Il p. m.: ergastolo alla donna accusata d'aver ucciso I due bambini col veleno
Il p. m.: ergastolo alla donna accusata d'aver ucciso I due bambini col veleno Il p. m.: ergastolo alla donna accusata d'aver ucciso I due bambini col veleno (Dal nostro corrispondente) Cremona, 16 novembre. (g. s.) La condanna all'ergastolo è stata chiesta oggi dal p.m. al processo — ch'è iniziato ieri in Corte d'assise, a Cremona — contro Francesca Corbani in Ampollini, trentaseienne, da Annicco: la donna è imputata di aver procurato la morte per avvelenamento di due suoi bambini, Massimo di 3 anni e Roberto di 5, e di aver tentato di sopprimere nello stesso modo il marito, l'operaio Giovanni Ampollini, quarantunenne. I fatti risalgono al febbraio 1971: i bambini, ricoverati con diagnosi di probabile encefalite acuta, morirono all'ospedale di Cremona a pochi giorni di distanza uno dall'altro mentre l'Ampollini venne salvato dopo due successivi ricoveri all'ospedale. Nulla (o quasi nulla) lasciò pensare allora ad eventuali atti criminosi della donna, anche se la magistratura aveva ordinato la riesumazione delle salme dei piccoli per l'esame medico-legale e tossicologico, dal quale sarebbe risultata nei corpicini la presenza di barDiturici. Nel 1973 l'ultimogenita della Corbani — Barbara, nata un anno prima — presentò L'imputata, trentaseienne, deve rispondere anche del tentativo di omicidio del marito -1 suoi, figli avevano 3 e 5 anni: l'autopsia accertò che erano morti per eccessive dosi di farmaci Cremona. Francesca Corbani e i due bambini, Massimo di 3 anni e Roberto di 5 (Ansa) strane e preoccupanti eruzioni cutanee e le manifestazioni cessarono solo quando la bimba venne tolta alla famiglia e ricoverata in un istituto di Cremona. Tutto sembrava fosse finito ma la magistratura non aveva archiviato la pratica. Nell'ottobre dello scorso anno, inaspettatamente, il giudice inquirente ordinava l'arresto della Corbani, che ora è comparsa in assise per rispondere di duplice infanticidio, di tentato omicidio del marito e di lesioni a Barbara. Sulla scorta delle indagini, delle testimonianze e dei reperti medico-legali, il Pubblico Ministero dott. Righi ha sostenuto — nella requisitoria — la tesi del delitto continuato e premeditato perché sarebbe risultato che la donna somministrò ai due bambini eccessive dosi di farmaci a base di barbiturici, non solo e in più riprese quando ancora li aveva malati a casa, ma persino durante i pochi giorni in cui furono ricoverati in ospedale, in occasione delle sue frequenti visite. Ma sul movente lo stesso Pm non ha escluso che potrebbe essere stato determinato dal fatto che i bambini erano gracili e ammalati, il che deve aver procurato sofferenza anche alla madre e la sofferenza — ha detto il Pubblico Ministero — « può spesso spingere ad azioni ingiuste ». Nell'udienza pomeridiana ha parlato il difensore avv. Groppali il quale, con una lunga e minuziosa analisi dei fatti, ha cercato di demolire l'accusa dimostrando come le piccolissime dosi di veleno riscontrate sui corpi dei bambini non potevano assoluta¬ II "giallo,, di Cremona dinnanzi alla corte d'assise mente essere state letali: se mai provano che la madre si era preoccupata di curare i suoi figli con le medicine prescritte. Il patrono ha quindi sostenuto l'innocenza dell'imputata per una serie di altri fatti e motivi, non ultimo quello dell'inesistenza di un qual¬ sposCmpprè siasi accettabile movente che possa giustificare « un così orrendo crimine ». Ha chiesto quindi l'assoluzione della Corbani per non aver commesso il fatto. Domattina parlerà il secondo difensore; poi si avranno le eventuali repliche del Pm: la sentenza è prevista nella serata.
Persone citate: Ampollini, Corbani, Cremona, Francesca Corbani, Giovanni Ampollini, Groppali
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