3 morti, 5 morenti, 6 feriti, 70 alloggi lesionati

3 morti, 5 morenti, 6 feriti, 70 alloggi lesionati Tragico bilancio dell'esplosione che ha squassato Venaria ieri all'alba 3 morti, 5 morenti, 6 feriti, 70 alloggi lesionati La madre della bimba morta: "Un attimo e la mia casa non c'era più" - Un vigile: "L'ho vista dopo lo scoppio vagare tra il fumo, chiamava i suoi figli" - Un ex deportato nei lager: "Ne ho viste di tutti i colori, ma quando ho raccolto tra le braccia i cadaveri dei coniugi Le Piane mi sono sentito male" - Un carabiniere: "Abbiamo estratto altri due corpi devastati dal fuoco" - Una vicina: "Ho pensato: ecco, è il terremoto" Ore 8,45 viene estratto dalle macerie un bambino: Pietro Gattuso. L'ambulanza corre a sirene spiegate all'Ospedale di Venaria, dove i medici da più di due ore prestano le cure ai vari feriti. Un'operazione rapida. Viene tolto dalla lettiga e trasportato subito in sala operatoria. Un'ora dopo, fasciato e intontito dagli anestetici, lo portano nella camera della madre anch'essa ferita: « Pietro, Pietro, figlio mio », è il grido strozzato i della donna. Si chiama Rosalia, ha 40 anni. Piangendo ci chiede notizie degli altri cari: « Concetta, Bernardo, dove sono? ». Poi, più calma racconta: « Verso le 5,30 mi sono svegliata col mal di testa. C'era cattivo odore. Mi sono subito preoccupata, ho chiamato Bernardo. Mio marito si è alzato, ha preso una pila ed è sceso in cantina. E' tornato su e mi ha detto che tutto andava bene ». Scoppia in lacrime: un attimo di pausa e prosegue. « Mi ha detto: " Torna a letto ", ma avevo timore. Poi, di colpo, mi sono trovata in mezzo alle macerie. Il mio primo pensiero e stato per Pietro e Concetta. Volevo cercarli, ma non potevo muovermi perché ero imprigionata dalle macerie. Ho urlato. Non vedevo più la mia casa ». Sono le 10,45: c'è un brusio di veci affannate in corridoio. E' arrivata la notizia che la gemella di Pietro, la piccola Concetta, è stata ritrovata tra le macerie. Morta, 11 corpo Irriconoscibile. Nessuno ha 11 coraggio di dirlo alla madre, che ora sta guardando con tenerezza infinita il figlio sopravvissuto. Si sentono solo i singhiozzi del cognato della donna: « Lo mia nipotino non c'è più: picciridda, povera pieciridda ». «Lingue di fuoco, jumo, polvere, su tutto un odore stagnante di gas. Dalle macerie della casa distrutta arrivavano lamenti e gemiti soffocati. Uomini, donne, bambini correvano impazziti, senza una meta, a piedi scalzi fra i detriti. Altri, sorpresi nel sonno dallo scoppio, erano ai balconi del palazzi vicini e gridavano pieni di paura come in guerra dop un bombardamento. Alle ur- la si univa il rombo del meta- . no incendiato». Questo 11 tragico quadro visto ' dai primi soccorritori ieri matti- i na dopo la fuga di metano che ! ha distrutto la villetta di via Na- i zario Sauro a Venaria: un'alba li- vida illuminata dal bagliori delle ! ctusisicasepi ra| B cìle fossero morti tutti tubazioni in fiamme mentre l'aria si riempiva di sirene ed i sibili si mescolavano al pianto di chi capeva che, fra calcinacci e masserizie contorte, erano sepolti i propri familiari. «Per un momento ho temuto è il racconto di un vigile urbano, Bruno Magro, che abita al nu mero 51 di via Nazarlo Sauro —. Non avevo mai visto una simile tragedia. Poi una donna scarmi gliata è emersa dal fumo, corre va gridando e aveva il volto e le mani rigate di sangue». Ancora la testimonianza di due vigili che erano in servizio al mercato. Il brigadiere Nereo Masserlo e Car lo Ferrari: «S'è sentito un boato terribile, come la deflagrazione d'una bomba o una scossa di ter remoto. Starno corsi in via Sau ro: una donna (Rosalia Gattuso, n.d.r.) era appena uscita dalle macerie delia casa, vagava Ira ti lumo come inebetita e, dì tanto in tanto, urlava alzando le braccia piene di sangue: "I miei figli, l miei figli"». E' ancora buio, i focolai divampano, dal tombini del metano si levano fiamme. Si temono altre esplosioni fra le macerie della casa disintegrata. Francesco Lucangelo, 46 anni, che abita all'angolo di via Sauro con via Montello corre In strada gettandosi un cappotto sul pigiama: «L'esplosione mi ha svegliato di soprassalto scardinandomi le