Incontro con Gheddafi di Igor Man

Incontro con Gheddafi Incontro con Gheddafi (Segue dalla 1' pagina) to il popolo palestinese. A mio avviso la ragione, per cui Arafat, e molti palestinesi, sembrano oggi favorevoli all'idea di un mini-Stato, si spiega col fatto ch'essi pensano che ciò possa determinare, alla fine, la distruzione di Israele. Uh accordo che portasse alla creazione di due Stati separati — uno palestinese, uno israeliano, fra il Giordano e il mare, non potrà mai avere carattere permanente. Uno o l'altro di questi due Stati finirebbe con lo sparire, un giorno. A mio avviso, tenendo conto delle forze che sostengono i palestinesi, sarà Israele a esser distrutto. Ed è per questo che Arafat e diversi palestinesi accettano il principio di un mini-Stato palestinese». Se un giorno l'Egitto e la Siria stipulassero Ha pace con Israele, come si comporterebbe la Libia? «Non è un problema che riguarda solo la Libia, ma l'intero mondo arabo. E tutti i popoli arabi non potrebbero non reagire negativament»e. Quindi anche la Libia. «Certamente». Pensa lei che l'avvento di Carter alla presidenza degli Stati Uniti possa influire positivamente sulla soluzione del problema mediorientale? «Ogni giudizio è prematuro. Sappiamo però che il presidente Carter è un uomo molto religioso, quindi sarebbe ragionevole prevedere ch'egli possa far qualcosa di buono». Che consiglio darebbe a Carter, di agire in fretta in Medio Oriente? «Non penso che il presidente Carter prenderebbe in considerazione un mio consiglio. Non sono certo i consiglieri che gli fanno difetto. In ogni caso non ritengo che l'America agirà speditamente». Lei condivide il punto di vista di Sadat, che cioè gli S.U. tengono le chiavi della soluzione del problema mediorientale? «No. Le chiavi sono nelle mani di chi lotta per la propria causa. Gli arabi debbono imparare che il destino della grande causa è nelle loro mani, non in quelle di altri». Guerra o pace in Medio Oriente? La riconciliazione tra Siria ed Egitto, tra la Libia e l'Egitto, il riavvicinamento dell'Egitto ùll'Urss lasciano pensare agli osservatori che gli arabi stiano orientandosi verso l'apertura di una «opzione bellica». Concorda lei su questo tipo di analisi? «Mi sembra una conclusione ragionevole». Qualcuno vi accusa di aver sottoscritto «patti» con l'Urss in cambio di colossali armamenti. Non temete che, tramite le armi, il marxismo, l'idea comunista possv. lentamente farsi strada in Libia? «Noi non temiamo nessuna infiltrazione di idee perché abbiamo proclamato la nostra nuova, mondiale, idea socialista — la terza teoria —, che è il prodotto delle contraddizioni tra comunismo e capitalismo. Al contrario, siamo convinti che l'idea della nostra "nuova sinistra internazionale" si farà strada nel mondo. E non vi stupisca il fatto che la terza teoria sia nata qui: il Levante, infatti, ha nel tempo visto nascere grandi civiltà, religioni, filosofi, profeti». E' vero che avete concesso basi e facilitazioni alla Russia in cambio delle forniture d'armi? «Le sembra logico che dopo aver lottato tanto per cacciare americani e inglesi dal nostro Paese, noi si conceda ora basi militari ad altri stranieri?». Lei pensa che l'Urss abbia un ruolo da giocare in Medio Oriente? «Il problema mediorientale è un problema internazionale, pertanto la Russia deve fare la sua parte. Riteniamo che l'Unione Sovietica sia nostra amica, perciò la sua presenza nella regione ci è gradita». Il presidente Gheddafi con- sìdera dunque l'Urss un Paese amico. E come considera gli Stati Uniti? «Nel passato l'atteggiamento dell'America nei nostri confronti è stato aggressivo. Se tuttavia gli S.U. cambiassero rotta, ne saremmo contenti. Siamo amici degli amici e nemici dei nemici. L'America potrebbe decidere di mutar politica o potrebbe esservi costretta. Noi siamo qui. Abbiamo stretto amicizia con l'Urss perché abbiamo giudicato positivo l'atteggiamento dell'Unione Sovietica; non possiamo dire lo stesso degli Stati Uniti». Ultima domanda. Ed è una domanda d'obbligo. Come giudica lo stato dei rapporti tra la Libia e l'Italia? «I rapporti tra l'Italia e la Libia sono buoni. Ma potrebbero essere migliori. Avrebbero dovuto evolvere sensibilmente ma pare che ciò non sia stato possibile a causa della lotta fra i vari partiti politici italiani». . _ _ Igor Man

Persone citate: Arafat, Gheddafi, Sadat