La salvezza poi la Juve di Livio Zanotti
La salvezza poi la Juve Lo Shakter Donetzk è rimasto in A La salvezza poi la Juve In Urss il campionato è finito - I vicecampioni dello scorso anno, avversari dei bianconeri in Coppa Uefa, evitano la retrocessione (Dal nostro corrispondente) Mosca, 15 novembre. Il campionato di calcio è finito e lo Shakter Donetzk, che il prossimo 26 andrà a Torino per disputare con la Juventus gli ottavi di finale della Coppa Uefa, rimane in serie A. La squadra ucraina ha evitato la retrocessione in un finale arroventato, con ben sette compagini impegnate nella lotta per la salvezza. E ce l'ha fatta per un solo punto (ne ha totalizzati 14 nei quindici incontri di andata e ritorno, come le altre quattro scampate): lo Spartak di Mosca con 13 punti e la Dinamo di Minsk, con 8, scendono in serie B. Donetzk, circa un milione di abitanti tra il Dnjepr e II Mar d'Azov, città di operai e minatori, ha festeggiato lo scampato pericolo riempiendo per Intero gli oltre quarantamila posti dello stadio dello Shakter (il « minatore », appunto), per la manifestazione di congedo. Con l'avvicinarsi dell'inverno il football si ferma infatti anche nel meridione sovietico, dove pure il clima resta ben lontano dalle punte di freddo moscovite. L'undici di Donetzk ha avuto una stagione dura. Partito male anche per l'Immediato infortunio di un paio di uomini-chiave nello schema di gioco prescelto (un 4-2-4 corretto e fortemente arretrato sulla difensiva), ha dovuto rincorrere la salvezza per l'intera seconda metà del campionato. Ha rivissuto così l'affanno di qualche anno addietro, quando, precipitato in una profonda crisi che, durata varie stagioni, l'ha trascinato giù giù fino alla serie D, dovette poi lottare duramente per risalire la china. Artefice fra i primi del recupero è stato l'at¬ tuale allenatore, Salkov, un ex-centrocampista trentasettenne di qualche notorietà tra gli appassionati, che ha imposto alla squadra, rinnovata in gran parte, un gioco atletico, asciutto e risoluto. Tra le squadre della grande provincia sovietica, lo Shakter è oggi forse la più robusta. La sua difesa è chiusa e rocciosa (ha subito dieci reti, soltanto la Torpedo di Mosca, prima classificata, quest'anno, ne ha incassate meno), i suoi attacchi improvvisi partono di lontano (Il giovane Vasta, che in campo ha sulle spalle il numero 10, ne è il goleador). Ha terminato la stagione infine in crescendo. Una decina di giorni addietro ha superato il più recente impegno internazionale battendo a Budapest l'Honved, il complesso dell'esercito ungherese, per 3 a 2. In campionato ha sconfitto con uno stentato ma decisivo 1 a 0 il Lokomotiv di Mosca. La formazione schierata in campo nell'ultimo incontro era quella tipo: Cianov; Jaoremcenko, Gorbunov, Kondratov, Rudakov, Rogovsk], Sokolovski, Staruchin, Dudinski, Vasln, Safonov. Unica eccezione II portiere, che sostituiva II titolare, Degtiarov, uno degli elementi migliori della squadra (insieme a Gorbunov, Rogovskj e Sokolovski), rimasto infortunato nella trasferta di Budapest e costretto ancora al riposo. La sua convalescenza sarà lunga, si è detto subito dopo l'incidente. L'anno prossimo, ia Torpedo di Mosca, campione sovietico 1976, prenderà parte alla Coppa dei Campioni, la Dinamo di Kiev e la Dinamo di Tblisl, seconda e terza classificate rispettivamente, parteciperanno alla Coppa Uefa. Livio Zanotti
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