finestre». Lucangelo è molto amico della famiglia Le Piane, una volta di fronte al disastro della villetta rasa al suolo, incomincia a scavare gridando: «Michele, Lauretta, rispondetemi». Con lui, un amico, Michele Suino. Insieme trovano 1 due coniugi schiacciati dai calcinacci sul resti del loro letto: «Immobili, in una posizione innaturale, come manichini spezzati. L'uomo respirava ancora flebilmente, gli abbiamo detto: "Coraggio, è finito tutto". Lui ha detto solo: "Mia moglie" ed è morto girando il i viso su un lato. Lauretta aveva i capelli intrisi di polvere e sangue, non respirava già più». Suino è un ex-deportato nei campi di concentramento nazisti, dice: «In quegli anni ho visto tanti morti e vissuto esperienze tragiche ma stamane quando mi i sono trovato quell'uomo e quel| la donna morti fra le braccia non I ho retto allo strazio. Mi sono sen- e e tito male, hanno dovuto portarmi via». Tra le tante ipotesi che la gente svegliata di soprassalto in quest'alba fredda ha fatto, c'è stata anche quella del terremoto«Adesso tocca a noi — è stato11 primo pensiero della signora Agricoltore che vive ad un centinaio di metri dal disastro —. I muri hanno tremato e si sono screpolati, i vetri sono andati in frantumi. Dalla strada veniva un gran polverone e si sentiva gente gridare». Tra i primi ad accorrere, l carabinieri di Venaria. Ricordano due militari che stavano montando di turno, Giovanni Landolfl e Giorgio Fiorentino: «C'è stato un boato, le finestre si sono aper te all'improvviso. In via Sauro, la tragedia. Sentivamo invocazioni e lamenti, frugando fra detrìti abbiamo trovato Michele Di Perrt e la moglie Rosa con volto e corpo devastati dal fuoco». LI hanno caricati su una ambulanza e portati al Centro grandi ustionati. A mano a mano che passano 1 minuti, la zona si popola d;ente. Ecco i vigili del fuoco, altri carabinieri, medici, infermieri. Le fotoelettriche frugano nella caligine, fra detriti, infissi e travi spezzate. «Ad un certo punto — ricorda un testimone — qualcuno ha urlato: "Zitti, fermi tutti, qui sotto c'è uno che si lamenta"». Si smuovono I detriti ed ecco un corpiclno piagato dal fuoco: Pietro Gattuso. «Era privo quasi di sensi, il viso e un braccio come carbonizzatiMormorava "aiuto" mentre lo adaglavano su una barella». Sono passate tre ore dallo scoppio, si contano vittime e feriti. Tra la folla circolano, comun soffio, nomi di persone conosciute che l'esplosione ha travolto. Se ne va anche l'ultima ambulanza, si doma l'ultimo fuocoMattino pieno, ormai: la tragedia di via Nazario Sauro è finita. Le macerie della casa distrutta parlano di famiglie straziate di morte. Queste le condizioni de! feritnello scoppio di via Nazario Sauro. Cinque — e fra questi un bambino di 10 anni — sono morenti per fratture e ustioni. ACto, con bruciature di 3° gradin tutto il corpo, sono ricoverati Michele Di Perri, 37 annioperaio, e la moglie Rosa Macaluso, 35 anni; il figlio, Giovanni12 anni, è all'ospedale di Venaria: guarirà in un mese. In condizioni disperate alle Molinette, Bernardo Gattuso, 48 anni; e all'ospedale di Venaria ifiglio Pietro, 10 anni (estrattdalle macerie dopo quasi 3 orecon ustioni estese al 25°/o dellsuperficie corporea e frattura decranio. La madre ha avuto 1giorni di guarigione. Morente alle Mollnette CarminGallo, 37 anni, che ha avuto lschiacciamento di una vertebra fratture al femore, alla mandbola, gambe e braccia. Sempralle Mollnette, ma In condizionnon preoccupanti, i coniugi Spoto ed .< figli Vincenzo e Calcedonio. Renato RizzoServizio fotografico di AlessandrSosio, Cesare Boslo e Adolfo Bodmiiiiiiiiiiimiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiimiimi i Affannoso scavo sotto le macerie per estrarre i vivi e morti I vigili del fuoco portano in salvo Pietro Gattuso; la sorellina è morta Si carica sull'ambulanza Carmine Gallo, uno dei feriti più gravi Rosalia Gattuso Pianto disperato di Teresa Le Piane che ha perso i genitori coniugi Michele Piane sono morti | ì i | | , i j I I I l | i ! ! Ct Gtt d l d t ! Concetta Gattuso estratta cadavere; il padre e morente In fin di vita i coniugi Michele e Rosa Di Perri

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