Carli presenta un piane Ai sindacati non piace

Carli presenta un piane Ai sindacati non piace Il confronto sui mali dell'economia "gessata,, Carli presenta un piane Ai sindacati non piace Il documento tocca i vari punti in discussione per la riduzione del costo del lavoro: contingenza, scatti di anzianità, contrattazione aziendale - Reazioni negative di Cgil-Cisl-Uil, che chiedono ad Andreotti di ritirare il decreto sulla scala mobile Roma. 17 novembre. Industriali e sindacalisti concordano sull'esigenza di ridare slancio al sistema produttivo, per esportare di più ed evitare ipotesi di «sviluppo zero». Però, hanno opinioni differenti sugli strumenti da adottare per riacquistare la necessaria competitività. Questo il risultato dell'incontro di stamane tra la Confindustria e la Federazione Cgil Cisl - Uil. Le parti torneranno ad incontrarsi martedì della prossima settimana. Domani la segreteria della Cgil - Cisl - Uil discuterà con le categorie dell'industria la risposta da dare al documento presentato dagli imprenditori. Domattina le Confederazioni inizieranno i colloqui anche con l'Intersind (che rappresenta le aziende a partecipazione statale). Da parte loro i sindacalisti inviano ad Andreotti una lettera per chiedere che sia ritirato il decreto legge sulla contingenza, per sollecitare chiarimenti sul prelievo delle risorse e per ottenere assicurazioni sul loro impiego a favore del rilancio produttivo. La delegazione sindacale oggi era guidata dai tre segretari generali: Lama della Cgil, Storti della Cisl, e Ben- venuto, della Uil; quella confindustriale dal presidente Carli con i responsabili dei principali settori industriali: Mandelli per i meccanici, Artom per i tessili. Bracco per i chimici, Buitoni per gli alimentari, Tornei per gli edili. Aprendo l'incontro, Carli ha fatto alcune brevi considerazioni di carattere generale: 1) i provvedimenti fiscali e monetari che il governo ha preso, o che sono in programma, deprimeranno sicuramente i livelli di produzione, di investimento e di occupazione, con effetti che debbono essere attentamente meditati dalle parti sociali; 2) dal 1970 ad oggi l'economia italiana ha perduto di competitività ed oggi è come se fosse «ingessata», cioè incapace di compiere i necessari movimenti di sviluppo; 3) compito della trattativa è, dunque, quello di analizzare se esistono possibilità e modi di allentare i vincoli che stringono il sistema economico e produttivo del Paese; 4) due sono le direttrici lungo le quali si dovrebbe | trattare: la prima, riguardan' te la struttura del costo del lavoro, la produttività e l'organizzazione del lavoro; la seconda, riguardante le possibili richieste da presentare al governo e alle forze politiche per la fiscalità e il credito. Dopo questa premessa, gli imprenditori sono entrati sul terreno concreto, presentando ai sindacalisti un documento di 6 cartelle, definito «Proposte della Confinatistria» e suddiviso in due capitoli: il primo si riferisce alla «Struttura e dinamica del costo del lavoro»; il secondo alla «Produttività ed organizzazione del lavoro». Ecco una sintesi dei due capitoli. Costo del lavoro CONTRATTAZIONE AZIENDALE. Sospendere per un anno le rivendicazioni aziendali che direttamente o indirettamente incidono sul costo del lavoro. INDENNITÀ' DI ANZIANITÀ'. In attesa di procedere alla revisione di quest'istituto, non calcolare sull'indennità di anzianità i punti di contingenza maturati dal febbraio 1976. SCATTI DI ANZIANITÀ'. Sospendere temporaneamente gli scatti, in attesa di definire l'istituto. ONERI SOCIALI IMPROPRI. Gli industriali ritengono che il costo del lavoro debba essere sgravato dagli oneri «non pertinenti» (come la tubercolosi, la disoccupazione eccetera) che devono essere a carico della collettività e dagli «oneri che coprono le esigenze di altri settori» (come la solidarietà con il settore agricolo). Anche il contributo malattia è ritenuto «improprio» in quanto deve essere a carico della società. In totale la cancellazione di questi oneri, secondo calcoli degli imprenditori, ridurrebbe il costo del lavoro del 15-16 per cento. INDENNITÀ' DI CONTINGENZA. Si chiedono quattro cose: 1) che la contingenza «non giochi più» sui vari istituti contrattuali aziendali o nazionali, come l'indennità di anzianità, gli scatti di anzianità, i premi di produzione, eccetera; 2) che il calcolo della contingenza sia semestrale anziché trimestrale; 3) che l'indice sia riportato a 100. Si tratta dell'«azzeramento» già compiuto altre volte per ridurre gli effetti moltiplicatori degli incrementi del costo della vita; per esempio, oggi, senza « azzeramento », la contingenza aumenta di quattro punti mentre, in base al costo della vita, sarebbero sufficienti tre punti. Gli imprenditori valutano che «l'azzera- \ mento» consentirebbe un risparmio del 25 per cento sui punti della contingenza; 4) rivedere il sistema in modo da evitare che ci siano ripercussioni sulla scala mobile quando il governo prende provvedimenti di politica economica: aumento delle tariffe o dei prezzi controllati, inasprimenti fiscali, eccetera. Produttività Il capitolo «Produttività e organizzazione del lavoro» è molto articolato. Gli imprenditori propongono le seguenti misure: FESTIVITÀ' INFRASETTIMANALI. Lavorare le sette festività cancellate. Nel documento non si affronta il problema del trattamento economico a chi lavora. SCAGLIONAMENTO DELLE FERIE. Non sono possibili soluzioni generalizzate. Lo scaglionamento può essere adottato dov'è possibile ed economicamente vantaggioso. LAVORO STRAORDINARIO. Occorre un impiego flessibile dello straordinario per esigenze tecnico-produttive e per «impulsi temporanei ed occasionali del mercato». Quindi bisogna rimuovere ogni ostacolo all'utilizzo dello straordinario previsto dai contratti. Per i metalmeccanici, il contratto consente 150 ore all'anno. TURNI DI LAVORO. Istituire nuovi turni dove si manifesti l'esigenza di accrescere l'utilizzazione degli impianti. ASSENZE PER MALATTIA. Per ridurre l'assenteismo abusivo si propone di studiare, con il sindacato, le caratteristiche del fenomeno e le possibilità di modificare le modalità di certificazione delle malattie di rafforzamento dei sistemi di controllo. MOBILITA' INTERNA. Gli ostacoli che i sindacati frappongono agli spostamenti interni di persone compromettono la produttività. Occorre rimuovere queste difficoltà, nel rispetto dei contratti. MOBILITA' ESTERNA. Rinnovamenti tecnologici, riSergio Devecchi (Continua a pagina 2 in ottava colonna)

Persone citate: Andreotti, Artom, Carli, Devecchi, Lama, Mandelli, Storti

Luoghi citati: Roma