Le "ammiraglie,, vendute per 22 miliardi (ma erano costate allo Stato oltre 200) di Paolo Lingua

Le "ammiraglie,, vendute per 22 miliardi (ma erano costate allo Stato oltre 200) "Michelangelo,, e "Raffaello,, acquistate dallo Scià di Persia Le "ammiraglie,, vendute per 22 miliardi (ma erano costate allo Stato oltre 200) ()Prossima la firma del contratto - Le navi impiegate come supei traghetti per i pellegrini della Mecca? (Dal nostro corrispondente) Genova, 15 novembre. La vendita delle due ex «ammiraglie» della flotta passeggeri italiana sembra sia cosa fatta: i rappresentanti della marina militare iraniana, in Italia da alcune settimane, stanno concludendo le modalità d'acquisto per la«Michelangelo» e la «Raffaello» che da un anno e mezzo stanno «facendo ruggine» (come si dice in gergo marinaresco), alla fonda nella rada di Portovenere (La Spezia). La delegazione iraniana ha visitato le due unità. S'è trattato di una ispezione minuziosa, compiuta alla presenza del comandante Furio Zonza, amministratore delegato della società di navigazione «Italia» che è delegato a trattare Taf- i fare per conto della Finmare. Si aspetta, da un giorno al-1 l'altro, la notizia ufficiale ma alla società «Italia», dopo una lunga altalena di notizie, nessuno smentisce più. I delegati persiani, comunque, hanno trascorso la giornata di oggi a Genova a discutere con il comandante Zonza e con i suoi collaboratori: s'è parlato di prezzo — che sembra ormai fissato sugli undici miliardi a unità (più due miliardi per nave, per le spese di allestimento, lavori che dovranno essere eseguiti in Italia) — e di tempi di pagamento. Pare che anche su questo punto non ci siano grossi ostacoli. Gli iraniani si sarebbero dichiarati disponibili a versare l'importo «a pronta cassa». Nei prossimi giorni gli acquirenti si recheranno nuovamente a bordo delle due unità a Portovenere perché c'è un problema tecnico da esaminare, che è di vitale importanza per l'impiego futuro delle due ex «ammiraglie»: il condizionamento dell'aria. La «Michelangelo» la «Raffaello» dovranno finire in un porto del golfo Persico e il sistema di condizionamento d'aria do vrà essere adeguato alle esigenze del clima della zona. Se anche questo secondo sopralluogo avrà esito favorevole, come ormai si prevede, entro la fine della settimana sarà firmato il contratto, le due unità saranno consegnate allora alla marina militare persiana entro l'aprile del 1977: successivamente un'equipe di tecnici italiani (in tutto un centinaio di persone) si recherà in Iran per ctPto«sgcppzqplns x a i e a l completare l'opera di trasformazione. Quale sarà il destino delle due navi? Lo stesso presidente della «Finmare», Luciano Paolicchi, nel corso d'una intervista televisiva, ha detto oggi di essere certo che le «ammiraglie» saranno trasformate in caserme galleggianti, destinate a truppe specializzate per il controllo dei porti e dei centri della costa persiana. Riguardo a questa utilizzazione — che del resto si inquadra perfettamente nei progetti di potenziamento militare dello scià di Persia — non mancano però seri inter¬ rogativi. Trova sempre credito la prospettiva d'una trasformazione in alberghi-residence (funzionali, per lavoratori e tecnici stranieri), ma non si esclude neppure l'ipotesi che le due turbonavi siano rimesse nuovamente in navigazione, magari come «super traghetti» per il trasporto di pellegrini alla Mecca. Quest'ultima soluzione è poco gradita alla società «Italia» perché i responsabili della massima compagnia di navigazione di bandiera hanno sempre insistito sul punto che, dati gli attuali costi del personale e del carburante, è praticamente impossibile una gestione economica dei due colossi del mare. Tutto questo per attenuare la polemica politica ed economica nei confronti dell'«Italia» che realizzò (nel 1965-'66) le due «ammiraglie» quando ormai il traffico passeggeri era tramontato come sistema di viaggio: non s'è mai saputo quanto sono costate, in denaro pubblico, le due unità, sia come spese di costruzione, sia come perdita d'esercizio. E' un dato certo, comunque, che il loro costo non è mai stato ammortizzato e che si sono praticamente «perduti» oltre cento miliardi per unità. Paolo Lingua

Persone citate: Furio Zonza, Luciano Paolicchi, Zonza