Benvenuti: "Tecnici stranieri per la rinascita del pugilato"

Benvenuti: "Tecnici stranieri per la rinascita del pugilato"Nino a Torino per i campionati italiani Benvenuti: "Tecnici stranieri per la rinascita del pugilato" Nino Benvenuti è tornato... sul luogo del delitto. Proprio da Torino, sedici anni fa, con la conquista dell'ultima maglia tricolore, il triestino prese lo slancio verso la medaglia d'oro alle Olimpiadi di Roma, primo anello di una brillantissima carriera. Sedici anni vogliono dire molto, nella vita di un uomo: in questo spazio di tempo Nino è diventato campione del mondo dei pesi medi, si è ritirato dal ring, si è trasformato in un uomo d'affari, assorbito da molteplici attività ma soprattutto dal lavoro per la Società Italiana editrice di Padova, specializzata in enciclopedie. La passione per 'a boxe è tuttavia rimasta e Nino usa la sua costante popolarità appunto al servizio del mondo che fu suo, come uomo di pubbliche relazioni a vantaggio della Federboxe. Benvenuti è a Torino, per i campionati italiani dilettanti che si iniziano questa sera al Palasport (ore 20) appunto In questa veste: ieri sera, nel teatrino del «Redentore- in piazza Giovanni XXIII ha presentato il documentario sulle Olimpiadi di Roma, oggi pomeriggio sarà alla scuola elementare Lessema per illustrare al ragazzi un film sui Giochi della gioventù, stasera, domani sera e sabato sarà a bordo ring, sperando di ritrovare tra gli aspiranti al titolo italiano qualcuno su cui puntare, come lui sedici anni fa. Nino, a questo proposito, va contro corrente, non è d'accordo con chi parla, dopo Montreal, di • anno zero» per il pugilato italiano. •Se si partisse veramente da zero — dice Benvenuti — non potremmo nemmeno parlare delle Olimpiadi di Mosca. Invece abbiamo già qualcosa su cui costruire un futuro della nostra boxe. I Giochi della Gioventù hanno risvegliato l'ambiente e portato alle palestre un grosso numero di ragazzini e qualcuno di loro è rimasto nell'ambiente; al "college" di Verona, si è lavorato molto bene, ma ora si tratta di andare avanti, ed occorrono mezzi nuovi'. — Palestre, e soprattutto maestri, menso. 'Proprio cosi, ma il discorso sulle palestre può anche passare in secondo plano In una nazione dove mancano anche le case. Ci si può, con buona volontà, allenare dovunque, ma mancano I preparatori adatti per avviare un discorso veramente internazionale ». — I tecnici che abbiamo, sono quello che sono, suggerisci dunque di prenderli dall'estero? 'Sarebbe una soluzione senz'altro costosa, ma l'unica capace di sbloccarci. A Montreal mi sono reso conto che siamo rimasti enormemente indietro e che non sono più in linea con i tempi nemmeno i sovietici, la cui boxe scolastica non basta più. In Canada hanno vinto I giovani unendo alla perfetta preparazione atletica un pizzico di fantasia che i "ditet¬ tanti di Stato" dell'Est non possiedono. C'è un'evoluzione dunque anche nella tecnica pugilistica, ci vogliono metodi nuovi ed insegnanti nuovi, in fondo, tanti anni fa, abbiamo proprio incomincialo con un tecnico straniero, Steve Klaus, alla cui scuola sono cresciuti Natalino Rea, Poggi e tanti altri validi insegnanti, che però oggi sono superati, lo oggi non sarei campione olimpico, con questi preparatori, che nel 1960 andavano bene ma sono rimasti, senza colpa alcuna, al livello di allora: — La tua potrebbe sembrare ingratitudine... — Won è vero, conservo un'affettuosa stima per chi mi ha guidato da dilettante In maglia azzurra, ma ora bisogna guardare In faccia la realtà e rendersi conto che se non si progredisce in questo senso è inutile parlare di rinascita della boxe. Ci vogliono tecnici aggiornati, costino quello che costino, per dare impulso nuovo ai pugili del presente e per creare gli allenatori del futuro'. — Tornando ai campionati che prendono II via stasera a Torino, pensi che sul ring del Palasport si possa già vedere qualcosa di concreto su cui lavorare? «Sono sincero, il meglio è nelle ultime leve, cioè nei novizi allevati nel "college" di Verona e che passeranno tra I dilettanti solo l'anno prossimo. Ne vedremo due o tre nel confronto Piemonte-Puglie, semifinale del torneo nazionale novizi, che apre la manifesta¬ zione torinese. Anche tra 1 pugili in lizza per la maglia tricolore c'è tuttavia qualche elemento degno di attenzione, ma non è il caso di far nomi né pronostici. L'Importante, e sono convinto di questo, è che si possa constatare che da Torino si parte con destinazione Mosca e che non sarà, a dispetto di tutto, una falsa partenza'. Prima di congedarci, Nino mi confida un'allettante proposta che gli è stata avanzata da Telemontecarlo: «/W/ è staro offerto un ciclo di 52 trasmissioni al sabato pomeriggio, patrocinate da una grossa industria italiana. Dovrei, ogni volta, presentare e commentare il film di un grande match del passato. E' una proposta che mi affascina, ma nello stesso tempo un tremendo impegno, che mi spaventa. Ma vorrei proprio riuscire a trovare il tempo per farlo-. I campionati italiani dilettanti, con la partecipazione di una sessantina di candidati alla maglia tricolore, prendono il via, com'è noto, stasera alle 20 e proseguiranno domani sera per concludersi sabato sera con le finali. La serata vuota di venerdì sarà occupata da una -tavola rotonda» sulla boxe, alla Galleria d'Arte Moderna. E' da ricordare Infine che a tutti gli spettatori sarà offerto, per iniziativa di Beniamino Accorsi e dell'Unione Cuochi Piemontesi, un piatto tipico della cucina regionale. Gianni Pignata

Persone citate: Beniamino Accorsi, Benvenuti, Gianni Pignata, Natalino Rea, Nino Benvenuti, Steve Klaus