In viaggio di nozze uccise la sua sposa che non credeva fosse illibata: 18 anni di Adriaco Luise

In viaggio di nozze uccise la sua sposa che non credeva fosse illibata: 18 anni In viaggio di nozze uccise la sua sposa che non credeva fosse illibata: 18 anni La vittima, ventunenne, fu soppressa in auto a colpi di rivoltella - L'autopsia rivelò che i sospetti dell'uomo erano infondati - Il delitto avvenne nel luglio 1973 a Frosinone - Il p. m. è ricorso in appello (Dal nostro corrispondente) Napoli, 16 novembre. Diciotto anni di reclusione è la condanna inflitta dai giudici della Corte d'assise di Frosinone al commerciante Salvatore Nappo, 31 anni: nel luglio 1973, durante il viaggio dì nozze, uccise la moglie, Anna Menna, ventunenne, tormentato dal sospetto che non fosse illibata. L'imputato, costituitosi ai carabinieri all'indomani del delitto, ha usufruito delle attenuanti generiche. Il pjn. aveva invocato, nella requisitoria, la pena a venticinque anni di carcere, basandosi sulla convinzione che si trattasse di uxoricidio premeditato, scaturito dalla mentalità tarata dai pregiudizi di un individuo portato ad ingigantire le cose: la perizia, compiuta sulla salma della sposina, accertò infatti che la deflorazione era recente, avvenuta ai primi giorni del matrimonio. Il rappresentante della pubblica accusa, non soddisfatto della condanna, ha proposto subito appello. La sentenza è stata emessa dai giudici dopo una permanenza in camera di consiglio di oltre sei ore, dalle 16,30 alle 22,30, ed è stata accolta dall'imputato con apparente indifferenza, atteggiamento che aveva mantenuto durante tutte le udienze. Anche al momento dell'interrogatorio Salvatore Nappo non è stato loquace: «Sono convinto di quello che ho fatto — si è limitato a ripetere ai giudici —; preferisco non parlarne». Il commerciante era stato sottoposto a perizia psichia¬ trica più di una volta. Inizialmente fu considerato pazzo dai periti e giudicato «individuo affetto da sviluppo paranoico con idee deliranti, persecutorie e vendicative, derivanti dalla errata interpretazione di eventi casuali»; un secondo accertamento disposto dal giudice istruttore (prima era stato invocato dal p.m. durante le indagini preliminari) stabili che l'infermità dell'imputato consisteva soltanto in una «reazione acuta di tipo schizofrenico paranoideo, insorta in personalità abnorme, di tipo sensitivo». Salvatore Nappo, commerciante di olii, di Terzigno, un comune della fascia vesuviana, aveva sposato il 30 giugno '73 Anna Menna, figlia di un costruttore di cappelle funerarie di Ercolano. Il matrimonio aveva coronato un rapido fidanzamento; i due giovani infatti si erano conosciuti soltanto sei mesi prima e le nozze avevano subito anche un rinvio per un lutto nella famiglia Nappo. Di carattere chiuso e introverso, Salvatore Nappo, fin dai primi giorni del matrimonio, fu assillato da dubbi sul¬ la illibatezza della moglie e la tragedia fu provocata da uno squilibrio della natura che aveva anticipato un particolare stato fisiologico della giovane sposa. L'uomo, di natura sospettosa, pensò invece che si trattasse di un espediente a cui era ricorsa la moglie nel fissare la data delle nozze per nascondere la perduta verginità. I primi giorni dell'unione — è stato accertato dalle indagini — furono un vero inferno. Il viaggio di nozze si trasformò per Anna Menna in stressanti interrogatori e in una spietata indagine psicologica da parte del commerciante mentre la coppia si trasferiva da un albergo all'altro: Salvatore Nappo pretendeva conoscere il nome dell'uomo che, secondo lui, aveva sedotto la moglie, la quale, invano, si protestava innocente. II dramma si concluse in provincia di Latina, sulla strada provinciale di Santa Cecilia dove il commerciante aveva portato in auto la sposa per sottoporla a più stringenti interrogatori, lontano da occhi ed orecchie indiscrete. Esasperato dai dinieghi della moglie, Nappo estrasse dal cruscotto della vettura una pistola e sparò un primo colpo. La giovane chiese pietà ma non venne risparmiata. Fu abbattuta con altri proiettili e abbandonata agonizzante sull'asfalto. La tragedia ha avuto una grave conseguenza nella famiglia della sposa: sua madre è impazzita dal dolore. Adriaco Luise Condannato in assise un commerciante di Napoli

Persone citate: Anna Menna, Nappo, Salvatore Nappo, Santa Cecilia

Luoghi citati: Ercolano, Frosinone, Latina, Napoli, Terzigno