biermann rifiuta di chiedere l'espatrio per la sua famiglia. « Voglio tornare, il mio posto è fra la mia gente ». Edgarda Ferri Wolf Biermann scita e educazione » Suo pa

Persone citate: Biermann, Grass, Lenin, Wolf Biermann

Luoghi citati: Amburgo, Berlino, Berlino Est, Colonia, Ddr, Germania Occidentale, Germania Orientale, Mosca, Urss