Graziani: "lo credo in questa squadra"
Graziani: "lo credo in questa squadra" Il centravanti parla del futuro Graziani: "lo credo in questa squadra" Roma, 18 novembre. Italia-Inghilterra il giorno dopo. Cerchiamo Bernardini per sentire il suo parere, ma il commissario azzurro non si fa trovare. Lo scoviamo, per caso, in casa della figlia. Sta uscendo per commissioni private ed è in partenza per Genova. Non vuole parlare. Insistiamo. Bernardini dice: « Telefonatemi domani a Genova. Per oggi ancora voglio godere da solo la felicità di questo risultato ». Oggi o domani che cosa importa? Il c. t. è drastico: <■ Aspettiamo domani ». Se Bernardini non vuol parlare, parla Graziani, uno dei protagonisti della franca vittoria contro gli inglesi. Graziani è rimasto a Roma con gli altri « granata-azzurri », e si allena sui campi dell'Acqua Acetosa con i compagni. Più che correre trotterella e aiuta Ferretti nel lavoro di trainer. Si fa attendere per l'intero pomeriggio. Non vuole interrompere anche se ieri ha giocato e non dovrebbe forzare. Poi si adatta all'intervista. La prima domanda è generica, chiede un giudizio « a mente serena » sulla partite di ieri. La risposta è franca, come sempre: « Ripeto quello che avevo detto ieri. Era una partita delicata che noi dovevamo assolutamente vincere. La vittoria è venuta, bella e corposa. Che potevamo chiedere di più? ». Il discorso prosegue sulla squadra in proiezione futura: c'è speranza per la qualificazione ai mondiali del '78? Graziani riflette prima di rispondere: « Impossibile fare pronostici. La gara decisiva è fissata per il novembre del prossimo anno a Londra. Da qui ad allora possono succedere tante cose. Noi possiamo migliorare. Anche gli inglesi sono in progresso. Chi sarà più in forma vincerà a Wembley. La qualificazione però potrebbe anche essere decisa prima. Le partite con la Finlandia per noi saranno egualmente importanti, lo credo in questa squadra ». Vogliamo una precisazione: cosa si intende per « questa » squadra?. Graziani elude una risposta impegnativa: « Tocca ai tecnici scegliere gli uomini, lo penso comunque che questa squadra sia validissima. E' un complesso omogeneo con sedici titolari e non soltanto undici. Uomini come Pulici, Savoldi, Zaccarelli Scirea e tutti gli altri meriterebbero di giocare. Per questo dico che l'Italia di oggi ha sedici titolari ». Siamo al punto cruciale del discorso: vorremmo un parallelo tra Bettega e Pulici. Bettera gioca con Graziani soltanto in nazionale, Pulici gli è compagno ogni giorno. Graziani dice: « Con Bettega mi trovo abbastanza bene. E' un giocatore intelligente, con lui l'intesa è facile. Tecnicamen-
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