Un assalto terroristico delle "Brigate rosse"

Un assalto terroristico delle "Brigate rosse"Un assalto terroristico delle "Brigate rosse" "Molotov" nell'autorimessa - Danneggiate 15 auto (Nostro servizio particolare) Milano, 16 novembre. Raid terroristico delle «Bri gate rosse» nell'autorimessa dello stabilimento «Magneti Marelli» di Sesto San Giovanni. Gli estremisti hanno danneggiato una quindicina di auto e sono fuggiti lasciando a terra un volantino che rivendica la paternità dell'impresa. Tutto è iniziato pochi minuti dopo le 12,30, all'autorimessa della grande industria elettromeccanica, dove solitamente una ventina di operai sono addetti alla custodia e alla manutenzione delle auto dei dirigenti. C'erano solo tre persone: Rino Cattaneo, 45 anni, Giuseppe Maestroni di 48, Mario Deletti, 46. Gli altri loro colleghi erano in mensa. Per caso c'era nella rimessa anche una donna, moglie di un dirigente. Il commando è arrivato a bordo di una «128» scura che si è fermata davanti ad una delle due rampe di ingresso. Un giovane è rimasto al volante, altri 4, fra cui una donna, sono entrati. Racconta il Maestroni: «Sulle prime non abbiamo sospettato nulla. Parelio, volessero solo una informazione, invece sono saltati fuori un mitra e delle pistole». I presunti «brigatisti rossi» sotto la minaccia delle armi hanno costretto tutti ad entrare nella guardiola. «State calmi — hanno detto — non ce l'abbiamo con voi». I tre operai e la moglie del dirigente sono stati legati saldamente con del nastro adesivo, poi la porta è stata chiusa a chiave e i terroristi sono passati all'azione. Tagliati i cavi telefonici hanno letteralmente inondato di benzina, che avevano portato con loro in fusti, il sotterraneo. Poi hanno lanciato due bottiglie Molotov che hanno appiccato il fuoco. I brigatisti rossi, indisturbati, hanno raggiunto il complice che li attendeva in macchina e se ne sono andati. Proprio in quel momento dall'altro ingresso sono ritornati gli altri operai addetti all'autorimessa che, messa mano agli estintori sono riusciti in pochi minuti ad avere ragione dell'incendio. Quando sul posto sono arrivati i pompieri, i carabinieri e la polizia, avvertiti per telefono, il fuoco era già stato spento. Quindici auto hanno riportato danni e due, una «131» e una «132», sono andate praticamente distrutte. I terroristi hanno abbandonato sul posto un volantino. Eccone il testo: «Portare l'attacco al cuore dello Stato. Disarticolare il progetto dello Stato imperialista delle multinazionali. Costruire il potere proletario armando il partito combattente. Lotta armata per il comunismo». L'azienda in serata ha e emesso un comunicato in cui si afferma: «La Magneti Marelli, ancora una volta colpita nelle persone dei propri dipendenti e nelle cose, interpreta il pensiero unanime della comunità aziendale denunciando all'opinione pubblica l'estrema gravità di queste azioni eversive e criminose che tendono a portare il terrore nell'ambiente di lavoro». \ Quello di oggi è il terzo assalto terroristico alla Magneti Marelli. Il due aprile fu preso di mira l'ufficio dei sorveglianti e il capo di questi fu ferito. La notte dopo furono sparati dei colpi contro un magazzino della ditta. Milano. I due operai sequestrati dalle Br (Telef. De Bellis) Alla "Magneti Marelli" di Milano

Persone citate: De Bellis, Giuseppe Maestroni, Maestroni, Mario Deletti, Molotov, Rino Cattaneo

Luoghi citati: Milano, Sesto San Giovanni