Il psi tira le somme: governo di emergenza di Luca Giurato

Il psi tira le somme: governo di emergenza Il psi tira le somme: governo di emergenza Non intende però provocare la crisi - E' caduta l'ipotesi di un bicolore dc-psi aperto al pei, che ha pochi sostegni - La replica di Craxi Roma, 17 novembre. I socialisti intendono battersi per un governo d'emergenza, ma non vogliono assolutamente provocare una crisi, anche se accentueranno le distanze dal «monocolore» Andreotti. L'ipotesi di un de-psi aperto al pei, avanzata in via subordinata, e tutta da verificare, da De Martino, è stata seccamente respinta da Craxi e dagli altri vincitori del «Midas», Signorile, Manca e Vittorelli. Uscendo dal suo isolamento orgoglioso e sdegnoso, l'ha respinta anche uno dei grandi sconfitti della battaglia di luglio, Antonio Giolitti. Se ne parlerà, se ne parlerà, in un futuro lontano, dopo la caduta di Andreotti e l'attuazione del «sospirato» esperimento a sei. Solo Mariotti si è apertamente pronunciato, in quest'ultimo giorno dei lavori del comitato centrale, per un «bicolore», e nel suo toscano colorito e veemente non ha risparmiato critiche né all'attuale «leadership» del partito, né a un altro grande isolato, Riccardo Lombardi, il quale 1 non si è lasciato sfuggire l'oc si e casione per interromperlo due volte. Quando Mariotti è uscito dalla sala, solo Giacomo Mancini gli si è avvicinato per congratularsi: «Hai fatto un discorso davvero coraggioso». Dopo tre giorni di appassionato e interessante dibattito, il «summit» del psi è riunito nella notte per mettere a a punto un documento che dovrebbe essere approvato, se non all'unanimità, a stragrande maggioranza. Si discute (in ritardo, perché Craxi è state protagonista della fortunata trasmissione televisiva «Ring») su due questioni: A 11 ritorno di De Martino in direzione, contro cui oppone il solo Lombardi; se lasciar cadere oppure accennare, naturalmente in modo negativo, all'ipotesi del dc-psi aperto al pei. La| « rentrée » di De Martino è l scontata; più complessa la soluzione del secondo problema. Lombardi, inesauribile combattente, si batte per inserire nel documento un secco « no » ad un eventuale bicolore aperto al pei; Mancini e i demartiniani superstiti si oppongono e dovrebbero vincere lo scontro. Nella replica, pronunciata completamente a braccio, Craxi ha smentito chi, memore delle quattro ore del suo discorso di apertura, si era accinto all'ascolto con panini e birrn. Ha parlato soltanto per mezz'ora, ed è stato concreto ed efficace. «Non spetta a noi, forti soltanto del 10 per cento dei voti come siamo, di assumerci l'onere della crisi. Spetta ad altri», ha detto il segretario del psi, esorcizzando definitivamente la sconcertante iniziativa presa all'improvviso, quasi un anno fa, dal suo predecessore. Comunque, ha aggiunto, «poiché non è ragionevole pensare che il governo sia rovesciato nelle prossime settimane né da noi né da altri, occupiamoci di impedire che faccia meno guasti, condizionandone per quanto è possibile le decilioni». Secondo Craxi, il quadro politico si sta rapidamente deteriorando: «Non ho dubbi che una simile situazione arriverà a un crocevia prima di Luca Giurato (Continua a pagina 2 in sesta colonna)

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