Ancora battuti i laboristi (ma alla Camera dei lords)

Ancora battuti i laboristi (ma alla Camera dei lords) Per Callaghan un momento difficile Ancora battuti i laboristi (ma alla Camera dei lords) (Dal nostro corrispondente) Londra, 17 novembre. Il governo laborista ha subito una nuova sconfitta parlamentare. Con una maggioranza di 144 voti contro 51, la Camera dei Pari, dominata dai conservatori, ha approvato ieri sera un emendamento al disegno di legge per la nazionalizzazione di quasi tutti i cantieri navali e le industrie aeronautiche. Soltanto la settimana scorsa, la Camera dei Cornimi aveva confermato un altro emendamento proposto e sostenuto dalla Camera dei Pari, questo al progetto di legge per l'impiego entroterra dei portuali. E' un momento assai difficile per il governo Callaghan, costretto a quotidiane acrobazie parlamentari e politiche. Ciò premesso, occorre dire che queste difficoltà non vanno però drammatizzate. Vero è che la perdita all'inizio del mese di due collegi elettorali ha ridotto a un unico voto la maggioranza laborista ai Comuni: vero è che le disavventure parlamentari costringono il premier Callaghan a modificare proprio quei progetti che sono più cari al cuore della sinistra laborista e dei sindacati; e vero è che il generale travaglio economico e i necessari sacrifici acuiscono tutte le tensioni. Ma sarebbe sbagliato dedurre da questi e altri fatti che il governo crollerà, che le elezioni generali sono prossime, che la sinistra si appresta a silurare Callaghan, che la crisi è aperta. Il premier Callaghan sa benissimo che nessuno vuole le elezioni per almeno un altro anno (i conservatori hanno appena cominciato a serrare le file, dopo un lungo periodo di profondi contrasti interni) ed è pronto a compiere tutte le manovre, ad accettare ritirate tattiche, pur di guadagnare tempo. Fa insomma ciò che ha fatto Harold Wilson, in circostanze ancora più pericolose. Dopo le sconfitte della settimana scorsa, Callaghan ha «ingoiato» l'emendamento e, nonostante le pressioni della sua sinistra, ha rinunciato a nuove battaglie con i Comuni ed i Pari. E così, con ogni probabilità, i portuali avranno un monopolio del lavoro soltanto fino a mezzo miglio dalla costa e non a cinque miglia. L'emendamento approvato ieri sera chiede invece che il governo escluda dalla nazionalizzazione 13 cantieri dove si riparano, e non si costruiscono, navi. Che farà ora Callaghan? Ha due scelte. O accettare il progetto con l'emendamento o ritirarlo e ripresentarlo, nella versione originale, durante la prossima sessione legislativa, che comincerà a fine novembre. I com¬ mentatori non fanno previsioni, ma sono concordi nel sostenere che, in un modo o nell'altro, il premier eviterà ogni rischiosa confrontation. Anche i «Tories» non sembrano voler infierire sul governo. Secondo le notizie di questa sera, il partito avrebbe lodato i combattivi Lords, ma li avrebbe esortati a non eccedere nel loro entusiasmo. Non bisogna dimenticare infine che una crisi politica avrebbe effetti disastrosi sull'esangue sterlina, ed è una responsabilità che i conservatori non vogliono assumersi. Il nuovo presidente Jimmy Carter non vuole altri sconvolgimenti in Inghilterra, mentre s'appresta a studiare un piano a sostegno delle «Sterling Balances». Mario {Tiricilo

Persone citate: Callaghan, Harold Wilson, Jimmy Carter

Luoghi citati: Inghilterra, Londra