Da Zaccagnini pieno appoggio al «monocolore»

Da Zaccagnini pieno appoggio al «monocolore» In polemica con Fanfani Da Zaccagnini pieno appoggio al «monocolore» (Dalla redazione romana) Roma, 19 novembre. Zaccagnini si è incontrato questa mattina con Moro e con i suoi collaboratori, per fissare la convocazione della direzione (martedì) e il consiglio nazionale (il 3 dicembre se lo permetteranno i lavori parlamentari). Nel corso della direzione, ma soprattutto del consiglio nazionale, verranno precisate le linee del rinnovamento, compresa l'incompatibilità tra cariche di governo e cariche di direzione, e la posizione della democrazia cristiana di fronte al governo e agli altri partiti. Zaccagnini ha anticipato il suo pensiero parlando nel pomeriggio a Perugia. In questo momento difficile il partito assume la sua « piena e inequivocabile responsabilità », ma ritiene che per uscire dalla crisi occorrano le indicazioni e il concorso delle forze politiche e sociali, e una opinione pubblica convinta della utilità, e quindi della efficacia, dei provvedimenti adottati dal governo. In polemica con un recente intervento di Fanfani (sull'Europeo), difende il monocolore delle astensioni, osservando che vi sono momenti in cui la realtà parlamentare « no72 consente le soluzioni che sul piano della dottrina sono ineccepibili ». (Ossia un governo che si poggi su una minoranza parlamentare come sollecita Fanfani). L'astensione, per Zaccagnini, non significa distacco o disinteresse: « Non c'è mai un dare senza un avere » e quei partiti che permettono la sopravvivenza del monocolore influenzano la sua politica e ne sono « correspon- sabilizzati ». Afferma: « Se il monocolore non dovesse dare prova della propria capacità di risolvere i problemi del Paese, e perciò dovesse fallire, coinvolgerebbe, di fronte alla pubblica opinione, tutta la democrazia cristiana ». Ammonisce di non illudersi che si possa uscire « con fughe in avanti », in altre parole mette in guardia contro altre elezioni anticipate, « che rappresenterebbero un serio pericolo per le stesse istituzioni democratiche ». Al termine del suo discorso replica alle accuse di immobilismo o di impotenza che sono state mosse alla segreteria. Il ritardo del rinnovamento è dovuto, dice, alla campagna elettorale, al difficilissimo dopo-elezioni, all'aggravarsi della congiuntura economica. Adesso però occorre ricuperare il tempo perduto e trovare il modo di coinvolgere nella gestione del partito le forze più vive della periferia e dare ricambio alla classe dirigente. Tutte le iniziative, che non siano correntizie, servono per risvegliare il partito. Ieri Zaccagnini aveva chiesto al sen. Umberto Agnelli che il convegno indetto all'Hilton si tenesse nella sede della de all'Eur. Oggi la richiesta è commentata dall'on. Mazzola, uno dei promotori del convegno, con queste parole: « Con il suo gesto, il segretario del partito ha riconosciuto l'intento di servizio al partito che ha animato fin dall'inizio la nostra iniziativa che ha, come obiettivi fondamentali, quello di riempire di contenuti concreti la linea del confronto con il pei e di avviare un serio processo dì rinnovamento ».

Persone citate: Fanfani, Moro, Umberto Agnelli, Zaccagnini

Luoghi citati: Perugia, Roma