Corbino: "Non escludo colpi di mano persino al vertice della Confindustria,,

Corbino: "Non escludo colpi di mano persino al vertice della Confindustria,, Nostra intervista all'ex presidente piccoli industriali Corbino: "Non escludo colpi di mano persino al vertice della Confindustria,, Ha ribadito che una manovra di potere lo ha estromesso dagli incarichi - Sostiene: "Anche Modiano, che mi ha sostituito, salterà fra tre mesi" ■ Non sa se tutti approvano l'accaduto Roma, 13 novembre. « Un golpe da repubblica guatemalteca »: così Mario Corbino, vice presidente della Confindustria e presidente dell'associazione piccoli industriali definisce il colpo di mano che da un giorno all'altro, senza preavviso, lo ha estromesso dai suoi incarichi. Dopo aver mantenuto per alcuni giorni il più rigoroso riserbo, in una lettera anticipata ieri da La Stampa e indirizzata al presidente della Confindustria Guido Carli, Corbino spiega le ragioni per le quali è stato messo alla porta. Ne esce fuori l'immagine di un giro di poltrone, di connivenze, di intrighi degni della migliore tradizione del clientelismo sottogovernativo. Siamo riusciti a parlare con Corbino, per cercare di capire le ragioni di quanto accaduto. E' di passaggio a Roma per partecipare ad alcune riunioni di lavoro. Dal contenuto della sua lettera, domandiamo, si ricava un quadro confuso e preoccupante della rappresentanza dei piccoli imprenditori. Cosa c'è dietro il colpo di mano? « Una vicenda — risponde — mortificante. Quando per statuto si stabilisce che il presidente della piccola industria diviene di diritto vice presidente della Confindustria, allora quest'ultima poltrona diventa estremamente appetibile. Si dimentica il dovere fondamentale di servire la categoria degli imprenditori e si passa il tempo in continue, defatiganti lotte di potere ». Lei, però, si limita ad ac- cuse generiche anche se gravi. Non fa nomi. « Il consiglio centrale della piccola industria ha emesso un verdetto negativo con 20 voti. I responsabili vanno ricercati tra questi ». Ma aggiunge che fra tre mesi salterà anche la testa di Marcello Modiano che ha preso il suo posto, per dare la presidenza ad un personaggio ben definito. Chi è? « Qualcuno dice sia Fulvio Conti, presidente dei piccoli industriali di Bergamo. Potrebbe essere lui. In ogni caso visto che il cento per cento delle energie vengono spese in queste assurde lotte, fino all'ultimo fare previsioni è difficile ». Resta comunque il fatto, facciamo notare, che in pas- sato sono state mosse diverse accuse alla sua gestione. Per esempio di non aver sufficientemente tutelato gli interessi della categoria. « Un giudizio — risponde Corbino — lo debbono dare i piccoli industriali che ho contattato innumerevoli volte e dai quali ho sempre ricevuto l'appoggio ». E' strano, allora, che ben venti componenti su 29 del consiglio centrale le hanno votato la sfiducia. « Quando il sistema di elezione non è assicurato da una scelta democratica, quando il presidente non viene eletto dall'assemblea ma da una maggioranza di 21 voti, qualsiasi gioco è possibile. Mi auguro che si voglia finalmente modificare lo statuto facendo eleggere il presidente dei piccoli industriali contemporaneamente a quello della Confindustria. In tal caso, ogni manovra di potere sarebbe stemperata dalla grande polverizzazione dei voti ». Il vertice della Confindustria era al corrente della situazione che andava maturando nei suoi confronti? « Assolutamente no: né Carli, né Savona né altri erano al corrente ». Eppure lei fa cenno alla complicità di un funzionario. Sarà di grado piuttosto elevato per partecipare a queste congiure. « Non necessariamente. Basta un semplice servizio di coordinamento che, a mio avviso, è stato svolto con inconsueta diligenza da questa persona di cui ho già fatto il nome a Carli ». Significa che con il presidente della Confindustria si era già incontrato. Perché, allora, la lettera? « Ho visto Carli subito dopo il golpe e ho parlato di quanto fino a quel momento potevo sapere ». Quale fu la reazione? « Carli rimase assai turbato soprattutto per le conseguenze che ne potevano derivare all'intera confederazione. Desidero dire che io mi ero trovato totalmente d'accordo sulla linea portata avanti da Carli. Per "me la sua presidenza è la migliore per qualità di lavoro e di uomini ». Quali sono le conseguenze per la Confindustria? «Un indebolimento, anzitutto dell'immagine esterna. Aver dimostrato che sono possibili colpi di mano di questo genere significa far perdere alla confederazione ogni immagine di unità e compattezza ». Cioè lei pensa che colpi di mano potrebbero esserci anche nei confronti del vertice vista la situazione da repubblica sudamericana? « Parlando di repubblica sudamericana mi riferivo soltanto al consiglio centrale della piccola indù- stria. Però, non posso escludere che attacchi dello stesso tipo potrebbero essere portati, forse con minor successo, ad altre persone del vertice ». Un'altra accusa, domandiamo, è che lei pare volesse gestire l'associazione dei piccoli imprenditori come una cosa propria. « Vorrei avere la possibilità, magari facendo ricorso a San Gennaro, di verificare se i piccoli industriali sottoscrivono quanto accaduto. La linea Corbino è sempre stata accettata. Tanto è vero che sono stato eletto con 35 voti su 37 ». Un'ultima domanda: si è detto che il discorso da lei iniziato con la Confapi nascondeva l'ambizione di unificare le due organizzazioni spartendosi con Frugali il potere della nuova associazione. E' vero? « Dobbiamo stabilire — sottolinea Corbino — un principio: se l'impresa in Italia deve remunerare il capitale e produrre profitto, oppure trasformarsi in un ente sovvenzionato. Siccome sono convinto che la sola strada è la prima, non posso ammettere che esistano differenze tra grandi e piccoli, tra pubblici e privati ». D'accordo, ma il discorso riguarda la Confapi. « Certo, ma questo avvalora la mia tesi. Comunque, il problema si riferiva soltanto al tavolo delle trattative sindacali sulla base della proposta Carli di vedere allo stesso tavolo Intersind e Confindustria. Lo stesso vale per i piccoli industriali ». Ma ci sono state proposte concrete a Frugali per affrontare insieme i problemi sindacali? « No... no. Con la scusa della Confapi si è voluta liberare una poltrona da un personaggio scomodo e senza peli sulla lingua ». Natale Gilio Mario Corbino (Tel.)

Luoghi citati: Bergamo, Italia, Roma, Savona