Influenza "suina" Vaccino giù pronto di Franco Giliberto

Influenza "suina" Vaccino giù pronto Preparate 3 milioni di dosi Influenza "suina" Vaccino giù pronto Convegno medico a Genova - Una nuova "spagnola" potrebbe scatenarsi in Italia? (Dal nostro inviato speciale) Genova, 19 novembre. C'è voluta una importazione di quattro milioni di uova di gallina, tutte comprate all'estero perché nel nostro Paese non c'era disponibilità di pezzature uniformi, necessarie alle macchine automatiche per la produzione del vaccino. Ma alla fine gli istituti sieroterapici Sciavo di Siena, Belfanti di Milano e quello di Napoli, hanno potuto soddisfare una ordinazione del nostro ministero della Sanità: la preparazione di tre milioni di dosi da tenere in serbo nella remota ipotesi che scoppi un'epidemia di influenza « suina » simile alla « spagnola » che nel 1918 provocò più morti della prima guerra mondiale. Ora, questi tre milioni di dosi, conservate in grandi contenitori come « sospensione madre », sono a disposizione delle autorità sanitarie. Se suonasse un campanello d'allarme, se si scoprisse un focolaio di infezione, sarebbero messe in fiale nel volgere di una-due settimane e si comincerebbe a vaccinare la popolazione a « più alto rischio ». Il costo dell'operazione sanitaria finora si è aggirato intorno ai cinque miliardi di lire. Cinque miliardi a fondo perduto, spesi a titolo di cautela. Se la « suina » non comparirà quest'anno e nell'inverno 1977-'78, il vaccino scadrà e si dovrà gettare nella spazzatura. Era dunque necessario produrlo? Un importante convegno sull'influenza umana e « suina » si è tenuto oggi a Genova anche per rispondere a questa domanda. Presieduto dal prof. Petrilli, direttore dell'Istituto d'igiene del- l'Università, ha avuto la collaborazione della Società italiana per l'Igiene e la Sanità pubblica, della Società italiana di Medicina sociale, della Federazione dell'Ordine dei medici della Liguria. Il prof. Luigi Giannico, direttore dell'Igiene pubblica del ministero della Sanità, ha affermato che è estremamente improbabile entro breve tempo un'epidemia provocata da virus suino, anche se non si può del tutto escludere. « Accogliendo le raccomandazioni dell'organizzazione mondiale della Sanità — ha affermato Giannico — le autorità italiane hanno fatto preparare un vaccino bivalente, che combatta il virus «A Victoria » (ceppo prevalente isolato nel marzo 1975 nell'emisfero australe) e il virus « B Hong Kong » ceppo che anche se isolato in casi sporadici rimane in circolazione ». Il prof. Crovari, direttore della seconda cattedra di Igiene allUniversità di Genova, per quanto riguarda il virus « A Victoria » ha aggiunto che finora la sua diffusione è stata modesta ma « non si esclude che possa ripresentarsi quando farà più freddo e che possa ripetersi ciò che accadde nel 1974. Quel virus, isolato a Genova intorno alla Pasqua di due anni fa, esplose nel gennaio 1975 e originò l'epidemia detta neozelandese ». Circa il vaccino ideale per quest'anno, il prof. Crovati ha ribadito l'opportunità del bivalente e la necessità delle scorte anti New Jersey. « Se l'influenza suina non verrà — ha concluso il relatore — come tutti ci auguriamo, avremo preparato un vaccino inutile, ma avremo anche evitato di somministrare un farmaco non necessario ». Alla base di ogni relazione, il richiamo al temuto virus New Jersey e all'episodio che 10 ha portato alla ribalta della cronaca. Verso la fine del gennaio scorso si era verificato un modesto focolaio influenzale fra il personale di una base militare in America. In tutto erano state colpite dodici persone e la vicenda sarebbe forse passata inosservata se un soldato di vent'anni non fosse morto durante un'esercitazione. All'autopsia si era accertato che il decesso era avvenuto per broncopolmonite, imputabile ad un virus influenzale. Immediatamente era stata fatta un'indagine virologica e sierologica a vasto raggio. Cinquecento reclute erano state infettate dal nuovo ceppo di virus influenzale, 11 New Jersey appunto. Il contagio però non si era propagato all'infuori della comunità militare. Finora il virus non è comparso in altre nazioni. Franco Giliberto

Persone citate: Crovari, Giannico, Luigi Giannico, Petrilli