Un ex magistrato di Alba è stato eletto "difensore dei cittadini" per la Liguria di Filiberto Dani

Un ex magistrato di Alba è stato eletto "difensore dei cittadini" per la Liguria Il secondo in Italia, dopo quello della Toscana Un ex magistrato di Alba è stato eletto "difensore dei cittadini" per la Liguria Come T "ombudsman" svedese, sarà 1' "uomo che combatte gli abusi" - E' Domenico Riccomagno, 70 anni, già presidente della Corte d'Appello di Genova - Dovrà impedire le disfunzioni burocratiche, eliminare le irregolarità, assicurare l'imparzialità della pubblica amministrazione (Dal nostro inviato speciale) Genova, 11 novembre. E' un piemontese di Alba l'uomo che tutelerà i diritti dei liguri: Domenico Riccomagno, 70 anni, una lunga carriera di magistrato alle spalle. Il consiglio regionale 10 ha nominato «difensore civico», il primo in Liguria e il secondo in Italia dopo quello della Toscana. Il suo nome, proposto dal presidente della giunta di sinistra, il comunista Angelo Carossino, è stato votato all'unanimità da tutti i gruppi politici. Che cosa rappresenta questo personaggio, nuovo alle nostre cronache, che da oggi si inserisce nella struttura della Regione? Lo chiarisce un precedente piuttosto noto qual è quello del «ombudsman» svedese, cioè «l'uomo contro gli abusi», che ha fatto 11 suo debutto 170 anni fa per impedire le disfunzioni degli apparati burocratici, prevenire le negligenze, eliminare gli eccessivi formalismi, stimolare l'alacrità, assicurare l'imparzialità della pubblica amministrazione. Il «difensore civico» si ispira a questo modello. Un pubblico funzionario vi fa una carognata? Una vostra istanza affonda nelle sabbie mobili di una cavillosa procedura? Un ente regionale vi tratta a pesci in faccia? Ecco: avete la possibilità, senza spendere una lira, di far intervenire il difensore civico che si farà in quattro per farvi dare piena soddisfazione. Intendiamoci: il «difensore civico» non è il padreterno in terra, non può né sovrapporsi al potere esecutivo né sostituirsi al potere giudiziario; tutto quello che può fare è di mettere il dito sulla piaga denunciata, riferire a chi di competenza, sostenere le buone ragioni del cittadino leso nei propri diritti. Insomma, un collegamento sicuramente democratico tra cittadini e pubblica amministrazione regionale i cui rapporti, lo sappiamo, sono troppo spesso avvelenati dalla reciproca sfiducia. E' chiaro che, per incontrare il più largo favore dell'opinione pubblica, il «difensore civico» deve essere un uomo al di sopra delle parti e di ogni sospetto. Più che felice, dunque, la scelta di Domenico Riccomagno, magistrato in pensione con 47 anni di toga. Alto, magro, sposato, due figli, amore sviscerato per la famiglia, l'hobby della numismatica. «Non è solo un uomo pulito: è anche uomo di grande umanità e di grande cultura giuridica» dicono di lui in città. Il suo stato di servizio: laurea a Torino, pretore a Torriglia e a Recco (due piccoli centri liguri), sostituto procu¬ ratore, Procuratore capo della Repubblica e presidente del tribunale a Genova, primo presidente della Corte di appello a Cagliari, Procuratore generale a Milano e, dal 1972 fino allo scorso settembre, presidente della Corte di appello a Genova. Dice la legge istitutiva regionale: «Il difensore civico cura, a richiesta dei singoli cittadini, il regolare svolgimento delle loro pratiche presso l'amministrazione regionale, gli enti e le aziende dipendenti». L'«ombudsman» nostrano riscontra negligenze, irregolarità, ulteriori ritardi? La legge gli impone di informare il presidente della giunta e del consiglio regionale. A questo punto scattano le tirate d'orecchie, il responsabile «è soggetto ai provvedimenti disciplinari previsti dalle norme vigenti». Un buon passo avanti, insomma, nella tutela dei cittadini bistrattati dalla burocrazia. «Ma non una bacchetta magica» avverte il socialista Angelo Landi, presidente del consiglio regionale, spiegando che «la mistificazione maggiore sarebbe di considerare il "difensore civico" come la panacea di tutti i mali, capace di migliorare dall'oggi al domani la funzionalità di una amministrazione tutt'altro che efficiente». D'accordo. Resta tuttavia il fatto che la possibilità di rivolgersi all'uomo contro gli abusi contribuirà quanto meno alla attenuazione, se non alla eliminazione, dei tristi fenomeni delle discriminazioni, della corruzione e, chissà, forse anche degli scandali pubblici. Filiberto Dani L' L'avvocato Riccomagno

Persone citate: Angelo Carossino, Angelo Landi, Domenico Riccomagno, Riccomagno