Si è ammalato passando dal frigorifero al forno

Si è ammalato passando dal frigorifero al forno Si è ammalato passando dal frigorifero al forno Un addetto alla mensa, licenziato per assenteismo, è finito al sanatorio - Ora chiede d'essere riassunto Un operaio, addetto alle mense aziendali, licenziato per le numerose assenze, ha fatto ricorso al pretore del lavoro per essere reintegrato al suo posto. Non si tratterebbe infatti di « assenteismo » ma di malattia reale contratta a causa delle « allucinanti condizioni » in cui era costretto a lavorare. La causa è stata promossa da Franco Falcetto, assistito dall'aw. Raffone, contro la Eurest (società europea di ristorazione). I fatti sono esposti nella memoria che 11 pretore Violante esaminerà nell'udienza del 10 gennaio '77. Il Falcetto, che prestava la sua opera alla mensa della Fiat Lingotto, entrava al mattino in una cella a 30 gradi sotto zero. Qui doveva caricare le razioni su un carrello e portarle In un altro locale dove la temperatura era di 10 gradi, con uno sbalzo termico di circa 40 gradi. Al momento del servizio poi, uscito dalla cella frigorifera andava davanti ai forni che apriva per estrarre le griglie cariche di porzioni: In questo caso lo sbalzo era circa 80 gradi, (i Un lavoro del genere — scrive l'avv. Raffone — non poteva non Intaccare seriamente la salute dell'operaio e il Falcetto, che ha 34 anni e che al momento dell'assunztone era sano, è stato colpito da malattie polmonari ». Secondo il ricorrente quindi, stando cosi le cose, la Eurest non ha adempiuto « al preciso dovere di adottare tutte quelle misure necessarie a tutelare l'integrità fisica del lavoratore e poiché la sua malattia è conseguenza diretta dell'inadempimento, non trova alcuna giustificazione il licenziamento. Sarebbe veramente abnorme — conclude la memoria dell'aw. Raffone — che un inadempimento del datore di lavoro lo autorizzi a licenziare il dipendente dopo avergli rovinato la salulute ». Di qui la richiesta di reintegrarlo nel posto di lavoro e di risarcire 1 danni.

Persone citate: Franco Falcetto, Raffone