Chiusura al Palasport dei tricolori di pugilato

Chiusura al Palasport dei tricolori di pugilato Chiusura al Palasport dei tricolori di pugilato Il ring del Palasport torinese laurea stasera gli undici campioni d'Italia per il 1976 del pugilato dilettantistico. E' un momento delicato, come si sa, per la nostra boxe, che sce dalla magra figura dei Giochi di Montreal e cerca nei giovani che si battono a Torino e nei molti altri che si preparano nelle palestre e nel • college » federale di Verona i motivi per affrontare il futuro, in chiave di preparazione alle Olimpiadi di Mosca, con un certo ottimismo. La « maratona » torinese — una ventina di combattimenti per sera, nelle due fasi eliminatorie — non ha offerto motivi di esagerata esaltazione ma non ha nemmeno giustificato la psicosi da - anno zero» che si era creata subito dopo l'avventura canadese. La boxe dilettantistica, con II passaggio al professionismo di una parte consistente degli azzurri di Rea e Poggi, si rinnova, portando alla ribalta dei giovanissimi, che possono perdersi per strada, ma possono anche diventare dei campioni. Non a caso l'elemento tecnicamente meglio impostato messosi in luce a Torino è un ragazzo di poco più di sedici anni, il peso piuma napoletano Oliva, mentre il mediomassimo Nardini, della selezione militare, è appena ventenne. Né sono questi i soli elementi sui quali i tecnici della Nazionale potranno lavorare: il peso mosca lombardo Medda è un'altra carta valida per il futuro, così come il picchiatore emiliano Cusma ed il piemontese Marcello, » prestato » per quest'anno alla squadra delle Forze Armate. I piemontesi rimasti in lizza nelle undici finali per le maglie tricolori sono tre, quattro contando Marcello, cresciuto pugilisticamente a Torino anche se veste la divisa azzurra con stelletta della rappresentativa militare. Fra I tre quello che ha le maggiori possibilità di diventare campione d'Italia è il peso mosca Paolo Castrovilli, allievo di Mario Trombetta nelle file del • Boxe Club Ilio Baroni » e, nella vita privata, dipendente dell'industria alimentare di Beniamino Accorsi. Castrovilll ha un compito piuttosto duro, dovendo affrontare II « soldato » Mareddu, un preciso colpitore che potrebbe anche approfittare della guardia a volte troppo spericolata del torinese. Si tratta comunque di un match apertissimo, senza prono.' tico. Non si può dire altrettanto invece dei compiti che attendono il superwelter Costantino di Chivasso contro il ligure G i uff ré e soprattutto il mediomassimo Fillppetto opposto alla • rivelazione ■ Nardini. Costantino è arrivato alla finale senza combattere grazie ad una fortunata sequenza di sorteggi ed ha quindi sull'avversario il vantaggio di una freschezza atletica assolutamente intatta: può spera- ] re nella sorpresa, visto che il liguro non sembra un fulmine di guerra in una categoria piuttosto povera, ma nulla più. Fillppetto, dal canto suo, appare chiuso dalla statura fisica di Nardini e dalla sua superiore impostazione tecnica e dovrà affidarsi alla « bagarre » per scomporre la azione più classica dell'avversario s e trovare spazio, da vicino, per la sua indiscutibile potenza. Il tarchiato pupillo di Trombetta non parte sicuramente rassegnato ma non credo, onestamente, che la tenacia gli possa bastare per evitare la sconfitta. Quanto al « militare » Marcello, ha egli pure un compito piuttosto difficile, opposto al diciannovenne umbro Rosi, un ragazzo che boxa bene in linea e potrebbe anche sbarrare il cammino al più esperto torinese. Al di là di questi motivi di interesse campanilistico, la passerella finale delle forze nuove del dilettantismo offre altri motivi di attrazione: v'è attesa soprattutto per la sfida rusticana tra il picchiatore emiliano Cusma, un'autentica macchina da pugni, ed il « mancino » napoletano Ciaramella, un altro ragazzo che non si tira mal indietro: e v'è molta curiosità per il « gigante » Malgarini, che è arrivato alla finale dei massimi tirando un solo pugno, quello che gli ha permesso di stendere per il conto totale II siciliano Bonfanti. Sul plano esclusivamente tecnico II suo avversario, l'emiliano Cassanelli, gli è Indiscutibilmente superiore ma, a livello di pesi massimi, la componente principale del risultato è la fifa. E tutti ne hanno, quando si vedono di fronte I metri 2,03 del bergamasco. Per gli spettatori, che dovrebbero essere in numero sufficientemente adeguato alla reale validità dello spettacolo, il « menu » offerto da Beniamino Accorsi e dall'Unione Cuochi offre stasera un piatto di agnolotti alla piemontese. Gianni Pianata

Luoghi citati: Chivasso, Italia, Mosca, Torino, Verona